Tesi etd-07022009-102922 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
PISTELLI, ALESSANDRA
URN
etd-07022009-102922
Titolo
Studio sulla prevalenza di patologie tiroidee in operatori sanitari presso l'A.O.U.P. in relazione all'esposizione professionale a radiazioni ionizzanti
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Ottenga, Franco
Parole chiave
- operatori sanitari
- patologie tiroidee
- radioesposizione
Data inizio appello
21/07/2009
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
21/07/2049
Riassunto
La tesi analizza la prevalenza di patologie tiroidee negli operatori sanitari che hanno prestato servizio presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, sottoposti ad un protocollo di sorveglianza sanitaria aggiornato al 07/01/2009 in relazione all’esposizione professionale a radiazioni ionizzanti.
L’ambito ospedaliero fornisce situazioni di potenziale rischio radiogeno, sia nei settori radiologici tradizionali (Radiologia, Radioterapia, Medicina Nucleare) che nei reparti chirurgici come l’Emodinamica Cardiovascolare, l’Ortopedia, l’Endoscopia Digestiva, l’Endoscopia Urologica.
Le radiazioni ionizzanti, agendo sulle diverse strutture cellulari, determinano un danno a livello chimico, biomolecolare e biologico.
Gli effetti biologici radioindotti nell’uomo a carico della tiroide sono suddivisi in tre gruppi: effetti acuti (tiroiditi, ipotiroidismo precoce), effetti non acuti (ipotiroidismo tardivo), effetti tardivi a carattere stocastico (tumori).
I dati degli operatori sanitari sono stati ottenuti consultando Asped 2000: cartella sanitaria informatizzata utilizzata dall'A.O.U.P. e dall'Università di Pisa per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti a rischio professionale. Tale popolazione era costituita da 6658 persone di cui 4391 donne e 2267 uomini. Di essi 546 sono risultati avere una patologia tiroidea: tale gruppo era costituito da 470 donne e 76 uomini con un'età media di diagnosi di 34,7 anni. La radioesposizione interessava 2226 persone ovvero il 33,4% dell’intera popolazione in studio, 213 dei 546 affetti da patologie tiroidee ovvero il 38,8% e 2013 dei restanti soggetti ovvero il 32,9%. Per le patologie tiroidee nel complesso e per ogni tipo di patologia tiroidea è stata calcolata la frazione di pazienti esposti professionalmente ed attuata l’analisi statistica per verificare se l'esposizione avesse potuto rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo di tali patologie.
Per il totale delle patologie tiroidee l'odds ratio è risultato 1,30 con un intervallo di confidenza al 95% (IC95%) tra 1,09 e 1,55. Le tiroiditi erano presenti in 187 casi di cui 79 esposti (42,25%) e 108 non esposti (57,75%), l'odds ratio è risultato 1,47 con IC (95%, 1,10-1,97). In nessuna delle altre patologie tiroidee analizzate (gozzo, iperplasia cellule C, ipertiroidismo, ipotiroidismo, malattia di Basedow, patologia nodulare e tumore maligno) è stata raggiunta la significatività statistica, sebbene per alcune di queste fosse registrabile una associazione positiva con l’esposizione a radiazioni ionizzanti. La patologia nodulare riguardava 170 soggetti di cui 68 esposti (40%) e 102 non esposti (60%). L'odds ratio è risultato 1,34 con IC(95%, 0,98-1,83). Il tumore tiroideo era presente in 37 casi di cui 14 esposti (37,8%) e 23 non esposti (62,2%). L'odds ratio è risultato 1,21 con IC(95%, 0,62-2,36). Essendo il carcinoma papillare l’istotipo più frequente e soprattutto quello di cui è dimostrato un nesso eziologico con le radiazioni ionizzanti, è stato calcolato l'odds ratio per questo specifico istotipo, che è risultato 1,86 con IC ai limiti della significatività statistica (95%, 0,9-3,87).
I dati della presente tesi evidenziano una significativa prevalenza di patologie tiroidee, nella popolazione di operatori sanitari professionalmente esposta a radiazioni ionizzanti, suggerendo l’opportunità di un approfondimento dell’indagine, sotto il profilo epidemiologico e radioprotezionistico.
L’ambito ospedaliero fornisce situazioni di potenziale rischio radiogeno, sia nei settori radiologici tradizionali (Radiologia, Radioterapia, Medicina Nucleare) che nei reparti chirurgici come l’Emodinamica Cardiovascolare, l’Ortopedia, l’Endoscopia Digestiva, l’Endoscopia Urologica.
Le radiazioni ionizzanti, agendo sulle diverse strutture cellulari, determinano un danno a livello chimico, biomolecolare e biologico.
Gli effetti biologici radioindotti nell’uomo a carico della tiroide sono suddivisi in tre gruppi: effetti acuti (tiroiditi, ipotiroidismo precoce), effetti non acuti (ipotiroidismo tardivo), effetti tardivi a carattere stocastico (tumori).
I dati degli operatori sanitari sono stati ottenuti consultando Asped 2000: cartella sanitaria informatizzata utilizzata dall'A.O.U.P. e dall'Università di Pisa per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti a rischio professionale. Tale popolazione era costituita da 6658 persone di cui 4391 donne e 2267 uomini. Di essi 546 sono risultati avere una patologia tiroidea: tale gruppo era costituito da 470 donne e 76 uomini con un'età media di diagnosi di 34,7 anni. La radioesposizione interessava 2226 persone ovvero il 33,4% dell’intera popolazione in studio, 213 dei 546 affetti da patologie tiroidee ovvero il 38,8% e 2013 dei restanti soggetti ovvero il 32,9%. Per le patologie tiroidee nel complesso e per ogni tipo di patologia tiroidea è stata calcolata la frazione di pazienti esposti professionalmente ed attuata l’analisi statistica per verificare se l'esposizione avesse potuto rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo di tali patologie.
Per il totale delle patologie tiroidee l'odds ratio è risultato 1,30 con un intervallo di confidenza al 95% (IC95%) tra 1,09 e 1,55. Le tiroiditi erano presenti in 187 casi di cui 79 esposti (42,25%) e 108 non esposti (57,75%), l'odds ratio è risultato 1,47 con IC (95%, 1,10-1,97). In nessuna delle altre patologie tiroidee analizzate (gozzo, iperplasia cellule C, ipertiroidismo, ipotiroidismo, malattia di Basedow, patologia nodulare e tumore maligno) è stata raggiunta la significatività statistica, sebbene per alcune di queste fosse registrabile una associazione positiva con l’esposizione a radiazioni ionizzanti. La patologia nodulare riguardava 170 soggetti di cui 68 esposti (40%) e 102 non esposti (60%). L'odds ratio è risultato 1,34 con IC(95%, 0,98-1,83). Il tumore tiroideo era presente in 37 casi di cui 14 esposti (37,8%) e 23 non esposti (62,2%). L'odds ratio è risultato 1,21 con IC(95%, 0,62-2,36). Essendo il carcinoma papillare l’istotipo più frequente e soprattutto quello di cui è dimostrato un nesso eziologico con le radiazioni ionizzanti, è stato calcolato l'odds ratio per questo specifico istotipo, che è risultato 1,86 con IC ai limiti della significatività statistica (95%, 0,9-3,87).
I dati della presente tesi evidenziano una significativa prevalenza di patologie tiroidee, nella popolazione di operatori sanitari professionalmente esposta a radiazioni ionizzanti, suggerendo l’opportunità di un approfondimento dell’indagine, sotto il profilo epidemiologico e radioprotezionistico.
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