• nanomateriali
• LCA
• dewatering
• bonifica
• sedimenti di dragaggio

I porti, le darsene ed i canali costieri e fluviali sono sottoposti a periodiche attività di dragaggio in quanto sono soggetti, a causa del trasporto solido dei fiumi e dell’azione delle mareggiate, a interrimento e/o insabbiamento. Ogni anno in Europa circa 130 milioni di m3 di sedimenti contaminati vengono dragati e devono essere opportunamente smaltiti.
Una soluzione innovativa per il trattamento di questi sedimenti è costituita dalla possibilità di coniugare la tecnologia del dewatering con la nanoremediation, ovvero, accoppiando elementi tubolari in geotessile drenante (per la disidratazione dei sedimenti) con materiali nanostrutturati a base di risorse rinnovabili, quali la cellulosa (per la decontaminazione).
Il presente lavoro di tesi, attraverso la metodologia Life Cycle Assessment (LCA), si propone di valutare gli impatti ambientali potenziali legati alla produzione e all’applicabilità di tali materiali in processi di bonifica innovativi che integrano il dewatering con la nanoremediation. L’LCA è stata applicata, infatti, a uno scenario di bonifica che prevede l’uso di tubolari in geotessile drenante, all’interno dei quali vengono introdotti i sedimenti dragati (con un contenuto d’acqua dell’80% ), e i nanomateriali. I risultati sono stati comparati con scenari di trattamento convenzionali al fine di ottimizzare il processo innovativo individuandone le criticità, facendo così da supporto alla fase di progettazione, secondo i principi dell’eco-design.