Tesi etd-07012021-170629 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CARTA, NICOLA
URN
etd-07012021-170629
Titolo
I soggetti e le attivita tipiche di Polizia Giudiziaria nel contrasto agli "Eco-reati".
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
SCIENZE DEL GOVERNO E DELL'AMMINISTRAZIONE DEL MARE
Relatori
relatore T.V. (AN) Filosa, Angelo
Parole chiave
- reati ambientali
Data inizio appello
21/07/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
21/07/2091
Riassunto
La legge n. 68 del 2015 ha segnato un punto di svolta nella ricostruzione delle condotte criminose, in grado di arrecare danno all’ambiente. Sin dagli anni ’60 il legislatore si è posto l’obiettivo di normare le fattispecie di comportamenti che potessero interessare l’ambiente, restringendo le ipotesi, però, a pochi casi, spesso contraddistinti solamente dalla caratteristica della dolosità.
Con la legge del 2015, la disciplina penale in tema di eco-delitti ha fatto numerosi passi in avanti, andando ad agire direttamente sui responsabili di eventi dannosi, singolarmente o in concorso, senza distinzione di dolo e colpa, quantomeno per l’integrazione della fattispecie penale. L’introduzione di nuovi reati aventi ad oggetto l’ambiente e, per quanto di nostro interesse, i rifiuti, hanno posto le basi per una concreta ed efficiente lotta alla criminalità organizzata e alle attività a loro associate. In questo contesto si inserisce l’operato fondamentale degli organi inquirenti e della Polizia Giudiziaria, che attraverso le attività tipiche poste in essere, contribuiscono quotidianamente al contrasto di eventi delittuosi nei confronti del patrimonio ambientale. Perquisizioni, sequestri, assunzioni di dichiarazioni, vengono in questa trattazione ampiamente sviscerati, con il preciso obiettivo di evidenziarne le peculiarità e i campi di applicazione in materia ambientale. Esse costituiscono, infatti, mezzi necessari e fondamentali per l’acquisizione di fonti di prova, che, nei casi di indagini per reati afferenti alla criminalità organizzata, percorrono il cd. “doppio binario”, sistema in grado di garantire diverse tutele come la trasmigrazione di atti e documenti, da un procedimento all’altro, in maniera del tutto eccezionale rispetto al sistema procedurale penale attualmente vigente per reati comuni.
Nell’ottica di una più ampia comprensione degli attori e dei fattori in gioco, in questo elaborato vengono esaminati i principali soggetti, con particolar riguardo al corpo delle Capitanerie di Porto, il loro coordinamento centrale, e gli strumenti per la prevenzione e la repressione della criminalità ambientale. Su questo filone, si inserisce un’appendice, in ricordo del Comandante del corpo delle Capitanerie di Porto Natale De Grazia, deceduto 26 anni orsono in circostanze ancora non chiare, grande e fulgido esempio di contrasto alle attività illecite delle organizzazioni criminali, che attraverso le proprie indagini mise alla luce evidenti problematiche, di cui ancora oggi si fatica a porne rimedio, connesse alle cd. “navi dei veleni” e allo smaltimento illecito di rifiuti.
Con la legge del 2015, la disciplina penale in tema di eco-delitti ha fatto numerosi passi in avanti, andando ad agire direttamente sui responsabili di eventi dannosi, singolarmente o in concorso, senza distinzione di dolo e colpa, quantomeno per l’integrazione della fattispecie penale. L’introduzione di nuovi reati aventi ad oggetto l’ambiente e, per quanto di nostro interesse, i rifiuti, hanno posto le basi per una concreta ed efficiente lotta alla criminalità organizzata e alle attività a loro associate. In questo contesto si inserisce l’operato fondamentale degli organi inquirenti e della Polizia Giudiziaria, che attraverso le attività tipiche poste in essere, contribuiscono quotidianamente al contrasto di eventi delittuosi nei confronti del patrimonio ambientale. Perquisizioni, sequestri, assunzioni di dichiarazioni, vengono in questa trattazione ampiamente sviscerati, con il preciso obiettivo di evidenziarne le peculiarità e i campi di applicazione in materia ambientale. Esse costituiscono, infatti, mezzi necessari e fondamentali per l’acquisizione di fonti di prova, che, nei casi di indagini per reati afferenti alla criminalità organizzata, percorrono il cd. “doppio binario”, sistema in grado di garantire diverse tutele come la trasmigrazione di atti e documenti, da un procedimento all’altro, in maniera del tutto eccezionale rispetto al sistema procedurale penale attualmente vigente per reati comuni.
Nell’ottica di una più ampia comprensione degli attori e dei fattori in gioco, in questo elaborato vengono esaminati i principali soggetti, con particolar riguardo al corpo delle Capitanerie di Porto, il loro coordinamento centrale, e gli strumenti per la prevenzione e la repressione della criminalità ambientale. Su questo filone, si inserisce un’appendice, in ricordo del Comandante del corpo delle Capitanerie di Porto Natale De Grazia, deceduto 26 anni orsono in circostanze ancora non chiare, grande e fulgido esempio di contrasto alle attività illecite delle organizzazioni criminali, che attraverso le proprie indagini mise alla luce evidenti problematiche, di cui ancora oggi si fatica a porne rimedio, connesse alle cd. “navi dei veleni” e allo smaltimento illecito di rifiuti.
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