Tesi etd-07012023-122334 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MORELLI, GIULIA
URN
etd-07012023-122334
Titolo
Protocollo di regolarizzazione del sonno: studio basato su tracciati actigrafici su giovani atleti
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
SCIENZE E TECNICHE DELLE ATTIVITA' MOTORIE PREVENTIVE E ADATTATE
Relatori
relatore Prof. Faraguna, Ugo
Parole chiave
- actigrafia
- cronotipo
- prestazione fisica
- social jet-lag
- sonno
Data inizio appello
18/07/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
18/07/2093
Riassunto
Introduzione: Il sonno negli atleti rappresenta una strategia di recupero e rigenerazione fondamentale per la performance fisica e cognitiva. Infatti, molti atleti e tecnici sono consapevoli del fatto che il recupero ed il riposo sono parte integrante del processo di preparazione alla performance sportiva. Gli individui che sperimentano ritmi sonno-veglia irregolari cambiano frequentemente la durata del sonno e gli orari di risveglio e addormentamento, così come il loro schema di esposizione alla luce/buio, per cui possono sperimentare un disallineamento tra il sistema circadiano e il ciclo sonno/veglia (circadian misalignment). Tale disallineamento può avere un effetto negativo sia sulla funzione cognitiva che motoria. Ci sono strategie e metodi che permettono di regolare il ritmo sonno-veglia in modo da ottenere un miglioramento significativo delle prestazioni fisiche e cognitive. Uno di questi interventi è quello di tipo comportamentale per migliorare la regolarità e l’igiene del sonno.
Obiettivo: L’obiettivo dello studio è esplorare se in seguito a raccomandazioni comportamentali che mirano a regolarizzare il ciclo sonno-veglia, si ottiene un miglioramento della performance sportiva in un gruppo di ragazzi di 11-13 anni che pratica atletica leggera.
Metodi: Sono stati analizzati in un campione di 30 ragazzi sia i parametri oggettivi del sonno, tramite registrazione actigrafica, sia il cronotipo, la qualità del sonno e la sonnolenza diurna tramite la somministrazione di questionari (r-MEQ, PSQI, ESS,) alla baseline (T0) e dopo una settimana di trattamento (T1). I partecipanti sono stati divisi in 2 gruppi: il gruppo controllo a cui non sono state date indicazioni, e il gruppo trattamento che ha ricevuto raccomandazioni per la regolarizzazione dei ritmi sonno-veglia. I partecipanti hanno effettuato tre test motori (in ordine 30 metri, salto in lungo da fermo e 500 metri) durante gli allenamenti pomeridiani prima e dopo il trattamento.
Risultati: Dall’analisi dei dati si è osservato che il protocollo di regolarizzazione ha funzionato, in quanto circa la metà (46%) dei ragazzi del gruppo intervento ha aumentato la regolarità del sonno (“responders”), mentre del gruppo controllo ha migliorato solo il 26%. Sono emerse differenze significative nel delta (T1 – T0) nel test sui 500 metri tra il gruppo controllo e il gruppo intervento. Non sono emerse differenze dal punto di vista dei parametri actigrafici.
Conclusione: I risultati suggeriscono che nei soggetti trattati c’è stato un mantenimento medio della performance sportiva (test sui 500 metri) mentre i controlli hanno peggiorato la prova. Futuri studi dovrebbero applicare questo protocollo su un numero maggiore di atleti, e monitorare i soggetti per un periodo più prolungato nel tempo con il fine di offrire dei possibili spunti di miglioramento nella performance sportiva in seguito ad una regolarizzazione del ciclo sonno-veglia.
Obiettivo: L’obiettivo dello studio è esplorare se in seguito a raccomandazioni comportamentali che mirano a regolarizzare il ciclo sonno-veglia, si ottiene un miglioramento della performance sportiva in un gruppo di ragazzi di 11-13 anni che pratica atletica leggera.
Metodi: Sono stati analizzati in un campione di 30 ragazzi sia i parametri oggettivi del sonno, tramite registrazione actigrafica, sia il cronotipo, la qualità del sonno e la sonnolenza diurna tramite la somministrazione di questionari (r-MEQ, PSQI, ESS,) alla baseline (T0) e dopo una settimana di trattamento (T1). I partecipanti sono stati divisi in 2 gruppi: il gruppo controllo a cui non sono state date indicazioni, e il gruppo trattamento che ha ricevuto raccomandazioni per la regolarizzazione dei ritmi sonno-veglia. I partecipanti hanno effettuato tre test motori (in ordine 30 metri, salto in lungo da fermo e 500 metri) durante gli allenamenti pomeridiani prima e dopo il trattamento.
Risultati: Dall’analisi dei dati si è osservato che il protocollo di regolarizzazione ha funzionato, in quanto circa la metà (46%) dei ragazzi del gruppo intervento ha aumentato la regolarità del sonno (“responders”), mentre del gruppo controllo ha migliorato solo il 26%. Sono emerse differenze significative nel delta (T1 – T0) nel test sui 500 metri tra il gruppo controllo e il gruppo intervento. Non sono emerse differenze dal punto di vista dei parametri actigrafici.
Conclusione: I risultati suggeriscono che nei soggetti trattati c’è stato un mantenimento medio della performance sportiva (test sui 500 metri) mentre i controlli hanno peggiorato la prova. Futuri studi dovrebbero applicare questo protocollo su un numero maggiore di atleti, e monitorare i soggetti per un periodo più prolungato nel tempo con il fine di offrire dei possibili spunti di miglioramento nella performance sportiva in seguito ad una regolarizzazione del ciclo sonno-veglia.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
Tesi non consultabile. |