Tesi etd-07012011-100157 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
ROVINI, ERIKA
URN
etd-07012011-100157
Titolo
Studio e sviluppo di un sistema magnetico per il posizionamento di dispositivi nel trattamento mini-invasivo della fibrillazione atriale
Dipartimento
INGEGNERIA
Corso di studi
INGEGNERIA BIOMEDICA
Relatori
relatore Dott. Troia, Elena
relatore Prof.ssa Menciassi, Arianna
relatore Prof.ssa Menciassi, Arianna
Parole chiave
- catetere magnetico
- fibrillazione atriale
Data inizio appello
19/07/2011
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
19/07/2051
Riassunto
Scopo del presente lavoro di tesi è lo studio e lo sviluppo di un dispositivo medico da utilizzare in fase operatoria per la cura della fibrillazione atriale, un’aritmia cardiaca di grande incidenza clinica, caratterizzata da circuiti elettrici caotici a livello atriale che rendono irregolare il battito cardiaco.
Lo studio si basa su un’idea del Professor Claudio Muneretto, Direttore del Reparto di Cardiochirurgia UDA presso la struttura ospedaliera “Spedali Civili” di Brescia.
Il dispositivo che si vuol realizzare prende spunto da dispositivi commerciali già esistenti della ditta statunitense Estech (COBRA Adhere XL e COBRA Bipolar Clamps and Inserts) dotati di elettrodi per sviluppare lesioni tessutali per la cura della fibrillazione atriale, e integra su di essi una componente magnetica al fine di permetterne l’utilizzo in operazioni di chirurgia mini-invasiva in assenza di radiazioni ionizzanti (raggi x). Lo strumento deve permettere l’ablazione a radiofrequenza dei tessuti cardiaci coinvolti nella formazione e nel sostentamento degli impulsi responsabili della fibrillazione atriale.
Il dispositivo è composto di due cateteri inseriti tramite opportuni trocar nel torace del paziente durante un intervento di chirurgia mininvasiva. Il primo catetere, denominato esterno, è posizionato sotto guida endoscopica attorno all’atrio. Il secondo, denominato interno, è introdotto tramite trocar dentro la parete atriale e posizionato in corrispondenza dell’esterno.
Il chirurgo, mediante l’ausilio di un toracoscopio, inserito tramite un terzo trocar nel petto del paziente, colloca il catetere esterno in modo adeguato attorno all’atrio in corrispondenza delle zone cardiache da ablare. Successivamente viene inserito il catetere interno nell’atrio tramite taglio nella parete cardiaca. Questo catetere, grazie alla presenza di un filo metallico che ne coadiuva l’apertura, e dei magneti che ne permettono il mantenimento della posizione, si colloca simmetricamente al componente esterno rispetto alla parete atriale. Si ottiene dunque un dispositivo bipolare in cui gli elettrodi possono effettuare ablazioni trans murali del tessuto cardiaco, così da interrompere i circuiti elettrici disordinati responsabili della fibrillazione atriale e ripristinare il normale ritmo sinusale.
Il presente lavoro di tesi si è concentrato sullo sviluppo meccanico del dispositivo, dalla valutazione di varie configurazioni fino alla realizzazione di un prototipo, con la scelta dei magneti e lo studio delle interazioni magnetiche, il dimensionamento dei componenti e la progettazione del design ottimale. La componente elettronica per l’ablazione sarà integrata successivamente grazie all’ intervento della ditta produttrice di elettrodi.
Lo studio si basa su un’idea del Professor Claudio Muneretto, Direttore del Reparto di Cardiochirurgia UDA presso la struttura ospedaliera “Spedali Civili” di Brescia.
Il dispositivo che si vuol realizzare prende spunto da dispositivi commerciali già esistenti della ditta statunitense Estech (COBRA Adhere XL e COBRA Bipolar Clamps and Inserts) dotati di elettrodi per sviluppare lesioni tessutali per la cura della fibrillazione atriale, e integra su di essi una componente magnetica al fine di permetterne l’utilizzo in operazioni di chirurgia mini-invasiva in assenza di radiazioni ionizzanti (raggi x). Lo strumento deve permettere l’ablazione a radiofrequenza dei tessuti cardiaci coinvolti nella formazione e nel sostentamento degli impulsi responsabili della fibrillazione atriale.
Il dispositivo è composto di due cateteri inseriti tramite opportuni trocar nel torace del paziente durante un intervento di chirurgia mininvasiva. Il primo catetere, denominato esterno, è posizionato sotto guida endoscopica attorno all’atrio. Il secondo, denominato interno, è introdotto tramite trocar dentro la parete atriale e posizionato in corrispondenza dell’esterno.
Il chirurgo, mediante l’ausilio di un toracoscopio, inserito tramite un terzo trocar nel petto del paziente, colloca il catetere esterno in modo adeguato attorno all’atrio in corrispondenza delle zone cardiache da ablare. Successivamente viene inserito il catetere interno nell’atrio tramite taglio nella parete cardiaca. Questo catetere, grazie alla presenza di un filo metallico che ne coadiuva l’apertura, e dei magneti che ne permettono il mantenimento della posizione, si colloca simmetricamente al componente esterno rispetto alla parete atriale. Si ottiene dunque un dispositivo bipolare in cui gli elettrodi possono effettuare ablazioni trans murali del tessuto cardiaco, così da interrompere i circuiti elettrici disordinati responsabili della fibrillazione atriale e ripristinare il normale ritmo sinusale.
Il presente lavoro di tesi si è concentrato sullo sviluppo meccanico del dispositivo, dalla valutazione di varie configurazioni fino alla realizzazione di un prototipo, con la scelta dei magneti e lo studio delle interazioni magnetiche, il dimensionamento dei componenti e la progettazione del design ottimale. La componente elettronica per l’ablazione sarà integrata successivamente grazie all’ intervento della ditta produttrice di elettrodi.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
BIBLIOGRAFIA.pdf | 495.61 Kb |
INDICE.pdf | 367.92 Kb |
6 file non consultabili su richiesta dell’autore. |