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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07022021-180810


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PUCCI, SILVIA MARIA
URN
etd-07022021-180810
Titolo
Tutela del Dattero di Mare e suoi riflessi sull'ambiente e la salute pubblica
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
SCIENZE DEL GOVERNO E DELL'AMMINISTRAZIONE DEL MARE
Relatori
relatore C.F. (AN) Sacco, Vincenzo
Parole chiave
  • tutela ambiente
  • polizia giudiziaria
  • datteri di mare
Data inizio appello
21/07/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
21/07/2091
Riassunto
I Datteri di Mare, molluschi bivalvi che popolano le rocce calcaree delle nostre coste, sono da sempre oggetto di una pesca illegale ed incontrollata, poiché ritenuti di particolar pregio alimentare.
La pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN), definizione storicamente nata nel 1997 ad opera della Commissione per la Conservazione della fauna e della flora marina dell’Antartico, ha assunto, nel tempo, un ruolo dominante all’interno dei dibattiti internazionali, soprattutto attraverso le azioni delle Organizzazioni Regionali di Pesca, nonché europei, grazie al Regolamento (CE) n. 1005/2008 che istituisce, per la prima volta, un sistema per prevenire e scoraggiare tale fenomeno delittuoso.
Ogni Stato membro dell’Europa si dota, quindi, in un’ottica di crescente sensibilizzazione sul tema, di un sistema di controllo e monitoraggio della pesca marittima, che per l’Italia è rappresentato dal Centro Nazionale Controllo Pesca e dalla sua “rete” di CCAP diramati sul territorio, con l’intento di evitare il sovrasfruttamento degli stock ittici e di reprimere la pesca INN.
Particolare attenzione, in questo ambito, è riservata al prelievo forzoso e meccanico dei Datteri di Mare operato dai cd. “datterari” che, con la loro attività, arrecano danni irreversibili all’intero ecosistema marino, provocando alterazioni nella costa e nelle altre specie marine che vivono a stretto contatto con i molluschi su menzionati.
Rileva come in Italia, questa pratica sia considerata illegale già dal 1998, con il D.M. n. 2, mentre per gli atri Paesi Europei sarà ritenuta tale solo nel 2006.
Tale condotta illecita è perseguita dalla Legge ed, in particolar modo, dal Codice Penale e di Procedura Penale che, assegnando compiti specifici alla Polizia Giudiziaria, hanno consentito alla Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Castellammare di Stabia, relativamente al caso studio di cui trattasi, di ottenere importanti risultati nel contrastare tale pratica illegale.
Recenti studi dimostrano come dal prelievo forzoso dei Datteri di Mare derivi, in primis, un danno per l’ambiente, e, in secundis, ne consegua un pericolo per la salute pubblica in quanto ricchi, molto spesso, di sostanze tossiche per l’essere umano che li ingerisce.
Necessaria risulta essere, quindi, per scoraggiare ed impedire il proliferare del mercato nero che supporta l’estrazione illegale e, poi, la commercializzazione di questi molluschi bivalvi, una maggior sensibilizzazione proprio del consumatore finale circa il prodotto, senza la cui richiesta, forse, non avrebbe senso di esistere tale pratica illecita che, oggi, in maniera preponderante, è ancora così distruttiva e dannosa.
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