Tesi etd-07042023-111327 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
IANNIELLO, MARTINA
URN
etd-07042023-111327
Titolo
Insoddisfazione corporea, disregolazione emotiva e disturbi alimentari.
Studio sperimentale condotto su un campione non clinico di adolescenti.
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Prof. Gravina, Giovanni
Parole chiave
- adolescence
- adolescenza
- body dissatisfaction
- disregolazione emotiva
- disturbi alimentari
- eating disorders
- emotional dysregulation
- insoddisfazione corporea
Data inizio appello
20/07/2023
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
L’adolescenza è considerata il periodo di massima vulnerabilità per l’insorgenza dei disturbi alimentari, patologie psichiatriche in grado di compromettere la salute fisica e il funzionamento psicosociale dell’individuo che ne è affetto.
Nell’insorgenza e nel mantenimento di tali disturbi rivestono un ruolo fondamentale l’insoddisfazione corporea, che è frutto di una scontentezza soggettiva per il proprio corpo o per alcune parti di esso, l’eccessiva preoccupazione per la propria forma e peso corporeo e la disregolazione emotiva, definita come una difficoltà nella consapevolezza, comprensione e accettazione delle emozioni, nonché nella gestione del disagio emotivo attraverso l’utilizzo di strategie di regolazione emotiva adattive.
L’obiettivo del presente studio è quello di indagare la relazione esistente tra insoddisfazione corporea e disregolazione emotiva in un campione di adolescenti. L’indagine è stata condotta su 270 studenti liceali pisani, ai quali sono stati somministrati 3 questionari: BUT, EDE-Q, CERQ short. Dall’analisi dei dati raccolti sono emerse correlazioni positive fortemente significative tra disagio corporeo (GSI) e adozione di comportamenti e atteggiamenti alimentari disfunzionali (Global EDE); tra disagio corporeo e utilizzo di strategie disadattive di regolazione cognitiva delle emozioni (Negative-focused cognitive emotion regulation), in particolare autocolpevolizzazione, ruminazione e catastrofizzazione; tra utilizzo di strategie disadattive di regolazione cognitiva delle emozioni e adozione di comportamenti e atteggiamenti alimentari disfunzionali. È emerso, inoltre, che i soggetti che presentano elevati livelli di disagio corporeo, rispetto a coloro che presentano ridotti livelli di disagio corporeo, manifestano comportamenti e atteggiamenti nei confronti dell’alimentazione e del proprio corpo più problematici e tendono a utilizzare in misura maggiore strategie negative di regolazione cognitiva delle emozioni. Tuttavia, al contrario di quanto ci si aspettava, non utilizzano strategie positive di regolazione cognitiva delle emozioni in misura minore. Infine, in entrambi i due gruppi è stato riscontrato un maggiore utilizzo di strategie positive di regolazione emotiva rispetto a quelle negative. Questo aspetto è molto importante in quanto potrebbe svolgere un ruolo protettivo per lo sviluppo dei disturbi alimentari.
In conclusione, sulla base dei risultati del presente studio è possibile ipotizzare che le difficoltà nella regolazione emotiva e l’utilizzo di strategie disadattive di regolazione cognitiva delle emozioni, in particolare autocolpevolizzazione, ruminazione e catastrofizzazione, possano mediare positivamente la relazione ben studiata tra insoddisfazione corporea e sintomi tipici dei disturbi alimentari.
Adolescence is considered the period of maximum vulnerability for the onset of eating disorders, which are psychiatric disorders that can compromise the physical health and psychosocial functioning of the affected individual.
In the onset and maintenance of these disorders, body dissatisfaction, which is the result of a subjective dissatisfaction with one's body or parts of it, excessive preoccupation with one's body shape and weight, and emotional dysregulation, defined as a difficulty in awareness, understanding, and acceptance of emotions, as well as in managing emotional distress through the use of adaptive emotional regulation strategies.
The aim of the present study is to investigate the relationship between body dissatisfaction and emotional dysregulation in a sample of adolescents. The study was conducted on 270 high school students from Pisa, to whom 3 questionnaires were administered: BUT, EDE-Q, CERQ short.
Analysis of the collected data revealed strongly significant positive correlations between bodily distress (GSI) and adoption of dysfunctional eating behaviors and attitudes (Global EDE); between bodily distress and use of maladaptive cognitive emotion regulation strategies (Negative-focused cognitive emotion regulation), especially self-blame, rumination and catastrophizing; between use of maladaptive cognitive emotion regulation strategies and adoption of dysfunctional eating behaviors and attitudes. It was also revealed that subjects with high levels of body dissatisfaction, compared with those with low levels of body dissatisfaction, exhibit more problematic behaviors and attitudes toward food and their bodies and tend to use negative cognitive emotion regulation strategies to a greater extent. However, contrary to expectation, they do not use positive cognitive emotion regulation strategies to a lesser extent. Finally, greater use of positive emotion regulation strategies than negative emotion regulation strategies was observed in both groups. This aspect is very important as it could play a protective role in the development of eating disorders. In conclusion, according to the results of the present study, it is possible to hypothesize that difficulties in emotional regulation and the use of maladaptive cognitive emotion regulation strategies, particularly self-blame, rumination and catastrophizing, may positively mediate the well-studied relationship between body dissatisfaction and characteristic symptoms of eating disorders.
Nell’insorgenza e nel mantenimento di tali disturbi rivestono un ruolo fondamentale l’insoddisfazione corporea, che è frutto di una scontentezza soggettiva per il proprio corpo o per alcune parti di esso, l’eccessiva preoccupazione per la propria forma e peso corporeo e la disregolazione emotiva, definita come una difficoltà nella consapevolezza, comprensione e accettazione delle emozioni, nonché nella gestione del disagio emotivo attraverso l’utilizzo di strategie di regolazione emotiva adattive.
L’obiettivo del presente studio è quello di indagare la relazione esistente tra insoddisfazione corporea e disregolazione emotiva in un campione di adolescenti. L’indagine è stata condotta su 270 studenti liceali pisani, ai quali sono stati somministrati 3 questionari: BUT, EDE-Q, CERQ short. Dall’analisi dei dati raccolti sono emerse correlazioni positive fortemente significative tra disagio corporeo (GSI) e adozione di comportamenti e atteggiamenti alimentari disfunzionali (Global EDE); tra disagio corporeo e utilizzo di strategie disadattive di regolazione cognitiva delle emozioni (Negative-focused cognitive emotion regulation), in particolare autocolpevolizzazione, ruminazione e catastrofizzazione; tra utilizzo di strategie disadattive di regolazione cognitiva delle emozioni e adozione di comportamenti e atteggiamenti alimentari disfunzionali. È emerso, inoltre, che i soggetti che presentano elevati livelli di disagio corporeo, rispetto a coloro che presentano ridotti livelli di disagio corporeo, manifestano comportamenti e atteggiamenti nei confronti dell’alimentazione e del proprio corpo più problematici e tendono a utilizzare in misura maggiore strategie negative di regolazione cognitiva delle emozioni. Tuttavia, al contrario di quanto ci si aspettava, non utilizzano strategie positive di regolazione cognitiva delle emozioni in misura minore. Infine, in entrambi i due gruppi è stato riscontrato un maggiore utilizzo di strategie positive di regolazione emotiva rispetto a quelle negative. Questo aspetto è molto importante in quanto potrebbe svolgere un ruolo protettivo per lo sviluppo dei disturbi alimentari.
In conclusione, sulla base dei risultati del presente studio è possibile ipotizzare che le difficoltà nella regolazione emotiva e l’utilizzo di strategie disadattive di regolazione cognitiva delle emozioni, in particolare autocolpevolizzazione, ruminazione e catastrofizzazione, possano mediare positivamente la relazione ben studiata tra insoddisfazione corporea e sintomi tipici dei disturbi alimentari.
Adolescence is considered the period of maximum vulnerability for the onset of eating disorders, which are psychiatric disorders that can compromise the physical health and psychosocial functioning of the affected individual.
In the onset and maintenance of these disorders, body dissatisfaction, which is the result of a subjective dissatisfaction with one's body or parts of it, excessive preoccupation with one's body shape and weight, and emotional dysregulation, defined as a difficulty in awareness, understanding, and acceptance of emotions, as well as in managing emotional distress through the use of adaptive emotional regulation strategies.
The aim of the present study is to investigate the relationship between body dissatisfaction and emotional dysregulation in a sample of adolescents. The study was conducted on 270 high school students from Pisa, to whom 3 questionnaires were administered: BUT, EDE-Q, CERQ short.
Analysis of the collected data revealed strongly significant positive correlations between bodily distress (GSI) and adoption of dysfunctional eating behaviors and attitudes (Global EDE); between bodily distress and use of maladaptive cognitive emotion regulation strategies (Negative-focused cognitive emotion regulation), especially self-blame, rumination and catastrophizing; between use of maladaptive cognitive emotion regulation strategies and adoption of dysfunctional eating behaviors and attitudes. It was also revealed that subjects with high levels of body dissatisfaction, compared with those with low levels of body dissatisfaction, exhibit more problematic behaviors and attitudes toward food and their bodies and tend to use negative cognitive emotion regulation strategies to a greater extent. However, contrary to expectation, they do not use positive cognitive emotion regulation strategies to a lesser extent. Finally, greater use of positive emotion regulation strategies than negative emotion regulation strategies was observed in both groups. This aspect is very important as it could play a protective role in the development of eating disorders. In conclusion, according to the results of the present study, it is possible to hypothesize that difficulties in emotional regulation and the use of maladaptive cognitive emotion regulation strategies, particularly self-blame, rumination and catastrophizing, may positively mediate the well-studied relationship between body dissatisfaction and characteristic symptoms of eating disorders.
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