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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-07012015-125420


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
SHAWAR, MOHAMMED
URN
etd-07012015-125420
Titolo
Il ruolo dell'ecografia toracica nella riduzione del numero delle radiografie toraciche nell'ambito della terapia intensiva
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott. Forfori, Francesco
Parole chiave
  • riduzione del numero di Rx
  • ecografia toracica
Data inizio appello
21/07/2015
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
21/07/2085
Riassunto
I pazienti critici ricoverati nel unità di terapia intensiva hanno spesso mobilità limitata come risultato della loro patologia sottostante o invasivi dispositivi utilizzati per il monitoraggio. Mobilitazione dei pazienti in terapia intensiva è da tempo riconosciuto come un problema critico con alto rischio per potenziali complicazioni e di eventi avversi. Significative complicazioni emodinamiche e respiratorie possono verificarsi durante il trasporto al reparto di radiologia in quasi il 40%-50% dei pazienti critici ventilati.
Per aumentare la sicurezza del paziente e ridurre il tempo richiesto per ottenere risultati, si dovrebbe limitare l'uso di radiografie toraciche e di TAC nei pazienti in terapia intensiva e studi diagnostici alternativi dovrebbero essere considerate ,l’ecografia toracica offre nume- rosi vantaggi sia per i pazienti che per gli operatori sanitari: è rapida , facile da eseguire, in- nocua per il paziente e non richiede il trasporto del paziente. Considerando che l’ecografia toracica non necessariamente può rivelare nuove diagnosi nei pazienti, può essere utilizza- ta per fornire una valutazione continua per loro , nonostante i suoi numerosi vantaggi, è stato rivelato che l’ecografia toracica è ancora sottoutilizzata in terapia intensiva. L’ecografia è una tecnica diagnostica basata sugli ultrasuoni: essi vengono emessi da una sonda dotata di cristalli piezoelettrici (proprietà di vibrare se sottoposti a una tensione elettrica), interagiscono con i tessuti, vengono in parte assorbiti ed in parte riflessi. La compo- nente di ultrasuoni che viene riflessa fa vibrare i cristalli della sonda, i quali convertono le vibrazioni in impulsi elettrici che vengono elaborati da un computer (l’ecografo) e tradotti in immagine in scala di grigi. La proprietà da parte dei tessuti di opporre resistenza al passag- gio degli ultrasuoni viene detta impedenza: un tessuto ad impedenza elevata (osso, tendini) ostacola il passaggio degli ultrasuoni determinandone in gran parte la riflessione e apparendo quindi iperecogeno (più chiaro sullo schermo); un tessuto a bassa impedenza (muscoli, sottocute, organi parenchimatosi) viene attraversato con facilità dagli ultrasuoni, causandone solo in piccola parte la riflessione e apparendo quindi ipoecogeno (più scuro sullo schermo); in particolare, quando la componente riflessa degli ultrasuoni è nulla (liqui- di), il tessuto appare anecogeno (nero sullo schermo). Quando gli ultrasuoni, attraversato un tessuto, ne incontrano un altro con impedenza diversa, generano un’interfaccia (ovvero una linea di separazione tra i tessuti). Due tessuti aventi pari impedenza appaiono sullo schermo con una tonalità di grigi analoga e si definiscono isoecogeni. Grazie ai progressi tecnologici nello sviluppo della metodica, la diagnostica ecografica sta conoscendo negli ultimi anni una larga diffusione in molteplici branche specialistiche. Nonostante l’esponenziale sviluppo conosciuto negli ultimi anni, l’uso dell’ecografia nello studio del torace, non richiedendo apparecchiature particolarmente avanzate, era già noto fin dagli anni ’80, ma non è mai stato di largo impiego a causa delle caratteristiche fisiche del polmone aerato che, avendo una elevata differenza di impedenza, determina una completa riflessione degli ultrasuoni impedendo lo studio del parenchima, che risulta sostituito da artefatti (ovvero immagini non reali generate dall’interazione degli ultrasuoni con l’aria). Negli anni ’90, proprio dallo studio degli artefatti e dal riscontro di pattern specifici per alcune condizioni patologiche hanno avuto inizio l’impiego sistematico e lo sviluppo scientifico della me- todica, in particolare in medicina d’urgenza e in ambito intensivistico specialmente nell’ambito della gestione del paziente con dispnea acuta.
Negli ultimi anni ,quindi, l’utilizzo dell’ecografia toracica, inizialmente limitato allo studio dei versamenti e alla guida nelle toracentesi, si sta sviluppando in sempre più numerose moda- lità di impiego e in questa tesi si focalizza sul ruolo dell’ecografia toracica nella riduzione del utilizzo della radiografia toracica nel paziente critico in terapia intensiva che lo espon- gono a radiazioni che non sono prive di danni e sulla riduzione delle spese sanitarie.
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