Tesi etd-07062015-153012 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
VERONA, IRENE
URN
etd-07062015-153012
Titolo
Ultrasound in spinal anaesthesia - is there a place?
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
ANESTESIA, RIANIMAZIONE E TERAPIA INTENSIVA
Relatori
relatore Dott. Melai, Ettore
Parole chiave
- anestesia subaracnoidea ecoassistita
- ecografia regione dorso-lombare
Data inizio appello
28/07/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
L'anestesia subaracnoidea è una tecnica ampiamente diffusa e praticata. La tecnica generalmente viene eseguita alla “cieca”; tramite la palpazione cutanea della regione dorso lombare si identificano i reperi anatomici, i processi spinosi, e si procede all’introduzione dell’ago atraumatico alla ricerca dello spazio subaracnoideo.
La non sempre facile identificazione dei reperi anatomici di riferimento, come ad esempio nel paziente obeso, la presenza di patologia del rachide (scoliosi, artrosi, etc) ed esiti di interventi chirurgici (laminectomia, stabilizzazione vertebrale) possono talvolta rendere difficile l’esecuzione di tale tecnica; gli eventuali ripetuti tentativi costituiscono da un lato un aumento del disagio per il paziente e dall’altro un aumento del rischio di complicanze quali parestesie, cefalea postpuntura durale, ematomi spinali.
La tecnica con ultrasuoni è ecoassistita, ovvero l’anestesia subaraconoidea viene eseguita dopo aver effettuato uno scanning della regione dorso-lombare al fine di identificare gli elementi anatomici. La possibilità di identificare ecograficamente la posizione della dura madre tra le due vertebre e la sua profondità può rendere l'esecuzione della tecnica più sicura e più semplice da eseguire, anche in condizioni particolari con ovvi vantaggi conseguenti.
La letteratura inerente all’argomento è crescente e non ancora dirimente sul fatto che gli ultrasuoni possano effettivamente giovare all’esecuzione della anestesia subaracnoidea nella pratica quotidiana.
Mentre gli ultrasuoni sono ormai ampiamente utilizzati in tutti gli ospedali per eseguire i blocchi nervosi periferici ed esiste abbondante letteratura che ne suggerisce l’impiego routinario, non esiste ad oggi una letteratura conclusiva sul loro utilizzo nell’anestesia neuro assiale.
La non sempre facile identificazione dei reperi anatomici di riferimento, come ad esempio nel paziente obeso, la presenza di patologia del rachide (scoliosi, artrosi, etc) ed esiti di interventi chirurgici (laminectomia, stabilizzazione vertebrale) possono talvolta rendere difficile l’esecuzione di tale tecnica; gli eventuali ripetuti tentativi costituiscono da un lato un aumento del disagio per il paziente e dall’altro un aumento del rischio di complicanze quali parestesie, cefalea postpuntura durale, ematomi spinali.
La tecnica con ultrasuoni è ecoassistita, ovvero l’anestesia subaraconoidea viene eseguita dopo aver effettuato uno scanning della regione dorso-lombare al fine di identificare gli elementi anatomici. La possibilità di identificare ecograficamente la posizione della dura madre tra le due vertebre e la sua profondità può rendere l'esecuzione della tecnica più sicura e più semplice da eseguire, anche in condizioni particolari con ovvi vantaggi conseguenti.
La letteratura inerente all’argomento è crescente e non ancora dirimente sul fatto che gli ultrasuoni possano effettivamente giovare all’esecuzione della anestesia subaracnoidea nella pratica quotidiana.
Mentre gli ultrasuoni sono ormai ampiamente utilizzati in tutti gli ospedali per eseguire i blocchi nervosi periferici ed esiste abbondante letteratura che ne suggerisce l’impiego routinario, non esiste ad oggi una letteratura conclusiva sul loro utilizzo nell’anestesia neuro assiale.
File
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