Tesi etd-07022012-112405 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione
Autore
DEL FIANDRA, MARTINA
URN
etd-07022012-112405
Titolo
Accuratezza diagnostica e prognostica del dosaggio del BNP in pazienti pediatrici con difetti cardiaci congeniti.
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
BIOCHIMICA CLINICA
Relatori
relatore Prof. Clerico, Aldo
relatore Prof. Lucacchini, Antonio
relatore Prof. Lucacchini, Antonio
Parole chiave
- BNP
- difetti cardiaci congeniti
Data inizio appello
26/07/2012
Consultabilità
Completa
Riassunto
RIASSUNTO:
I Cardiomiociti producono e secernono una famiglia di ormoni peptidici denominati Peptidi Natriuretici Cardiaci (PNC), che possiede una potente azione diuretica, natriuretica, vasodilatante, ed effettua complesse interazioni sia con il sistema neuro-ormonale che immunologico. Ad oggi, il dosaggio del Brain Natriuretic Peptide (BNP) e del suo relativo pro-peptide N-terminale (NT-proBNP) sono raccomandati dalle Linee Guida Internazionali come marcatori per la diagnosi, la prognosi ed il monitoraggio terapeutico nei pazienti adulti con patologia cardiaca. Al contrario, il dosaggio del BNP, soltanto recentemente ha iniziato ad essere preso in considerazione nei soggetti pediatrici con difetti cardiaci congeniti (CHD). Tuttavia, alcune limitazioni hanno ritardato l'introduzione del BNP nella pratica clinica pediatrica, come la mancanza di valori di riferimento specifici per l’età ed il numero piuttosto limitato di studi clinici riportati in letteratura, riguardanti soprattutto le cardiopatie congenite. La prima parte dell’attività sperimentale, pertanto, si è rivolta alla determinazione dei valori di riferimento per il BNP in soggetti pediatrici sani utilizzando una piattaforma completamente automatizzata (Triage BNP, Access® Systems Immunoassay, REF 98200, Beckman Coulter, Fullerton, CA, USA). Il BNP plasmatico, è stato dosato in 188 neonati sani entro la prima settimana di vita extra uterina ed in campioni di plasma appartenenti ad un gruppo di 245 bambini sani con età compresa tra sette giorni di vita e dodici anni. Le concentrazioni del BNP sono risultate più elevate durante i primi 2 giorni di vita mentre, poi, sono progressivamente diminuite. Inoltre, i valori di BNP nella prima settimana di vita, sono risultati significativamente più alti (p < 0,0001) rispetto ai valori osservati nei periodi successivi. Nella seconda parte della tesi, l’obiettivo principale è stato quello di caratterizzare in dettaglio l’andamento temporale del BNP nei primi giorni di vita in un consistente numero di neonati e bambini affetti da cardiopatie congenite (n = 218), allo scopo di aumentare l’accuratezza diagnostica del BNP nei pazienti pediatrici. Inoltre, 222 bambini sani, appaiati per età e sesso, sono stati arruolati come gruppo di controllo. I valori di BNP sono risultati significativamente più elevati nel gruppo dei pazienti con CHD (mediana 1029,8 ng/L, intervallo 25-20152 ng/L) rispetto ai controlli (mediana 1495 ng/L, intervallo 9-866 ng/L). Si è evidenziato un differente comportamento tra i valori di BNP rispettivamente osservati nei neonati sani e in pazienti con CHD. Infatti, nei pazienti con CHD, dopo un progressivo aumento iniziale riscontrato nei primi quattro giorni di vita, i valori di BNP, nei giorni seguenti, tendono a stabilizzarsi su livelli elevati. Al contrario, nei neonati sani si osserva un picco del valore di BNP nel secondo-terzo giorno di vita, seguito da un progressivo calo nelle settimane seguenti. Considerando questo differente andamento temporale del biomarcatore nei soggetti sani e nei pazienti con CHD, l'accuratezza diagnostica del BNP nei campioni raccolti nei primi 4 giorni di vita (AUC dell'analisi ROC 0,8626; IC al 95% = 0,8253-0,8999) è risultata significativamente peggiore (p < 0,0001) rispetto a quella dei campioni raccolti dal quinto al trentesimo giorno di vita (AUC 0,9710; IC al 95% = 0,9509-0,9910). Il livello ottimale di cut-off per il BNP, calcolato con l’analisi delle curve ROC, è risultato anche strettamente dipendente dall'età del soggetto con un valore ottimale per i primi 4 giorni di vita di 363,5 ng/L, mentre quello dal quinto al trentesimo giorno è risultato essere di 109,5 ng/L. In conculsione, questo studio dimostra che l’accuratezza diagnostica ed i valori decisionali del BNP variano moltissimo nei primi giorni di vita. Quindi, i clinici devono prestare grande attenzione all’età dei neonati ed infanti nel valutare i risultati del dosaggio del BNP.
ABSTRACT:
Cardiomyocytes produce and secrete a family of related peptide hormones (cardiac natriuretic hormones, CNH), which have potent diuretic, natriuretic and vascular smooth muscle- relaxing effects, and also share complex interactions with the neurohormonal system. In particular, the measurement of circulating brain natriuretic peptide (BNP) and its related peptide, the N-terminal fragment of proBNP (NT-proBNP), is now recommended by international guidelines as a biomarker for diagnosis, prognosis and therapeutic monitoring in adult patients with cardiac disease, especially those with acute chronic heart failure. Conversely, the use of BNP assay in pediatric patients with congenital heart disease (CHD) has only recently gained consensus. However, some limitations have delayed the introduction of BNP assay in clinical pediatric practice, including the lack of age-specific references values and the very limitated results reported in literature on complex CHD.
Moreover, the first part of experimental work has turned to the determination of reference values for the BNP in pediatric subjects healthy, using the fully automated platform (Triage BNP, Access® Immunoassay Systems, REF 98200, Beckman Coulter, Fullerton, CA, USA). Plasma BNP, was measured in 188 apparently healthy newborns and infants throughout the first month of extra-uterine life, as well as in 245 healthy infants ranging from 1 month to 12 years of age. BNP showed the highest in the first 2 days of life, with a progressive decline afterwards. Moreover, BNP values in the first week of life were significantly higher (p<0.0001) than values observed in the next periods.
In the second part of the thesis, the main objective was to characterize in detail the time course of BNP in the first days of life in larger populations of neonate and infant with congenital heart diseases (CHD) (n=218) in order to increase the diagnostic accuracy of BNP assay in pediatric patients; moreover, 222 healthy children, matched for age, served as controls. BNP values were significantly higher (P<0.001) in the whole group of CHD patients (median 1029,8 ng/L, range 25-20152 ng/L) than in controls (median 149,5 ng/L, range 9-866 ng/L). A different trend between BNP values and age was observed in healthy subjects and CHD patients. After an initial increase within the first 4 days of life, BNP values in CHD patients tended to stabilize to high values in the following days. On the contrary, in control subjects a peak of BNP levels was observed in the second or third day, followed by a progressive decrease. Therefore, the diagnostic accuracy of BNP assay, calculated in the samples collected in the first four days of life (AUC of ROC analysis 0,86, 95% CI 0,83-0,90) was significantly lower (P<0.0001) compared to samples collected from 5 days to 30 days of life (AUC 0,97, 95% CI 0,95-0,99). Optimal cut-off values for BNP assay, as calculated by ROC analysis, were also age-dependent (cutoff for the first 4 days of life: 363,5 ng/L; cut off values from 5 to 30 days of life: 109,5 ng/L). This study demonstrates that differences in time-courses of BNP values between newborns with and without CHD throughout the first days of life clearly affect the diagnostic accuracy of BNP assay. Indeed, the diagnostic accuracy of BNP assay in discriminating between healthy newborns and CHD patients progressively increases after the 4th day of life. As a result, also cut-off values of BNP assay greatly change throughout the first days of life. However, decision values of BNP assay are strongly method-dependent, consequently clinicians should give great care to compare results obtained by different laboratories, especially when different methods are use.
I Cardiomiociti producono e secernono una famiglia di ormoni peptidici denominati Peptidi Natriuretici Cardiaci (PNC), che possiede una potente azione diuretica, natriuretica, vasodilatante, ed effettua complesse interazioni sia con il sistema neuro-ormonale che immunologico. Ad oggi, il dosaggio del Brain Natriuretic Peptide (BNP) e del suo relativo pro-peptide N-terminale (NT-proBNP) sono raccomandati dalle Linee Guida Internazionali come marcatori per la diagnosi, la prognosi ed il monitoraggio terapeutico nei pazienti adulti con patologia cardiaca. Al contrario, il dosaggio del BNP, soltanto recentemente ha iniziato ad essere preso in considerazione nei soggetti pediatrici con difetti cardiaci congeniti (CHD). Tuttavia, alcune limitazioni hanno ritardato l'introduzione del BNP nella pratica clinica pediatrica, come la mancanza di valori di riferimento specifici per l’età ed il numero piuttosto limitato di studi clinici riportati in letteratura, riguardanti soprattutto le cardiopatie congenite. La prima parte dell’attività sperimentale, pertanto, si è rivolta alla determinazione dei valori di riferimento per il BNP in soggetti pediatrici sani utilizzando una piattaforma completamente automatizzata (Triage BNP, Access® Systems Immunoassay, REF 98200, Beckman Coulter, Fullerton, CA, USA). Il BNP plasmatico, è stato dosato in 188 neonati sani entro la prima settimana di vita extra uterina ed in campioni di plasma appartenenti ad un gruppo di 245 bambini sani con età compresa tra sette giorni di vita e dodici anni. Le concentrazioni del BNP sono risultate più elevate durante i primi 2 giorni di vita mentre, poi, sono progressivamente diminuite. Inoltre, i valori di BNP nella prima settimana di vita, sono risultati significativamente più alti (p < 0,0001) rispetto ai valori osservati nei periodi successivi. Nella seconda parte della tesi, l’obiettivo principale è stato quello di caratterizzare in dettaglio l’andamento temporale del BNP nei primi giorni di vita in un consistente numero di neonati e bambini affetti da cardiopatie congenite (n = 218), allo scopo di aumentare l’accuratezza diagnostica del BNP nei pazienti pediatrici. Inoltre, 222 bambini sani, appaiati per età e sesso, sono stati arruolati come gruppo di controllo. I valori di BNP sono risultati significativamente più elevati nel gruppo dei pazienti con CHD (mediana 1029,8 ng/L, intervallo 25-20152 ng/L) rispetto ai controlli (mediana 1495 ng/L, intervallo 9-866 ng/L). Si è evidenziato un differente comportamento tra i valori di BNP rispettivamente osservati nei neonati sani e in pazienti con CHD. Infatti, nei pazienti con CHD, dopo un progressivo aumento iniziale riscontrato nei primi quattro giorni di vita, i valori di BNP, nei giorni seguenti, tendono a stabilizzarsi su livelli elevati. Al contrario, nei neonati sani si osserva un picco del valore di BNP nel secondo-terzo giorno di vita, seguito da un progressivo calo nelle settimane seguenti. Considerando questo differente andamento temporale del biomarcatore nei soggetti sani e nei pazienti con CHD, l'accuratezza diagnostica del BNP nei campioni raccolti nei primi 4 giorni di vita (AUC dell'analisi ROC 0,8626; IC al 95% = 0,8253-0,8999) è risultata significativamente peggiore (p < 0,0001) rispetto a quella dei campioni raccolti dal quinto al trentesimo giorno di vita (AUC 0,9710; IC al 95% = 0,9509-0,9910). Il livello ottimale di cut-off per il BNP, calcolato con l’analisi delle curve ROC, è risultato anche strettamente dipendente dall'età del soggetto con un valore ottimale per i primi 4 giorni di vita di 363,5 ng/L, mentre quello dal quinto al trentesimo giorno è risultato essere di 109,5 ng/L. In conculsione, questo studio dimostra che l’accuratezza diagnostica ed i valori decisionali del BNP variano moltissimo nei primi giorni di vita. Quindi, i clinici devono prestare grande attenzione all’età dei neonati ed infanti nel valutare i risultati del dosaggio del BNP.
ABSTRACT:
Cardiomyocytes produce and secrete a family of related peptide hormones (cardiac natriuretic hormones, CNH), which have potent diuretic, natriuretic and vascular smooth muscle- relaxing effects, and also share complex interactions with the neurohormonal system. In particular, the measurement of circulating brain natriuretic peptide (BNP) and its related peptide, the N-terminal fragment of proBNP (NT-proBNP), is now recommended by international guidelines as a biomarker for diagnosis, prognosis and therapeutic monitoring in adult patients with cardiac disease, especially those with acute chronic heart failure. Conversely, the use of BNP assay in pediatric patients with congenital heart disease (CHD) has only recently gained consensus. However, some limitations have delayed the introduction of BNP assay in clinical pediatric practice, including the lack of age-specific references values and the very limitated results reported in literature on complex CHD.
Moreover, the first part of experimental work has turned to the determination of reference values for the BNP in pediatric subjects healthy, using the fully automated platform (Triage BNP, Access® Immunoassay Systems, REF 98200, Beckman Coulter, Fullerton, CA, USA). Plasma BNP, was measured in 188 apparently healthy newborns and infants throughout the first month of extra-uterine life, as well as in 245 healthy infants ranging from 1 month to 12 years of age. BNP showed the highest in the first 2 days of life, with a progressive decline afterwards. Moreover, BNP values in the first week of life were significantly higher (p<0.0001) than values observed in the next periods.
In the second part of the thesis, the main objective was to characterize in detail the time course of BNP in the first days of life in larger populations of neonate and infant with congenital heart diseases (CHD) (n=218) in order to increase the diagnostic accuracy of BNP assay in pediatric patients; moreover, 222 healthy children, matched for age, served as controls. BNP values were significantly higher (P<0.001) in the whole group of CHD patients (median 1029,8 ng/L, range 25-20152 ng/L) than in controls (median 149,5 ng/L, range 9-866 ng/L). A different trend between BNP values and age was observed in healthy subjects and CHD patients. After an initial increase within the first 4 days of life, BNP values in CHD patients tended to stabilize to high values in the following days. On the contrary, in control subjects a peak of BNP levels was observed in the second or third day, followed by a progressive decrease. Therefore, the diagnostic accuracy of BNP assay, calculated in the samples collected in the first four days of life (AUC of ROC analysis 0,86, 95% CI 0,83-0,90) was significantly lower (P<0.0001) compared to samples collected from 5 days to 30 days of life (AUC 0,97, 95% CI 0,95-0,99). Optimal cut-off values for BNP assay, as calculated by ROC analysis, were also age-dependent (cutoff for the first 4 days of life: 363,5 ng/L; cut off values from 5 to 30 days of life: 109,5 ng/L). This study demonstrates that differences in time-courses of BNP values between newborns with and without CHD throughout the first days of life clearly affect the diagnostic accuracy of BNP assay. Indeed, the diagnostic accuracy of BNP assay in discriminating between healthy newborns and CHD patients progressively increases after the 4th day of life. As a result, also cut-off values of BNP assay greatly change throughout the first days of life. However, decision values of BNP assay are strongly method-dependent, consequently clinicians should give great care to compare results obtained by different laboratories, especially when different methods are use.
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