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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07012021-162904


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
GRAZIOLA, MARIAELENA
URN
etd-07012021-162904
Titolo
La riduzione del numero dei parlamentari e le conseguenti prospettive di riforma
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Dal Canto, Francesco
Parole chiave
  • diritto costituzionale
  • istituzioni
  • parlamentari
  • rappresentanza
  • riforma
Data inizio appello
20/07/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/07/2091
Riassunto
La consistenza numerica del Parlamento si presenta, fin dai lavori dell’Assemblea costituente, come una tematica in grado di suscitare un forte impatto sull’opinione pubblica e su cui fa leva la retorica dei partiti politici, oltre che un elemento indefettibile della democrazia, di cui definisce il grado di rappresentatività. Come la storia istituzionale italiana saggiamente insegna, la modifica del numero dei membri del Parlamento costituisce una misura di adeguamento dell’assetto costituzionale alle rinnovate esigenze dell’ordinamento giuridico. La riduzione dei parlamentari, chiesta a gran voce dalla maggioranza degli italiani in occasione della consultazione referendaria del 20 e 21 settembre 2020, è sintomatica di un processo di disaffezione sempre più radicato dei cittadini nei riguardi delle istituzioni repubblicane nonché un’occasione ghiotta per il conseguimento del tanto dibattuto taglio delle spese legate alla politica, anche in considerazione della crisi sanitaria che ha colpito il Paese. D’altra parte, tuttavia, tale riduzione potrebbe inficiare gravemente sul circuito democratico della rappresentanza, permettendo a un numero ridotto di partiti di operare attivamente alla formazione delle leggi con detrimento per le minoranze ed i territori non più pienamente rappresentati.
Il presente elaborato intende, pertanto, ripercorrere la via intrapresa dai Costituenti e diretta alla nascita di un’Assemblea legislativa capace di sintetizzare al massimo grado le ideologie dei cittadini, fino a giungere alle ragioni che hanno spinto il legislatore odierno a formulare la proposta di riduzione del numero dei parlamentari, culminata nella legge costituzionale n. 1 del 2020.
Si analizzano, nello specifico, tre ordini di conseguenze della Riforma, che coinvolgono aspetti distinti ma tra loro indissolubilmente connessi. In primo luogo, viene in rilievo la rappresentanza territoriale, gravemente compromessa dal taglio, motivo per il quale sarebbe necessaria una revisione degli istituti volti ad incrementare il dialogo intercorrente tra il cittadino e le Istituzioni sia a livello centrale che a livello periferico. In secondo luogo, si intende esaminare l’eventuale revisione della legge elettorale, con particolare attenzione alla tendenza proporzionale della formula di assegnazione dei seggi al numero ridotto di parlamentari. Infine, ci si interroga sull’opportunità di una modifica dei Regolamenti parlamentari, che potrebbero necessitare di un adeguamento puntuale od organico, dal punto di vista aritmetico e sostanziale.
L’attuazione della legge costituzionale in esame, come accaduto per tutte le grandi rivoluzioni istituzionali che si sono susseguite nel corso della vita della Repubblica, costituisce un’occasione preziosa di rinnovazione delle Istituzioni e terreno fertile per la proposta e la discussione di misure che contribuiscano alla piena riuscita degli obiettivi fissati dalla Riforma.
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