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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07032020-154237


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BENVENUTI, MARTINA
URN
etd-07032020-154237
Titolo
Studio dei processi di attenzione e di decision making analizzati con task comportamentali e pupillometria
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Prof. Ricciardi, Emiliano
correlatore Dott. Menicagli, Dario
correlatore Dott. Bossi, Francesco
Parole chiave
  • pupillometria
  • interferenza cognitiva
  • decision-making
  • attenzione selettiva
  • visual search
Data inizio appello
22/07/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
22/07/2090
Riassunto
I processi cognitivi di attenzione selettiva e di decision-making sono stati oggetto d’interesse di numerose ricerche in ambito sperimentale. L’insieme delle teorie e dei metodi di studio che sono stati proposti a riguardo, sono stati testati anche in contesti applicativi più ampi, tra cui il background delle Neuroscienze organizzative che si propone di fare luce sul funzionamento di tali costrutti all’interno dell’ambiente lavorativo e in modo specifico la scienza ergonomica che studia la performance lavorativa al fine di aumentare il benessere organizzativo. La mia tesi sperimentale ha lo scopo di testare la replicabilità dei risultati raccolti in letteratura scientifica rispetto all’attenzione selettiva, in particolare secondo il modello della Feature Integration Theory (Treisman & Gelade, 1980) e la Adaptive Gain Theory (Aston-Jones & Cohen, 2005) e di valutare la relazione tra performance in compiti attentivi e performance in compiti decisionali. L’attenzione selettiva è stata studiata in modo approfondito sia mediante la somministrazione di task comportamentali quali il test di Stroop e il visual search task, sia mediante la registrazione della pupillometria come correlato neurofisiologico della performance. Mentre il test di Stroop ha permesso di studiare il fenomeno di interferenza cognitiva visiva, il visual search task ha permesso di studiare l’interferenza legata all’esplorazione dello spazio visivo. Il ruolo dei processi di decision-making, è stato studiato solo dal punto di vista comportamentale mediante la somministrazione di item selezionati dal questionario self report A-DMC e ha permesso di approfondire la capacità individuale di utilizzare regole logiche e razionali durante il processo di scelta. I risultati ottenuti dallo studio hanno permesso di confermare le ipotesi sperimentali coerenti con la letteratura scientifica di riferimento. Nello specifico, grazie al test di Stroop, è stato confermato che l’interferenza cognitiva visiva è responsabile del rallentamento della performance comportamentale del soggetto. Allo stesso modo, tramite il compito di visual search, è stata corroborata l’ipotesi secondo cui la la ricerca visiva di caratteristiche target in condizioni di aumento degli stimoli distrattori rimane inalterata se vi è un’unica carattersitica saliente come bersaglio, grazie all’effetto pop-out, ma è compromessa se le caratteristiche da cercare sono superiori e combinate tra loro. Tali risultati hanno permesso di confermare gli assunti della Feature Integration Theory (Treisman & Gelade, 1980) sulla capacità del sistema visivo di individuare singole carattersitche rilevanti procedendo successivamenta ad una integrazione percettiva più elaborata. Inoltre, la significativa correlazione tra indici pupillari registrati sia nel test di Stroop che nel visual search task, ha permesso di confermare le ulteriori ipotesi di questo modello (Aston-Jones & Cohen, 2005) sul legame tra dilatazione pupillare e sforzo cognitivo necessario per l’esecuzione del task. La correlazione significativa individuata tra l’indice di interferenza cognitiva al test di Stroop e tra i punteggi al questionario sul decision-making, ha infine permesso di avvalorare l’esistenza e interdipendenza tra specifici processi di attenzione selettiva e specifici processi decisionali, anche in un contesto applicativo come quale quello delle Neuroscienze organizzative (Orquin & Mueller-Loose, 2013).
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