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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07022021-171048


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PISCONTI, FEDERICO
URN
etd-07022021-171048
Titolo
La polizia giudiziaria in ambito pesca: case study "reato di falsa rotta"
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
SCIENZE DEL GOVERNO E DELL'AMMINISTRAZIONE DEL MARE
Relatori
relatore C.V. (AN) Rottino, Fabio
Parole chiave
  • Reato di falsa rotta
Data inizio appello
21/07/2021
Consultabilità
Completa
Riassunto
La tutela delle risorse ittiche rappresenta uno degli obiettivi principali della Politica comune della pesca (PCP), tenuto conto dello sfruttamento sempre più intensivo degli stock ittici da parte degli operatori di questo settore. Per tale motivo, la PCP, soprattutto nell’ultimo ventennio, ha emanato una molteplicità di provvedimenti normativi volti ad intensificare le operazioni di controllo all’interno della filiera ittica, dal momento della cattura fino alla prima vendita. Questo compito impegna in maniera assidua i militari del Corpo delle Capitanerie di Porto, i quali, investiti delle funzioni di polizia giudiziaria, sono chiamati a fronteggiare in prima linea le innumerevoli violazioni della normativa unionale/nazionale vigente, attraverso attività di monitoraggio che molto spesso si concludono con l’accertamento di reati penali.
Con il presente lavoro si propone di affrontare, attraverso un caso concreto, l’influenza che l’evoluzione normativa, in materia di controlli sulla pesca, ha avuto nei confronti di un reato previsto dal Codice della Navigazione, che ha condotto la giurisprudenza di legittimità a non soffermarsi unicamente sul tenore letterale dell’articolo di riferimento, ma ad adottare una nuova chiave di lettura c.d. evolutiva.
Nella fattispecie, è stata effettuata un’operazione di polizia giudiziaria da parte dei militari della Capitaneria di porto di Corigliano Calabro, i quali, in seguito ad una lunga attività d’indagine, hanno accertato l’alterazione, da parte del comandante di un peschereccio appartenente alla flotta coriglianese, del sistema satellitare di bordo obbligatorio (AIS), al fine di procurare a sé un ingiusto profitto, che ha portato alla contestazione in capo al medesimo del reato di falsa rotta ai sensi dell’art.1140 Cod. Nav.
In seguito al ricorso in Cassazione presentato dalla difesa per conto dell’interessato, la Suprema Corte si è pronunciata sulla sussistenza del predetto reato, rammentando la necessità di una interpretazione sistematica ed evolutiva dell’articolo 1140 Cod. Nav., avendo riguardo al contesto più ampio della cogente normativa comunitaria.
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