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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07062023-090012


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PELLEGRINI, CARLO
URN
etd-07062023-090012
Titolo
RISCONTRI SOCIALI ED AMBIENTALI DELLA DEMOLIZIONE NAVALE
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
SCIENZE DEL GOVERNO E DELL'AMMINISTRAZIONE DEL MARE
Relatori
relatore Sacco, Vincenzo
Parole chiave
  • shipbreaking
  • smaltimento navale
  • convenzione di hong kong
  • demolizione navale
Data inizio appello
28/07/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/07/2093
Riassunto
Proprio come le merci che trasportano, anche le navi diventano rifiuti quando raggiungono la fine della loro vita operativa. Rispetto all'affondamento o all'abbandono, il riciclaggio in cantieri certificati è di gran lunga il modo più ecologico per disfarsi delle vecchie navi, in quanto garantisce il riutilizzo di risorse preziose come acciaio, ferro, alluminio e plastica. Oggi, tuttavia, solo una minima parte delle navi giunte a fine vita viene gestita in modo sicuro ed ecosostenibile. La demolizione navale è un'industria pesante e pericolosa che espone sia i lavoratori che l'ambiente ad un gran numero di rischi. Circa un migliaio di navi commerciali raggiungono la fine della loro vita utile ogni anno, e la necessità di smaltire queste navi in modo responsabile è diventata una sfida globale. Fino agli anni '70, le navi venivano smantellate principalmente in Europa e negli Stati Uniti, dove le leggi sulla protezione sociale e ambientale erano più severe. Tuttavia, con l'aumento delle restrizioni e delle norme più rigorose, l'industria si è spostata in aree dove i quadri legali sono più deboli, cercando costi inferiori e minori regolamentazioni. Oggi, la stragrande maggioranza delle navi obsolete viene smantellata solo su tre principali aree dell'Asia meridionale: Alang- Sosiya in India, Chattogram in Bangladesh e Gadani in Pakistan, seguendo una pratica nota come "spiaggiamento". Più del 70% delle navi obsolete viene convogliata in queste zone, nonostante le condizioni precarie e non sicure in cui avviene la demolizione.
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