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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07042008-122045


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
GENNAI, ANDREA
URN
etd-07042008-122045
Titolo
Trattamento chirurgico delle IPMN del pancreas
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
Relatore Prof. Mosca, Franco
Parole chiave
  • Da Vinci
  • surrene
  • surrenectomia mini-invasiva
  • surrenectomia robotica
Data inizio appello
22/07/2008
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
22/07/2048
Riassunto
L’incidenza delle IPMN pancreatiche è cospicuamente aumentata negli ultimi 10 anni, nonostante la gestione di questo tipo di patologia rimanga per molti aspetti ancora controversa.
Per questa ragione, uno studio retrospettivo riguardo i risultati delle pancreatectomie eseguite presso il nostro Istituto ha voluto cercare alcune risposte.
Dal 2000 al 2007, 44 pazienti sono stati sottoposti ad intervento chirurgico di pancreatectomia presso il nostro Istituto; l’età media è stata di 68,2 anni. Diciassette pazienti ( 38,6 %) si sono rivolti al nostro centro dopo un periodo medio di 8,5 mesi da una diagnosi approssimativa o eseguita male, spesso di pancreatite acuta ( 4 pazienti 23,5 %) o di pancreatite cronica ( 4 pazienti 23,5%). Tutti i pazienti in cui è stata diagnosticata la variante “main duct” (MD-IPMN) o la variante combinata di IPMN, con un rischio ragionevole, sono stati valutati per il trattamento chirurgico. Le indicazioni per i pazienti in cui era stata diagnosticata la variante “brunch duct” (BD IPMN) sono state: sintomi clinici di rilievo (66,6 %), livelli sierici elevati di Ca19.9(28,6 %), dimensioni della lesione superiore ai 3 cm (14,3 %) e segni radiologici di malignità ( 61,9 %). Nove pazienti ( 20,5 %) sono stati sottoposti a duodenocefalopancreatectomia , 8 (18,2 %) una pancreatectomia distale, 1 ( 2,3 %) a pancreatectomia intermediae 26 (59 %) a pancreatectomia totale. In un paziente (2,3 %) è stata necessaria le resezione della vena mesenterica superiore.
Le lesioni cistiche comprendevano: 11 (25 %) MD IPMN, 12 ( 27,3 %) la variante combinata e 21 ( 47,7 %) BD IPMN. La diagnosi istologica finale è stata positiva per adenoma in 6 pazienti ( 13,6 % ),a lesione border line in 11 pazienti (25 %) e a carcinoma in 27 pazienti (61,4 %). Nel gruppo dei pazienti positivi per carcinoma , 13 (48,1 %) hanno dimostrato positività linfonodale e 8 (29,6 %) malattia microscopica residua. Nel gruppo della variante BD IPMN è stato rinvenuto un carcinoma in 10 casi (47,6%), una lesione border line in 8 (38,1 %) e un adenoma in 3 ( 14,3%). In 4 pazienti ( 9 % ) sono stati rinvenuti nel pezzo altri tipi di tumore simultaneamente: si trattava di tumore neuroendocrino in 3 di questi ( 2 facenti parte dei positivi a carcinoma e 1 a lesione border line) e di un tumore del coledoco nell’altro ( facente parte del gruppo border line). Un paziente è deceduto nel periodo postoperatorio (2,2 % ) e 9 ( 20,4 %) hanno sviluppato complicanze post operatorie. Un paziente ( 2,2 % ) è stato nuovamento sottoposto a laparotomia per sanguinamento. La degenza postoperatoria media è stata di 17 giorni. La sopravvivenza ad 1, 3 e 5 anni per i pazienti trattati per adenoma, IPMN border line e carcinomaè stata rispettivamente del 100%, 100 %, 100% vs 100 %, 85,7 % e 85,7 % vs 85,8 %,37,1 % e 37,1 % (p=0,02). Nel gruppo dei carcinomi un vantaggio statistico significativo in termini di sopravvivenza è stato ritrovato fra i pazienti classificati N0 rispetto a quelli N1 ( p=0,02)
I segni di malignità convenzionali nelle IPMN brunch duct sembrano essere utili a identificare i pazienti candidati al trattamento chrurgico. Le IPMN maligne sembrano avere una prognosi migliore rispetto al canrco pancreatico.
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