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Questa tesi si prefigge il compito di analizzare il nuovo strumento europeo ideato per fronteggiare la crisi pandemica da COVID-19 attraverso lo stanziamento di fondi legati al bilancio UE 2021-2027, cioè Next Generation EU, conosciuto anche come Recovery Fund, sottolineandone le criticità, i limiti e le problematiche legate ad esso in ambito di diritto pubblico. Tale lavoro si occupa innanzitutto di ripercorrere il cammino storico-giuridico che ha portato alla nascita del progetto, per poi focalizzarsi sulla struttura, sulle sue procedure e sulle specifiche modalità di finanziamento, mettendo alla luce la sua fragilità e la sua dubbia utilità sia a livello sovranazionale, sia a livello nazionale, guardando anche, a tal proposito, al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza redatto dal nostro Stato per avere accesso ai fondi legati a NGEU. Da tale analisi si evince che la protezione del Mercato Unico e dello status-quo europeo, purtroppo a discapito del tanto propagandato solidarismo internazionale, é il fina principale che lo caratterizza maggiormente.

This thesis aims to analyse the new European instrument designed to face the pandemic crisis by COVID-19 through the allocation of funds related to the EU budget 2021-2027, ie Next Generation EU, also known as Recovery Fund, underlining the critical issues, limits and problems related to it in the field of public law. This work is primarily concerned with tracing the historical-legal path that led to the birth of the project, and then focusing on the structure, its procedures and specific financing arrangements, highlighting its fragility and dubious usefulness at both supranational and national level, looking, in this regard, to the National Recovery and Resilience Plan drafted by our state to have access to funds related to NGEU. This analysis shows that the protection of the Single Market and the European status quo, unfortunately to the detriment of the much-publicized international solidarity, is the main fine that characterizes it most.