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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07012021-184227


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MAFFEI, BEATRICE
URN
etd-07012021-184227
Titolo
LA TESTIMONIANZA ALL'INTERNO DEL CONTESTO GIUDIZIARIO: PROFILI PSICOLOGICI E ELEMENTI PROCESSUALI
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Marzaduri, Enrico
Parole chiave
  • testimonianza
  • prova dichiarativa
  • psicologia della testimonianza
  • cross-examination
  • neuroscienze forensi
Data inizio appello
19/07/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/07/2091
Riassunto
Nel contesto dell’ordinamento giudiziario, quella per testimoni si configura da sempre come una prova di centrale prestigio ai fini del processo di accertamento della verità, ma, contestualmente, l’innegabile rilievo di tale istituto, esaltato sin dai tempi antichi, appare costretto a confrontarsi con la sussistenza di un elevato numero di limiti, indissolubilmente connessi alla soggettività — e all’umana fallibilità — di colui che deve deporre all’interno delle dinamiche dibattimentali, il testimone. Ecco che, con il presente elaborato, si tenterà di scandagliare la complessa struttura di tale mezzo probatorio, il quale, aldilà di un “volto” giuridico tradizionalmente disciplinato dal diritto, cela un’ “anima” squisitamente psicologica: proprio la peculiarità di questa duplice natura, associata alle problematiche che continuano a corrodere l’attuale assetto processuale dilatandone le tempistiche, ci permetterà di porre in rilievo una serie di questioni intimamente connesse all valore della testimonianza, e, in particolare, alle caratteristiche della memoria dell’uomo e alla vulnerabilità dei suoi ricordi. Come capire, cioè, se un ricordo è realmente accurato o se esso risulta falsato da interferenze esteriori? E come distinguere un testimone menzognero da uno sincero? Nel cercare di trovare una risposta a simili quesiti, ci si soffermerà, poi, su una serie di tecniche processuali, sovraordinate alla conduzione della cross-examination, e capaci di attenuare, quantomeno, problemi che, altrimenti, la rigida applicazione di regole giuridiche non consentirebbe neppure di focalizzare: si capirà, in tal modo, come condurre e come valutare l’esame incrociato, specialmente nell’ipotesi in cui esso coinvolga personalità vulnerabili come quelle di un minore. Tuttavia, come si evidenzierà in conclusione, al fianco delle varie soluzioni offerte dalla scienza del processo, si stagliano oggi sullo sfondo innovative prospettive delineate dai contributi delle neuroscienze forensi: attraverso quest’ultime, infatti, sembra possibile, allo stato dell’arte, addivenire alla scoperta di tecniche maggiormente obiettive, tali da avvicinare la criticità della testimonianza al rigore assoluto e più confortante di una prova scientifica.
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