Tesi etd-07022020-100855 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
COSMANI, FRANCESCO
URN
etd-07022020-100855
Titolo
Regime giuridico dei beni culturali e dei beni d'arte nell'amministrazione Difesa
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Bosetti, Francesco
Parole chiave
- beni culturali
- beni d'arte
- difesa
- regime giuridico
Data inizio appello
22/07/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
22/07/2060
Riassunto
Sebbene l’Arte e la produzione artistica siano state da sempre una costante sociale, culturale ed economica nel nostro Paese, solo nell’ultimo secolo si sono susseguite una serie di regole legislative volte a determinare la protezione e la gestione della trasmissione dei diritti dei beni nei quali l’arte è impressa. Ci si è accorti, infatti, che le forme d’arte, costituendo valore fondamentale della cultura intera del nostro popolo, dovevano essere preservate e controllate in maniera tale da non disperdere le tracce solcate da chi ci ha preceduto.
Dopo un’attività legislativa secolare e propedeutica, nel 2004, con il d.lgs del 22 gennaio n. 42, è stato emanato il Codice dei beni culturali e del paesaggio, testo che tutt’ora racchiude la protezione di tutti i valori che anzitutto la Costituzione ha sancito e ha inteso proteggere.
Il legislatore, con il Codice dei beni culturali, si è assunto il compito di definire puntualmente il concetto di bene culturale oggetto della protezione, ma purtroppo non restituisce una definizione esaustiva di un’altra possibile faccia della medaglia, i beni d’arte, per i quali la disciplina di settore deve essere ricercata in un coacervo di disposizioni eterogenee, a partire dalle norme relative alla protezione del diritto d’autore, la cui legge principale è quella del 22 aprile 1941, n. 633, la cosiddetta ‘legge autore’.Se da una parte la legge autore tutela il diritto dell’artista a che gli vengano riconosciuti dei diritti di natura morale, insieme a quelli di natura patrimoniale che possono essere oggetto di trasferimento, e di conseguenza una protezione soggettiva di chi possiede quei beni, il Codice ha un’impronta più pubblicistica, tutelando i beni culturali, ben definiti da una serie di parametri che la legge stessa impone, regolando la pubblicità del passaggio di proprietà, l’interesse dello Stato alla protezione di questi e alla valorizzazione mediante forme via via più complesse.
Dopo un’attività legislativa secolare e propedeutica, nel 2004, con il d.lgs del 22 gennaio n. 42, è stato emanato il Codice dei beni culturali e del paesaggio, testo che tutt’ora racchiude la protezione di tutti i valori che anzitutto la Costituzione ha sancito e ha inteso proteggere.
Il legislatore, con il Codice dei beni culturali, si è assunto il compito di definire puntualmente il concetto di bene culturale oggetto della protezione, ma purtroppo non restituisce una definizione esaustiva di un’altra possibile faccia della medaglia, i beni d’arte, per i quali la disciplina di settore deve essere ricercata in un coacervo di disposizioni eterogenee, a partire dalle norme relative alla protezione del diritto d’autore, la cui legge principale è quella del 22 aprile 1941, n. 633, la cosiddetta ‘legge autore’.Se da una parte la legge autore tutela il diritto dell’artista a che gli vengano riconosciuti dei diritti di natura morale, insieme a quelli di natura patrimoniale che possono essere oggetto di trasferimento, e di conseguenza una protezione soggettiva di chi possiede quei beni, il Codice ha un’impronta più pubblicistica, tutelando i beni culturali, ben definiti da una serie di parametri che la legge stessa impone, regolando la pubblicità del passaggio di proprietà, l’interesse dello Stato alla protezione di questi e alla valorizzazione mediante forme via via più complesse.
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