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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-07022021-143906


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GIORGI, GEMMA
URN
etd-07022021-143906
Titolo
IL SOVRASFRUTTAMENTO DELLE RISORSE ITTICHE NEL MAR MEDITERRANEO. LE POLITICHE PER GARANTIRE LA SOSTENIBILITA' DEGLI STOCK ITTICI E I SISTEMI DI CONTROLLO DELLA PESCA.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
SCIENZE DEL GOVERNO E DELL'AMMINISTRAZIONE DEL MARE
Relatori
relatore Prof. Dal Canto, Francesco
correlatore C.F. (AN) Sacco, Vincenzo
Parole chiave
  • controlli
  • ispezioni
  • sovrasfruttamento
  • pesca
Data inizio appello
21/07/2021
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Il sovrasfruttamento ittico è un problema di ordine mondiale in quanto il prelievo eccessivo delle specie marine costituisce un fattore limitante per lo sviluppo e l’accrescimento degli stock ittici. L’attività della pesca rappresenta una importante fonte di sostentamento per numerose popolazioni mondiali e costituisce inoltre fonte di reddito che fornisce lavoro a milioni di persone.
Sulla base di tali considerazioni, è nata la necessità di gestire le risorse ittiche istituendo politiche che tengano conto da un lato, dello sfruttamento sostenibile di tali risorse, dall’altro della salvaguardia e dello sviluppo del settore ittico.
I principi cardine su cui ruotano le politiche di gestione della pesca, volte alla conservazione delle risorse pescabili, sono il principio di sostenibilità e di precauzione. Tali principi si sono affermati a livello internazionale e successivamente sono stati recepiti dai singoli Stati come risposta al problema del continuo sfruttamento che ha ridotto l’abbondanza di molte risorse ittiche. Allo stesso modo la Comunità europea, a partire dagli anni ’70, si è interessata alla regolamentazione del settore ittico applicando, al fine di assicurare uno sviluppo sostenibile, un approccio di tipo precauzionale per proteggere e conservare tali risorse e per ridurre al minimo l'impatto della attività di pesca sugli ecosistemi marini.
L’Unione europea assicura il rispetto delle disposizioni della politica comune della pesca mediante attività di controllo volte a garantire lo sfruttamento sostenibile delle risorse ittiche sotto il profilo sociale, economico ed ambientale. Ai sensi del Regolamento (Ce) n. 1224/2009, che prevede che ogni Stato membro debba istituire una Autorità competente a coordinare le attività di controllo svolte nel quadro della politica comune della pesca, l’Italia ha individuato il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali - Direzione generale della pesca marittima e dell’acquacultura. Detto Ministero, per lo svolgimento delle funzioni di coordinamento, a sua volta si avvale del Corpo delle Capitanerie di Porto quale Centro di Controllo Nazionale Pesca. Il monitoraggio e la sorveglianza sulle attività e sullo sforzo di pesca dei pescherecci italiani fa dunque capo, a livello nazionale, al CCNP; presso le Direzioni Marittime sono poi instituiti i Centri di Controllo Area Pesca, ciascuno dei quali, mediante il Piano operativo annuale, riceve le indicazioni delle risorse assegnate per porre in essere le attività di controllo e di verifica.
Il sistema di controllo della pesca in Italia, oltre a garantire la corretta applicazione delle norme dell’Unione europea ed il rispetto della Politica unionale della pesca, assicura sanzioni adeguate che privano i trasgressori dell’effettivo vantaggio economico conseguente alla violazione.
Si rileva infine come lo sviluppo di buone pratiche per una pesca sostenibile e responsabile evocate a livello europeo stia prendendo sempre più piede tra gli operatori ittici italiani, grazie anche alla attività di sensibilizzazione svolta dalla Direzione Generale della Pesca e dal Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera attraverso il Centro di Controllo Nazionale Pesca.
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