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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07032020-170646


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
ZAMBRANO, PATRIZIO CARMINE
Indirizzo email
p.zambrano@studenti.unipi.it, patriziozambrano@hotmail.it
URN
etd-07032020-170646
Titolo
Valutazione molecolare della progressione tumorale e stratificazione dell'aggressività clinica nei carcinomi tiroidei
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Basolo, Fulvio
relatore Dott.ssa Ugolini, Clara
Parole chiave
  • progressione
  • papillare
  • Nanostring
  • carcinoma
  • anaplastico
  • tiroide
Data inizio appello
20/07/2020
Consultabilità
Completa
Riassunto
il carcinoma papillare è il più frequente tra i tumori della tiroide, ad oggi ha una terapia efficace e sopravvivenza a 10 anni di circa il 95%. In una percentuale ridotta di casi, tuttavia, nonostante il trattamento con radioiodio, il carcinoma papillare differenziato può progredire verso forme più aggressive, sviluppando metastasi a distanza o ripresentandosi in forme meno differenziate.
L’attuale incapacità al momento della diagnosi morfologica di discriminare con certezza le lesioni che, pur essendo ben differenziate, avranno un comportamento aggressivo rappresenta una forte limitazione alla corretta stratificazione dei pazienti; ne consegue l’impiego di un trattamento demolitivo e non esente da complicanze dove non necessario, oppure di un trattamento conservativo in pazienti che in realtà necessiterebbero un margine di sicurezza più elevato. Nel presente studio vengono presi in esame 6 casi di progressione, ciascuno costituito dal tumore primitivo e dalla corrispondente metastasi a distanza o recidiva locale con l’obbiettivo di descrivere questi casi poco frequenti, stadiandoli e confrontando le loro istologie, le mutazioni driver e il loro profilo molecolare, al fine di caratterizzare accuratamente il loro comportamento in prospettiva di una migliore stratificazione e dunque di una migliore gestione clinica di questi pazienti.
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