Tesi etd-07082009-095500 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
PICCIOLI, STEFANO
URN
etd-07082009-095500
Titolo
Analisi disaggregata delle relazioni piogge/portate di alcuni eventi di piena del F. Cecina:osservazioni,simulazioni e problematiche.
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Dott. Giannecchini, Roberto
correlatore Dott. Ambrosio, Michele
controrelatore Prof. Puccinelli, Alberto
correlatore Geol. Fagioli, Maria Teresa
correlatore Dott. Ambrosio, Michele
controrelatore Prof. Puccinelli, Alberto
correlatore Geol. Fagioli, Maria Teresa
Parole chiave
- Analisi disaggregata
- Cecina
- Piene
Data inizio appello
29/07/2009
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
29/07/2049
Riassunto
L’area di studio comprende tutto il bacino idrografico del Fiume Cecina con sezione di chiusura a Ponte di Monterufoli che, in base alla Direttiva sulle Acque 2000/60/CE, si va ad inserire nella rete dei Bacini Pilota Europei.
Lo studio realizzato nell’ambito di questa tesi si colloca tra le finalità della direttiva e cioè quella di sperimentare e diffondere metodologie per la tutela del territorio e dei corpi idrici e combina tecniche proprie dell’ingegneria idraulica alle conoscenze geologiche dell’area di studio; perciò, vuole essere un punto di partenza per individuare le relazioni tra gli eventi piovosi che hanno interessato e che interesseranno il bacino del Fiume Cecina o parte di esso e gli eventi di piena mediante un’analisi disaggregata degli stessi. Nel corso della tesi verrà proposto un modello di generazione delle portate di piena utilizzabile anche per altri bacini idrografici, che permetterà di individuare quali porzioni di bacino influenzino in maggior misura la formazione delle piene.
Per analisi disaggregata si intende la scomposizione dell’evento di piena, registrato dalla stazione idrometrica di riferimento (Ponte di Monterufoli), nelle componenti di base generate dai sottobacini che compongono il bacino del F. Cecina; questo è stato possibile grazie all’utilizzo di un modello di trasformazione afflussi-deflussi che, seguendo una catena previsionale riesce a simulare idrogrammi di piena. I dati principali per questo tipo di analisi sono relativi ai dati di pioggia delle stazioni pluviometriche installate nell’area di studio o nelle immediate vicinanze, ai dati idrometrici registrati alla stazione di Ponte di Monterufoli. Al fine dello studio risultano significativi i dati relativi alla permeabilità e all’uso del suolo, recuperati dalla carta della permeabilità redatta da Raggi & Bicchi (1985) e dal progetto CORINE (UE)
Mediante l’utilizzo di software appropriati, quali ArcGis-ArcInfo 9.2 e HEC-HMS 3.3, è stata sviluppata la modellazione idrologica sia per il bacino del F. Cecina sia per i suoi sottobacini, che ha permesso di simulare gli idrogrammi di piena secondo i modelli proposti dall’SCS e da Clark.
Le simulazioni degli eventi idrometrici così ottenute sono state confrontate sia tra di loro per cercare di individuare quale metodo sia più rappresentativo della reali condizioni idrauliche del bacino del F. Cecina, sia con gli idrogrammi registrati dalla stazione idrometrica di riferimento (Ponte di Monterufoli). Per quelle simulazioni in cui il picco di piena simulato si discostava di poco da quello registrato sono stati confrontati sia l’andamento generale dell’idrogramma sia l’andamento delle cumulate; infine, sempre per le simulazioni più realistiche è stata svolta l’analisi disaggregata che ha permesso di individuare le porzioni di bacino più influenti per la formazione delle portate di piena in relazione sia al tempo di corrivazione sia alle condizioni geologiche della zona, ma soprattutto il tipo di distribuzione delle precipitazioni ed il modo in cui essa influenza le piene.
Lo studio realizzato nell’ambito di questa tesi si colloca tra le finalità della direttiva e cioè quella di sperimentare e diffondere metodologie per la tutela del territorio e dei corpi idrici e combina tecniche proprie dell’ingegneria idraulica alle conoscenze geologiche dell’area di studio; perciò, vuole essere un punto di partenza per individuare le relazioni tra gli eventi piovosi che hanno interessato e che interesseranno il bacino del Fiume Cecina o parte di esso e gli eventi di piena mediante un’analisi disaggregata degli stessi. Nel corso della tesi verrà proposto un modello di generazione delle portate di piena utilizzabile anche per altri bacini idrografici, che permetterà di individuare quali porzioni di bacino influenzino in maggior misura la formazione delle piene.
Per analisi disaggregata si intende la scomposizione dell’evento di piena, registrato dalla stazione idrometrica di riferimento (Ponte di Monterufoli), nelle componenti di base generate dai sottobacini che compongono il bacino del F. Cecina; questo è stato possibile grazie all’utilizzo di un modello di trasformazione afflussi-deflussi che, seguendo una catena previsionale riesce a simulare idrogrammi di piena. I dati principali per questo tipo di analisi sono relativi ai dati di pioggia delle stazioni pluviometriche installate nell’area di studio o nelle immediate vicinanze, ai dati idrometrici registrati alla stazione di Ponte di Monterufoli. Al fine dello studio risultano significativi i dati relativi alla permeabilità e all’uso del suolo, recuperati dalla carta della permeabilità redatta da Raggi & Bicchi (1985) e dal progetto CORINE (UE)
Mediante l’utilizzo di software appropriati, quali ArcGis-ArcInfo 9.2 e HEC-HMS 3.3, è stata sviluppata la modellazione idrologica sia per il bacino del F. Cecina sia per i suoi sottobacini, che ha permesso di simulare gli idrogrammi di piena secondo i modelli proposti dall’SCS e da Clark.
Le simulazioni degli eventi idrometrici così ottenute sono state confrontate sia tra di loro per cercare di individuare quale metodo sia più rappresentativo della reali condizioni idrauliche del bacino del F. Cecina, sia con gli idrogrammi registrati dalla stazione idrometrica di riferimento (Ponte di Monterufoli). Per quelle simulazioni in cui il picco di piena simulato si discostava di poco da quello registrato sono stati confrontati sia l’andamento generale dell’idrogramma sia l’andamento delle cumulate; infine, sempre per le simulazioni più realistiche è stata svolta l’analisi disaggregata che ha permesso di individuare le porzioni di bacino più influenti per la formazione delle portate di piena in relazione sia al tempo di corrivazione sia alle condizioni geologiche della zona, ma soprattutto il tipo di distribuzione delle precipitazioni ed il modo in cui essa influenza le piene.
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