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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07042022-094403


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
CIAMPA, DALÌ ANTONIA
URN
etd-07042022-094403
Titolo
Valutazione delle funzioni cognitive e della qualità del sonno nei pazienti con acromegalia
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Bogazzi, Fausto
Parole chiave
  • acromegalia
  • acromegaly
  • funzioni cognitive
  • GH
  • IGF1
  • sonno
Data inizio appello
12/07/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/07/2092
Riassunto
L’acromegalia è una rara sindrome determinata da un’eccessiva secrezione dell’ormone della crescita (GH) sostenuta, nella quasi totalità dei casi, da un adenoma ipofisario GH-secernente, che determina un corteo di complicanze sistemiche. Gli aspetti cognitivi e relativi alla qualità del sonno sono meno conosciuti: in letteratura i disturbi del sonno nell’acromegalia sono legati soprattutto alle apnee ostruttive del sonno (OSAS) e quanto al funzionamento cognitivo ci sono alcuni dati relativi a funzioni quali attenzione, memoria e funzioni esecutive. Tuttavia, non è noto il ruolo del controllo di malattia sulle funzioni cognitive e sul sonno.

STUDIO
Lo studio è di tipo prospettico, condotto su 33 pazienti acromegalici consecutivi alla prima diagnosi.

OBIETTIVI
Gli obiettivi della presente tesi sono i seguenti:
1. Indagare le qualità del sonno e le funzioni cognitive nell'acromegalia al momento della diagnosi.
2. Valutare gli stessi aspetti a distanza di tempo dopo il controllo di malattia.

MATERIALI E METODI
Sono stati studiati i seguenti pazienti:
• 33 pazienti acromegalici naïve afferiti dal dicembre 2015 al novembre 2018 presso la Sezione di Endocrinologia del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Pisa e dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria.
• 20 pazienti portatori di micro-adenoma ipofisario non funzionante (NFA) afferiti nello stesso periodo.
Tutti i pazienti sono stati valutati, all’epoca della diagnosi della malattia ipofisaria, indagando sia la funzione ipofisaria che gli aspetti neuropsicologici e cognitivi.
L’attività di malattia, al fine di confrontare sia pazienti in età differente sia differenti metodiche di dosaggio ormonale, è stata espressa come IGF-1xULN, parametro in cui i livelli sierici di IGF-1 vengono normalizzati secondo il superiore per età.
Per la valutazione del sonno sono stati utilizzati i seguenti questionari:
1) Questionario di Berlino, ha permesso di escludere i pazienti ad alto rischio di OSAS;
2) Pittsburgh Sleep Quality Index (PSQI);
3) The Insomnia Severity Index (ISI);
4) Ford insomnia response to stress test (FIRST);
5) Epworth Sleepiness Scale (ESS).
Per la valutazione neuropsicologica sono stati somministrati i seguenti test:
1) Corsi Test, test che misura la quantità di informazioni visuo-spaziali che un soggetto riesce a trattenere nella memoria di lavoro;
2) Digit Span Forward (DF), test utilizzato per valutare la memoria a breve termine uditivo-verbale;
3) Digit Span Backward (DB), per la valutazione della memoria di lavoro uditivo-verbale;
4) Trail Making Test A, B, B-A (TMT-A; TMT-B; TMT B-A), test che valuta le capacità di pianificazione spaziale in un tipo di attività visuo-motoria.
Un sottogruppo di 16 pazienti è stato poi sottoposto a follow up tra Maggio e Giugno 2022, ai fini di valutare eventuali variazioni nei punteggi in concomitanza con il controllo di malattia.
Per quanto riguarda l’analisi statistica, il confronto tra il gruppo in esame al tempo 0 e il gruppo di controllo è stato effettuato mediante test t a due campioni indipendenti, test di Mann-Whitney e test del χ² con correzione di Yates a seconda del tipo di variabile (continua o categorica) e della normalità della distribuzione.
Il confronto tra il gruppo in esame al tempo 0 e al tempo 1 è stato effettuato mediante test t a campioni appaiati, test del χ² con correzione di Yates in base al tipo di variabile (continua o categorica)
Un p a due code < 0,05 è stato considerato come significativo.

RISULTATI
Il 69,7% dei pazienti acromegalici alla diagnosi ha disturbi del sonno e il 36,4% insonnia di rilevanza clinica. La sonnolenza diurna è presente nel 21,2% del gruppo sperimentale. Tutti questi aspetti presentano una differenza statisticamente significativa (p<0,05) con il gruppo di controllo. Dai test neuropsicologici non si rileva una differenza statisticamente significativa con il gruppo di controllo, ma si registrano percentuali considerevoli di performance patologiche o borderline.
Al follow-up si registra un miglioramento statisticamente significativo (p<0,01) nella memoria a breve termine di tipo visuo-spaziale (test di Corsi). La memoria a breve termine di tipo uditivo-verbale (DF) appare migliorata nel 73,33% dei pazienti. Solo 4 pazienti si configurano quindi come non-responders. Dall’analisi condotta sul solo gruppo dei responders (11 pazienti), emerge che il miglioramento tra prima e seconda valutazione assume rilevanza statistica (p<0,01).

CONCLUSIONI
I nostri dati, sebbene preliminari, suggeriscono una compromissione di alcune funzioni cognitive e una franca compromissione della qualità del sonno apparentemente indipendente dalle OSAS, in quanto i pazienti a rischio sono stati preliminarmente esclusi con il questionario di Berlino.
Alcuni di questi aspetti, come la memoria visuo-spaziale e quella verbale a breve termine, mostrano un miglioramento in concomitanza con il controllo di malattia, mentre altri, quali la compromissione della qualità del sonno, risultano, ad oggi, irreversibili.
Tali dati preliminari suggeriscono quindi che l’esposizione del cervello ad eccesso cronico del GH possa avere un effetto deleterio su memoria visuo-spaziale e verbale e sonno indipendentemente dalle OSAS. Gli effetti sulla memoria appaiono, ad oggi, reversibili, al contrario di quelli sul sonno che sembrano irreversibili.
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