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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-07012022-102935


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
PUCCIARELLI, MARTA
URN
etd-07012022-102935
Titolo
Determinazione transcutanea e sierica della bilirubina: studio prospettico in una popolazione di neonati a termine e late-preterm con ittero.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Filippi, Luca
Parole chiave
  • ittero neonatale
  • bilirubinometro
Data inizio appello
12/07/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/07/2062
Riassunto
Introduzione.
L’ittero è una condizione fisiologica causata dall’iperbilirubinemia, un evento molto comune nel periodo neonatale che nella maggior parte dei neonati si presenta come una condizione transitoria del tutto benigna. Tuttavia, il raggiungimento di valori eccessivamente elevati di bilirubina può portare allo sviluppo di complicanze neurologiche severe e non sempre reversibili. Al fine di migliorare l’approccio diagnostico, nel tempo, sono stati sviluppati vari dispositivi tecnologici dedicati alla misurazione transcutanea della bilirubina, con una metodica quindi non invasiva ma comunque accurata che si affianca alle metodiche tradizionali di dosaggio della bilirubina su sangue: tali strumenti sono ritenuti oggi validi strumenti di screening.
Obiettivo della tesi.
Scopo di questo studio è stato di quello di esaminare la performance di un dispositivo di ultima generazione, il bilirubinometro BiliCare, disponibile presso l’U.O. di Neonatologia dell’AOUP, e di rivalutare la performance del dispositivo JM-105 (Drager) presente da 6 anni presso l’AOUP.
Materiali e metodi.
I bilirubinometri sono stati testati nel trimestre Marzo-Maggio 2022 su una popolazione di 200 neonati (EG ≥ 35 settimane), degenti in setting assistenziale fisiologico e di patologia minima. Le misurazioni transcutanee sull’orecchio e sulla fronte sono state eseguite parallelamente a quelle sieriche, entro 20 minuti dal prelievo capillare. Dei 200 neonati coinvolti nello studio, 25 erano sottoposti a fototerapia e 7 erano isoimmunizzati.
Risultati e Discussione.
Nei neonati a termine è stata riscontrata una stretta corrispondenza fra i valori di bilirubina transcutanea rilevati con BiliCare ed i valori corrispondenti di bilirubina sierica, per valori di TSB ≤ 11 mg/dl (p-value > 0,05). La validità dello strumento è confermata anche in sottogruppi specifici (neonati late preterm, neonati con isoimmunizzazione), mentre non lo è in neonati trattati con fototerapia (p-value < 0,05).
Il bilirubinometro JM-105, al contrario dell’altro dispositivo, si è invece rivelato non attendibile: verosimilmente, l’impiego intensivo ne ha determinato una usura significativa, ben oltre l’atteso. Per quanto attiene agli aspetti più clinici, abbiamo confermato che i late preterm e i neonati con parto vaginale sottoposti a ritardato clampaggio del cordone hanno mediamente livelli più elevati di iperbilirubinemia (rispettivamente TSB = 10,5 mg/dl per i late-preterm contro i 9,5 mg/dl dei nati a termine e TSB = 10,1 mg/dl nei nati con parto vaginale contro i 9,3 mg/dl dei neonati nati con cesareo). Il nostro campione, invece, non ha incluso incidenza statisticamente significativa di neonati con ittero da allattamento materno. Infine, abbiamo rilevato che, in caso di ittero, la degenza della diade madre-neonato è prolungata mediamente di 4 giorni, con aggravio significativo sui costi del SSN.

Conclusioni,
BiliCare si è dimostrato un dispositivo valido nella pratica clinica della U.O. di Neonatologia dell’AOUP, pur in presenza di alcuni limiti di affidabilità, sostanzialmente connessi a valori particolarmente elevati di bilirubina e al trattamento con la fototerapia. Le considerazioni relative al decadimento funzionale del dispositivo JM-105 Drager ci inducono a sottolineare invece l’affidabilità di strumenti point of care dotati di sistemi interni per il controllo di qualità, come gli apparecchi emogas-analizzatori.
Infine, le considerazioni relative ai costi legati al prolungamento della degenza aprono prospettive interessanti sulla opportunità di organizzare e stabilire reti di supporto sanitario alle famiglie, per la gestione domiciliare post dimissione di problematiche cliniche minori, come già attuato in altri paesi europei.


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