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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-07042022-142559


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
BARGAGNA, FEDERICO
URN
etd-07042022-142559
Titolo
Impatto della pandemia da COVID-19 in pazienti con disturbi della nutrizione e dell'alimentazione: dati preliminari dello multicentrico longitudinale PsyCOVID
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Carmassi, Claudia
Parole chiave
  • eating disorder
  • FED
  • disturbi della condotta alimentare
  • pandemia
  • PTSD
  • COVID-19
  • DCA
  • post-traumatic stress disorder
  • disturbo da stress post traumatico
Data inizio appello
12/07/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/07/2092
Riassunto
I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (D-NA) rappresentano un gruppo di sindromi cliniche caratterizzate da condizioni psicopatologiche che determinano un’alterazione della condotta alimentare. Essi si dividono in disturbi della nutrizione, tipici dell’infanzia, e disturbi dell’alimentazione (anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata, DCA). Probabilmente questi disturbi sono sempre esistiti nella storia dell’uomo, assumendo nel tempo un significato e caratteristiche progressivamente diversi. Il modello estetico affermatosi nelle ultime decadi del XX secolo e tutt’ora in vigore, ha fatto sì che l’incidenza dei DCA e il loro impatto aumentasse; nonostante ciò, molto spesso i DCA sono sottostimati e misconosciuti e solo una parte di essi giunge all’attenzione del medico.
Tra i fattori di rischio per lo sviluppo di DCA si osservano l’aggregazione familiare, il perfezionismo, l’urbanizzazione, traumi infantili o familiari, la separazione dalle figure di accudimento. Di solito, commenti critici per l’aspetto fisico, momenti di stress, cambio di residenza possono rappresentare un momento di esordio del disturbo. Il modello cognitivo comportamentale evidenzia come in pazienti con distorsione cognitiva la cui autostima è legata al peso, l’inizio di una dieta provochi un’iniziale miglioramento dell’ansia, creando un senso di padronanza verso il proprio corpo. Questo rinforzo positivo favorisce il mantenimento della patologia, fin tanto che non si sviluppino delle complicanze. Infatti, i DCA (soprattutto in riferimento all’anoressia nervosa, AN) rappresentano le patologie psichiatriche con il maggior tasso di complicanze mediche, tra cui disordini idro-elettrolitici, polmoniti ab ingestis, cardiomiopatia.
L’AN per definizione è caratterizzata da una riduzione dell’introduzione di cibo fino a determinare una riduzione del peso corporeo. Né esistono forme in cui vi sia solo una limitazione dell’alimentazione (forma restrittiva) e forme in cui vengano messe in atto abbuffate e condotte compensatorie (binging/purging). La bulimia nervosa (BN) è caratterizzata da abbuffate e condotte compensatorie, tra cui prevale il vomito. Di conseguenza il peso del soggetto sarà normaloide. Infine, nel disordine da alimentazione incontrollata (BED) il paziente conduce esclusivamente abbuffate, senza alcuna condotta compensatoria con conseguente obesità.
Tra i fattori di rischio per lo sviluppo di DCA assume una particolare rilevanza il trauma, che rappresenta un denominatore comune di DCA e disturbo da stress post traumatico (PTSD), condizione psicopatologica conseguente all’esposizione di un individuo ad un evento traumatico. Il rischio di sviluppare PTSD è maggiore nei pazienti con DCA e coloro che hanno DCA in associazione PTSD sviluppano una sintomatologia alimentare più grave.
Gli ultimi tre anni sono stati globalmente sconvolti dalla pandemia da COVID-19, la quale ha avuto effetti diretti causando la morte di milioni di individui nel mondo ma ha anche determinato un forte impatto sulla salute mentale, in particolare nei pazienti psichiatrici con DCA. Infatti, l’alterazione della routine quotidiana, la modificazione della qualità del sonno, la difficoltà nel ricevere il giusto supporto sociale e l’attenzione del medico, possono aver peggiorato la sintomatologia alimentare ed aver provocato un incremento dei disturbi in comorbidità, tra cui PTSD, disturbi d’ansia e depressione maggiore.
Questa tesi riporta i dati preliminari di uno studio nazionale multicentrico italiano che ha valutato l'impatto psicopatologico della pandemia da COVID-19, ad un anno dal suo esordio, in un campione di pazienti con DCA. Nel campione vengono studiate caratteristiche demografiche (età, sesso, stato civile etc.), caratteristiche legate al COVID-19 (ha contratto l’infezione, ha subito perdite economiche legate alla pandemia etc.) eventuali comorbidità (disturbo d’ansia, disturbo depressivo etc.). Successivamente lo studio considera l’andamento della prevalenza di PTSD nel campione nei momenti di osservazione, con lo scopo di comprendere se vi siano particolari fattori di suscettibilità per lo sviluppo di PTSD in pazienti con DCA e se i pazienti con PTSD hanno una sintomatologia più severa di coloro che non hanno PTSD. Ciò che emerge è che la prevalenza di PTSD durante la pandemia da COVID-19 si è rivelata maggiore rispetto al periodo precedente alla pandemia e che i pazienti con DCA sono andati in contro ad un peggioramento della loro sintomatologia. Inoltre, tra i pazienti con DCA, coloro che hanno sviluppato PTSD hanno una sintomatologia psichiatrica generalmente più severa rispetto a chi non l’ha sviluppato.


Nutrition and eating disorders (D-NA) represent a group of clinical syndromes characterized by psychopathological conditions that result in altered eating behavior. They are divided into nutrition disorders, typical of childhood, and eating disorders (anorexia nervosa, bulimia nervosa, and uncontrolled eating disorder, DCA). These disorders have probably always existed in human history, taking on progressively different meanings and characteristics over time. The aesthetic model established in the last decades of the 20th century and still in force today has caused the incidence of DCAs and their impact to increase; despite this, very often DCAs are underestimated and misrecognized, and only a portion of them come to the attention of the physician.
Risk factors for the development of DCAs include family aggregation, perfectionism, urbanization, childhood or family trauma, and separation from caregivers. Usually, critical comments about physical appearance, times of stress, change of residence may represent a time of disorder onset. The cognitive behavioral model highlights how in patients with cognitive distortion whose self-esteem is related to weight, the initiation of a diet causes an initial improvement in anxiety, creating a sense of mastery toward one's body. This positive reinforcement promotes maintenance of the condition, as long as complications do not develop. In fact, DCA (especially with reference to anorexia nervosa, AN) represents the psychiatric disorders with the highest rate of medical complications, including hydro-electrolyte disorders, pneumonia ab ingestis, and cardiomyopathy.
AN by definition is characterized by a reduction in food intake to the point of leading to a reduction in body weight. Nor are there forms in which there is only restriction of eating (restrictive form) and forms in which binge eating and compensatory behaviors are enacted (binging/purging). Bulimia nervosa (BN) is characterized by bingeing and compensatory conducts, among which vomiting prevails. As a result, the subject's weight will be normaloid. Finally, in uncontrolled eating disorder (BED) the patient exclusively conducts binge eating, without any compensatory conduct resulting in obesity.
Among the risk factors for the development of DCA, trauma takes on particular relevance, which is a common denominator of DCA and posttraumatic stress disorder (PTSD), a psychopathological condition resulting from an individual's exposure to a traumatic event. The risk of developing PTSD is higher in patients with DCA, and those who have DCA in association PTSD develop more severe eating symptoms.
The past three years have been globally disrupted by the COVID-19 pandemic, which has had direct effects by causing the deaths of millions of individuals worldwide but has also resulted in a major impact on mental health, particularly in psychiatric patients with DCA. In fact, altered daily routines, altered sleep quality, and difficulty in receiving proper social support and medical attention may have worsened eating symptoms and caused an increase in comorbid disorders, including PTSD, anxiety disorders, and major depression.
This thesis reports preliminary data from a national multicenter Italian study that evaluated the psychopathological impact of the COVID-19 pandemic, one year after its onset, in a sample of patients with DCA. Demographic characteristics are studied in the sample (age, gender, marital status etc.), COVID-19-related characteristics (contracted the infection, suffered pandemic-related economic losses etc.) any comorbidities (anxiety disorder, depressive disorder etc.) are studied in the sample. Next, the study considers the trend in the prevalence of PTSD in the sample at observation time points, with the aim of understanding whether there are particular susceptibility factors for the development of PTSD in patients with DCA and whether patients with PTSD have more severe symptomatology than those without PTSD. What emerges is that the prevalence of PTSD during the COVID-19 pandemic proved to be higher than during the pre-pandemic period and that patients with DCA experienced a worsening of their symptomatology. Moreover, among patients with DCA, those who developed PTSD had generally more severe psychiatric symptomatology than those who did not.

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