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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07022014-180605


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
LUCIGNANI, ANTONIETTA
URN
etd-07022014-180605
Titolo
Terapia della riacutizzazione di scompenso cardiaco : Levosimendan, effetti a breve e medio termine.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Mariotti, Rita
Parole chiave
  • scompenso cardiaco
  • levosimendan
Data inizio appello
22/07/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’insufficienza cardiaca acuta è un problema di difficile gestione medica, con importante rischio di mortalità per i pazienti non solo durante il periodo di ospedalizzazione, ma anche successivamente, poiché il numero e la gravità degli eventi acuti che seguono la dimissione peggiorano notevolmente la prognosi.

Il Levosimendan è un farmaco introdotto solo recentemente nella pratica clinica. Il suo peculiare meccanismo d’azione, che non comporta un incremento delle concentrazioni di calcio intracellulari, ma una sensibilizzazione della cellula a questo ione, ha fatto sì che venisse studiato come alternativa ai farmaci classici a disposizione per il trattamento delle sindromi da insufficienza cardiaca acuta.

Nello studio descritto in questa tesi, i pazienti ospedalizzati per riacutizzazione di scompenso cardiaco sono stati sottoposti ad infusione di Levosimendan; un controllo clinico ed ecocardiografico è stato effettuato prima e dopo l’infusione del farmaco e dopo tre mesi dalla somministrazione. Inoltre, durante la degenza, è stata valutata la variazione della classe NYHA, del peso, del BNP e di altri parametri di laboratorio. Questi dati sono stati utilizzati per valutare l’efficacia del farmaco somministrato sia nel breve che nel medio termine.
Tutti i pazienti studiati, dopo il trattamento con Levosimendan, hanno mostrato miglioramento in termini di classe NYHA, peso, BNP e di alcuni parametri ecocardiografici (frazione di eiezione e pressione sistolica in arteria polmonare). La maggior parte dei pazienti ha mantenuto tale beneficio nei controlli successivi. Dal punto di vista della sicurezza del farmaco, nella popolazione in studio non si sono osservate variazioni degli indici di funzionalità epatica e renale in risposta all’infusione del farmaco.
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