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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-07022013-171442


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
CIARFELLA, ILARIA
URN
etd-07022013-171442
Titolo
Deficit dell'ormone della crescita e rischio metabolico: valutazione dell'assetto lipidico e del metabolismo glucidico in pazienti GHD alla diagnosi, durante il trattamento e in fase di transizione.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Saggese, Giuseppe
Parole chiave
  • transizione
  • rischio cardiovascolare
  • rischio metabolico
  • deficit di ormone della crescita
Data inizio appello
23/07/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/07/2053
Riassunto
L’ormone della crescita (GH) ed il suo mediatore IGF-1 non svolgono la sola attività di promotore dell’accrescimento staturale del bambino. Studi hanno dimostrato il loro ruolo fondamentale nella regolazione del metabolismo glucidico e lipidico e della composizione corporea nonché nel mantenimento di una adeguata funzionalità cardiaca e vascolare. Sulla base di queste evidenze altri studi si sono posti l’obiettivo di ricercare alterazioni di tali parametri di rischio metabolico e cardiovascolare in pazienti affetti da deficit di GH in età pediatrica ed in fase di transizione, cioè in quel periodo di tempo intercorrente tra il raggiungimento della statura finale e l’età del giovane adulto in cui si raggiunge la stabilizzazione dei processi maturativi, metabolici ed endocrini. Nel primo gruppo di pazienti, quelli in età pediatrica, si va a valutare se il deficit dell’ormone della crescita sia in grado di compromettere anche in così giovane età il profilo metabolico e cardiovascolare e se il trattamento sostitutivo sia in grado di riportare i parametri di rischio a valori paragonabili a quelli di controlli sani e quanto tempo sia necessario per tale eventuale miglioramento.
Nel gruppo dei pazienti in transizione invece, si va a valutare innanzitutto la persistenza o meno del deficit ormonale dopo la sospensione della terapia sostitutiva al raggiungimento della statura finale. Tale valutazione viene effettuata tramite il Retest, un test di provocazione che valuta la secrezione di GH sotto stimolo. Esso viene eseguito da 1 a 3 mesi dopo la sospensione della terapia sostitutiva ed utilizza in genere l’ipoglicemia insulinica come stimolo per la secrezione ormonale (test ITT). Il confronto tra pazienti risultati GH sufficienti al retest (GHS) e quelli invece GH insufficienti (GHD) (cioè con valori di picco di GH<6,1 ug/L) ha mostrato che i soggetti GHD mostrano un profilo lipidico-glicemico sostanzialmente sfavorevole con un incremento del rischio aterogenico nonché alterazioni, per quanto lievi ed iniziali, della morfologia e della funzionalità cardiovascolare. Tali evidenze suggeriscono l’opportunità di continuare la terapia sostitutiva anche in fase di transizione in quei pazienti che confermino il deficit al retest per ricondurre i loro fattori di rischio metabolico e cardiovascolare ai livelli dei controlli sani. Studi prospettici hanno dimostrato come la continuazione o la reintroduzione della terapia sostitutiva durante la fase di transizione determinino rispettivamente il mantenimento o il ritorno di tali fattori di rischio in un range paragonabile a quello della popolazione generale.
I parametri principali presi in considerazione per la valutazione del rischio metabolico sono i livelli di colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi e Indice Aterogenico(colesterolo totale/HDL) per quanto riguarda il profilo lipidico; insulinemia, glicemia, l’indice di resistenza insulinica HOMA-IR ed l’emoglobina glicata(HbA1c%) per quanto riguarda il metabolismo glucidico. Importante anche la valutazione del BMI in quanto spesso in pazienti con deficit di GH esso risulta incrementato.
La funzionalità cardio-vascolare è invece valutabile tramite esami strumentali quali l’ecografia cardiaca e carotidea; la prima ha documentato alterazioni della massa e di alcuni parametri di funzionalità cardiaca in pazienti GHD in età pediatrica ed in transizione rispetto ai controlli sani ed il miglioramento degli stessi grazie all’ausilio della terapia sostitutiva. L’ecografia carotidea non ha invece rivelato alterazioni significative nello spessore della media vascolare; tuttavia strumenti più sofisticati di indagine della compliance parietale, quale l’EndoPAT, documentano una minore vasodilatabilità ed una maggiore rigidità di parete ad insorgenza precoce nei soggetti con deficit di GH. Tra le indagini strumentali l’impedenziometria e la DEXA sono inoltre funzionali alla valutazione del rapporto tra massa magra e massa grassa e alla distribuzione delle stesse a livello corporeo: i bambini e gli adolescenti GHD presentano infatti spesso un incremento della percentuale di massa grassa corporea ed una sua distribuzione prevalente a livello addominale. La terapia sostitutiva sembra ridurre la percentuale di massa grassa e ridistribuirla secondo uno schema ginoide, nettamente più favorevole di quello androide dal punto di vista del rischio cardiovascolare.
In questa tesi, con uno studio retrospettivo, vengono presi in considerazione i parametri di laboratorio indicativi del profilo lipidico e del metabolismo glucidico di 170 pazienti GHD seguiti presso la Clinica Pediatrica dell’AUO Pisana. Lo scopo è quello di trovare nei pazienti livelli di lipidi significativamente alterati (incremento delle LDL, dei trigliceridi, dell’AI, riduzione dell’HDL) al momento della diagnosi di GHD rispetto ad un gruppo di controlli sani. Si è valutato inoltre l’andamento del profilo lipidico e dei parametri indicativi del metabolismo glucidico (HbA1c%, glicemia, insulinemia, HOMA-IR) durante la terapia sostitutiva con lo scopo di confermare i dati della letteratura che dimostrano un sostanziale miglioramento del profilo lipidico con riduzione del rischio aterogenico ed il mantenimento di un buon metabolismo glucidico. Nel sottogruppo di pazienti che abbiano raggiunto la statura definitiva e che siano stati pertanto sottoposti al retest si sono messi a confronto coloro che sono risultati GHD con i GHS e questi due gruppi con un gruppo di controlli sani paragonabili per sesso ed età. Attendendoci sulla base dei dati della letteratura un quadro significativamente sfavorevole nei pazienti GHD, ne abbiamo valutato nel tempo l’andamento dei parametri di valutazione metabolica attendendoci un loro miglioramento dovuto alla prosecuzione della terapia anche durante la fase di transizione.


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