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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07022023-231601


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GRAZIANO, ANNALISA
URN
etd-07022023-231601
Titolo
EFFETTI PSICOPATOLOGICI DELLE ALTERAZIONI DEL RITMO SONNO-VEGLIA: RUOLO DEL CONTROLLO DI MALATTIA NEI PAZIENTI CON ECCESSO DI ORMONE DELLA CRESCITA
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Bogazzi, Fausto
Parole chiave
  • psicopatologia
  • disturbi del sonno
  • acromegalia
Data inizio appello
20/07/2023
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Il ritmo sonno-veglia ha un ruolo essenziale per il regolare e sincronizzato svolgimento di tutte le funzioni dell’organismo. Le alterazioni del sonno si associano ad un maggior rischio di sviluppo di malattie cardiovascolari, metaboliche, neoplastiche e mentali.
L’acromegalia è una rara sindrome (3-6 nuovi casi per milione di abitanti all’anno), caratterizzata da un’eccessiva secrezione di ormone della crescita (GH) da parte di un adenoma ipofisario. La secrezione di ormone della crescita è legata a specifiche fasi del sonno e alterazioni del sonno si ripercuotono sul normale profilo circadiano del GH, riducendone la pulsatilità notturna. Meno noti sono gli effetti dell’eccesso di GH sul sonno. L’obiettivo della tesi sperimentale è stato quello di studiare le caratteristiche del sonno in una serie consecutiva di pazienti con acromegalia al momento della diagnosi. Il sonno è stato studiato mediante questionari specifici: il Pittsburgh Sleep Quality Index, l’Insomnia Severity Index, il Ford Insomnia Response to Stress Test e l’Epworth Sleepiness Scale. Gli score ottenuti sono stati messi in relazione alla durata di malattia (indice del tempo di esposizione all’eccesso di GH) e al grado di attività di malattia (espresso dalle concentrazioni plasmatiche di GH e del suo effettore IGF-1). La gravità della malattia, misurata in termini in termini di IGF-1, non sembra essere associata alla gravità dell’insonnia, anche data la scarsa numerosità del campione. È stato osservato inoltre, che i pazienti affetti da acromegalia riportano in percentuale (69,69%) una alterazione della qualità del sonno significativamente più alta rispetto ai pazienti con un adenoma ipofisario non funzionante (16,66%), come mostrato dal questionario PSQI. I risultati del questionario ISI dimostrano che i pazienti affetti da acromegalia presentano una maggior prevalenza di insonnia (54,54%) rispetto ai pazienti con NFPA (4,16%). Non sono state riscontrate differenze significative nei questionari FIRST ed ESS. In conclusione, i dati della presente tesi rilevano che la maggior parte dei pazienti con acromegalia attiva ha importanti alterazioni della qualità del sonno; queste alterazioni potrebbero contribuire alle frequenti complicanze sistemiche dei pazienti con acromegalia. Futuri studi sono necessari per comprendere meglio la relazione tra insonnia e livelli di IGF-1 e per verificare se le alterazioni del sonno che abbiamo riscontrato siano reversibili con la cura dell’acromegalia.
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