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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-07042022-135644


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
DE DONNO, LUCIA
URN
etd-07042022-135644
Titolo
Fumo di tabacco e gravità della COVID-19: risultati osservati in un campione di pazienti ricoverati nell’Ospedale di Pisa
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Carrozzi, Laura
Parole chiave
  • Pisa
  • cosmo-it
  • associazione
  • tabagismo
  • fumo
  • Covid-19
Data inizio appello
12/07/2022
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Il tabagismo è la principale causa di morbosità e mortalità prevenibile e si configura come una dipendenza patologica causata dalla nicotina, la cui inalazione è in grado di indurre una forte dipendenza a causa delle sue proprietà psicoattive.
I fumatori sono più esposti ad infezioni sia batteriche che virali a causa delle alterazioni della struttura delle vie respiratorie e dell’indebolimento del sistema immunitario. Oltre all’aumentato rischio generale di infezioni nei fumatori, anche il rischio di ospedalizzazione per influenza aumenta notevolmente, soprattutto se il paziente è anziano.
L’epidemia da SARS-CoV-2 ha quindi posto ulteriore attenzione alla gravità del quadro che poteva instaurarsi in pazienti fumatori, per questo è stato progettato in Italia lo studio COSMO, con l’obiettivo di raccogliere 3000 pazienti ospedalizzati presso 30 unità ospedaliere sul territorio nazionale e studiarne il decorso.
L’obiettivo di questa tesi è stato quello di valutare la possibile associazione tra stato di fumo e sintomatologia respiratoria e caratteristiche del ricovero per COVID-19 basandosi su una casistica di 100 pazienti, di cui alcuni fumatori, raccolta presso l’AOUP nel primo periodo di pandemia.
Sono state eseguite analisi esplorative per valutare possibili associazioni significative tra lo stato di esposizione attiva al fumo di sigaretta, o il livello di esposizione attiva a fumo di sigaretta nella vita, ed alcuni specifici outcome.
Nel campione analizzato in questa tesi, sono stati osservati 3 decessi su 100 pazienti, tutti di sesso maschile e nella fascia di età 80+; inoltre 10 (81,4%) dei 14 pazienti che hanno avuto un decorso clinico grave erano nella fascia di età over 50.
È stata inoltre osservata una maggiore percentuale di maschi con decorso grave rispetto alle femmine (18,2% vs 5,9%), con una differenza al limite della significatività statistica (p=0,09). Quanto osservato nel campione indagato in questa tesi in merito all’associazione tra sesso ed età e severità di malattia, è risultato in linea con i risultati del più ampio campione dello studio COSMO-IT.
Il rischio di avere tosse tra gli ex-fumatori è risultato significativamente più alto rispetto ai mai fumatori (OR=2,76).
Lo studio ha inoltre evidenziando differenze significative o al limite della significatività statistica tra mai fumatori ed ex fumatori e trend di rischio crescente (dai mai fumatori, agli ex fumatori, ai fumatori) seppur statisticamente non significativi, che costituiscono spunto di discussione e che possono essere considerati meritevoli di ulteriore approfondimento.
Ad esempio, nonostante il numero esiguo di fumatori, si osserva un segnale di rischio di avere dispnea (p=0,14) quasi quattro volte più alto per i fumatori rispetto ai mai fumatori, con un trend crescente dai mai fumatori (riferimento), agli ex-fumatori (OR=1,54), ai fumatori (OR=3,80). Inoltre, si osservano rischi maggiori di ricovero in terapia sub-intensiva (OR=2,16), di insorgenza di complicanze (OR=1,49) e di necessità di ricorrere all’ossigeno-terapia (OR=1,75) durante il ricovero per gli ex-fumatori rispetto ai mai fumatori. Per i fumatori si osserva un maggior rischio rispetto ai mai fumatori di decorso clinico grave (OR=1,42) e di maggiore lunghezza di degenza (OR=1,30).
Lo studio presentato in questa tesi ha permesso di effettuare delle analisi esplorative su outcome specifici che non sono stati investigati nello studio COSMO. Alcuni dei risultati qui ottenuti, seppur non supportati dalla significatività statistica, presumibilmente a causa della limitata dimensione campionaria, possono offrire spunti per ulteriori indagini da svolgersi su scala più ampia. In particolare sarebbe auspicabile ampliare il campione, includendo pazienti ricoverati in tempi più recenti e replicare le analisi tenendo di conto della comparsa delle nuove varianti del virus e dell’introduzione dei vaccini per SARS-CoV-2.
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