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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07012022-095639


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
MAISETTA, GABRIELLA
URN
etd-07012022-095639
Titolo
Trattamento riabilitativo personalizzato in pazienti con malattia di Parkinson complicata da sindrome di Pisa
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Chisari, Carmelo
Parole chiave
  • malattia di Parkinson
  • neurorehabilitation
  • tossina botulinica
  • botulinum toxin
  • neuroriabilitazione
  • Parkinson's disease
Data inizio appello
12/07/2022
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
La sindrome di Pisa è un’alterazione posturale caratterizzata da flessione laterale del tronco maggiore o uguale a 10° che si risolve alla mobilizzazione passiva e in posizione supina. Si tratta di una complicanza che può interessare le fasi più avanzate di malattia di Parkinson, aggravando una condizione già complessa per la presenza di molteplici manifestazioni, sia motorie che non motorie. Insieme ai disturbi dell’equilibrio e del passo, la sindrome di Pisa è responsabile di un aumentato rischio di cadute e limitazione nelle attività quotidiane, con importanti ripercussioni sulla qualità di vita, soprattutto negli aspetti legati a socialità e autostima.
Alla luce di quanto detto, capiamo l’importanza del corretto inquadramento dei pazienti con malattia di Parkinson e sindrome di Pisa e la necessità di introdurre trattamenti personalizzati per la più adeguata gestione del disturbo.
In questa ottica, lo studio in atto si è posto come obiettivo la valutazione, in pazienti con malattia di Parkinson e sindrome di Pisa, dell’efficacia di un trattamento combinato, andando ad associare a un protocollo riabilitativo intensivo l’inoculazione di tossina botulinica di tipo A a livello del muscolo obliquo esterno dell’addome. La scelta del muscolo bersaglio si è basata sulla letteratura a oggi disponibile, che ha messo in luce il possibile ruolo svolto da tale muscolo nell’ambito delle alterazioni posturali nella malattia di Parkinson. I pazienti con sindrome di Pisa candidabili allo studio sono stati selezionati proprio sulla base della presenza di iperattività monolaterale del muscolo obliquo esterno all’elettromiografia ad ago, permettendo così la personalizzazione del trattamento.
Il protocollo riabilitativo proposto ha previsto una iniezione di tossina botulinica di tipo A su guida elettromiografica a livello del muscolo obliquo esterno risultato iperattivo seguita, a distanza di una settimana, da un programma riabilitativo intensivo di tre settimane, strutturato in cinque sedute a settimana della durata di 60 minuti ciascuna, durante le quali sono stati svolti esercizi di stretching e allungamento, esercizi per l’equilibrio, per il controllo posturale e per la coordinazione dei quattro arti e tronco-arti.
Le valutazioni funzionali sono state eseguite prima del trattamento (T0) e al termine delle tre settimane di riabilitazione (T1) e hanno riguardato: l’angolo di flessione del tronco (TFA), il cammino (10mWT, TUG, 6MWT), l’equilibrio (BBS), il dolore (NRS), la qualità della vita (PDQ-8), il rischio di cadute (FRQ) e la paura di cadere (FES-I), oltre ai parametri ottenuti tramite Gait Analysis ed EMG ad ago dei muscoli obliqui esterni.
Dal confronto dei dati ottenuti in T0 e T1 sono emersi significativi miglioramenti nel TFA, nella BBS, nella NRS, nel PDQ-8, nei parametri quali cadenza del passo e durata dello stride indagati tramite Gait Analysis. A trarre vantaggi dal trattamento combinato sono state anche valutazioni quali il 10mWT, il 6MWT, il FRQ e la FES-I.
In conclusione, quindi, un trattamento combinato personalizzato, con iniezioni di tossina botulinica a livello del muscolo obliquo esterno dell’addome e protocollo riabilitativo intensivo, permette, nei pazienti con malattia di Parkinson e sindrome di Pisa con iperattività del MOE, miglioramenti della postura, dell’equilibrio e del passo e riduzione del dolore, del rischio di caduta e della paura di cadere, con risvolti positivi anche nella qualità di vita.
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