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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-07052016-153402


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
PIANADEI, SARA
URN
etd-07052016-153402
Titolo
STUDIO RETROSPETTIVO SULL'OUTCOME E COMPLICANZE DELL'ERCP IN ETÀ AVANZATA: STUDIO DI UNA CASISTICA OSPEDALIERA MONOCENTRICA
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
GASTROENTEROLOGIA
Relatori
relatore Prof. Marchi, Santino
correlatore Dott. de Bortoli, Nicola
Parole chiave
  • follow-up
  • età avanzata
  • ERCP
  • complicanze dell'ERCP
  • Endoscopic Retrograde Cholangiopancreatography
  • colangiopancreatografia retrograda endoscopica
Data inizio appello
25/07/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
La colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP, Endoscopic Retrograde Cholangiopancreatography) è una procedura endoscopica mediante la quale utilizzando un duodenoscopio a bisione laterale, viene cateterizzato il sistema biliare o pancreatico allo scopo di effettuare manovre terapeutiche in una serie di patologie quali la coledocolitiasi, le neoplasie bilio-pancreatiche, le complicanze della chirurgia delle vie biliari. Parallelamente all’aumento dell’età media della popolazione, nel paziente anziano è in incremento l’incidenza di patologie bilio-pancreatiche, in particolare la colelitiasi e l’ittero ostruttivo, sovente di tipo neoplastico per le quali la morbilità legata all’intervento chirurgico è elevata e la mortalità post-operatoria può arrivare al 10% . L’ERCP può costituire una valida alternativa alla chirurgia in questa categoria di pazienti nonostante una percentuale di complicanze (pancreatite post-ERCP, emorragia, perforazione, problematiche cardio-respiaratorie) compresa tra il 5.1 e l’8.4% e una mortalità dello 0.3-0.5%. Nel nostro studio abbiamo valutato retrospettivamente 280 procedure di ERCP eseguite in un unico centro da due operatori dal 1 aprile 2013 al 31 dicembre 2015. La popolazione era costituita da 107 pazienti di età ≥80 anni (gruppo A) e da un gruppo di controllo di 132 pazienti di età ≤ 80 anni (gruppo B) sottoposti ad un follow-up compreso tra 6 e 37 mesi; sono stati valutati outcome, complicanze globali, intra e post-procedura e mortalità legate alla procedura nelle due fasce di età. I dati relativi alle caratteristiche dei pazienti e delle procedure, alle indagini pre-procedurali e al decorso post-procedurale, sono stati raccolti utilizzando il referto endoscopico dell’ERCP e le cartella cliniche di ricovero attraverso sistema informatizzato; il follow-up è stato registrato mediante visita ambulatoriale o intervista telefonica al paziente stesso o ad un familiare. Risultati: Sulle 280 procedure complessive 132 (47.1%; M 46, F 86) sono state eseguite su pazienti di età ≥80 anni (Gruppo A) e 148 (52.9%; M 68, F 80) su pazienti di età ≤ 80 anni (Gruppo B). L’età media è risultata di 85.2 anni (range 80-95 anni) nel gruppo A e di 64.4 anni (range 22-78 anni) nel gruppo B. Le comorbidità erano presenti in entrambi i gruppi con una prevalenza che aumentava significativamente all’aumentare dell’età (A=92.5%; B=65.1%; p < 0.001). La più frequente indicazione all’esame è risultata in entrambi i gruppi la colelitiasi; abbiamo riscontrato invece una differenza significativa per quanto riguarda la colangite e l’ittero ostruttivo di tipo neoplastico, più frequenti nel gruppo di pazienti ultraottantenni (A=22.7%, B=12.8%, p=0.002; A=9.8% B=2.7% p=0.012), e la pancreatite acuta biliare, maggiormente rappresentata nel gruppo B (A=6.8%; B=14.2%; p=0.0046). Non abbiamo registrato differenze significative nella percentuale di incannulazione della papilla (“intention-to-treat”: A=94.7%; B=95.6; p=0.442%) né nel numero di sfinterotomie effettuate (A=85.6%; B=84.3%; p=0.219) nei due gruppi di pazienti. E’ stato necessario eseguire un pre-cut con needle-knife nel 5.61% delle incannulazioni effettuate ma con una differenza statistica nei due gruppi di pazienti (A=2.3%; B=8.1%; p=0.056). La più frequente complicanza post-procedura è risultata la pancreatite post-ERCP (PEP) di tipo lieve, maggiormente rappresentata nei pazienti di età inferiore a 80 anni (A=1.5% vs B=8.1% p=0.011). Le complicanze cardiopolmonari erano maggiori nel gruppo A senza raggiungere la significatività statistica. Non abbiamo evidenziato differenze significative per i casi di mortalità relata alla procedura (A=1.5%; B=0.6%; p=0.497). Il tempo medio di follow-up è stato di 519.9 giorni (DS ±327.6) nel gruppo A e di 550.6 giorni (DS 302.8) nel gruppo B con una differenza non significativa tra i due gruppi. I decessi globali - inclusi quelli non correlati alla metodica - sono stati 38 dei quali 24 appartenenti al gruppo A e 14 al gruppo B con una differenza di incidenza significativa nei due gruppi (A=24%; B=11.1%; p=0.010). Il tempo medio di sopravvivenza post-procedurale stimato è stato di 881.4 giorni (Errore Standard 41.2) nel gruppo A e di 941.9 (Errore Standard 27.2) nel gruppo B (Log Rank Test, p=0.027). Sono stati inoltre registrati 39 casi di recidiva litiasica (17.2%) con necessità di ulteriore ERCP, dei quali 21 nel gruppo A con un tempo medio dalla prima procedura di circa 171 giorni (DS ±148; range 30-660 giorni) e 18 nel gruppo di controllo con un tempo medio dal primo intervento di 221 giorni (DS ±275.3; range 17-810 giorni). Il rischio cumulativo di eventi recidiva registrato non ha mostrato differenze significative fra i due gruppi (Log Rank Test, p=0.303). Al momento della recidiva il 66.6% del gruppo A e il 22.2% del gruppo B aveva la colecisti in situ. Questo studio dimostra come l’ERCP nei pazienti ultraottantenni sia paragonabile in termini di efficacia e sicurezza ai pazienti più giovani; fondamentale per il successo della metodica rimane l’appropriatezza della metodica attraverso la selezione dei candidati mediante la stratificazione del rischio.
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