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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07012010-114000


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
LANZA, VIVIANA
URN
etd-07012010-114000
Titolo
COMUNICAZIONE E PARTECIPAZIONE DEGLI E NEGLI STRUMENTI URBANISTICI DI PIANO: Aspetti teorici, tecniche e sperimentazioni
Settore scientifico disciplinare
ICAR/20
Corso di studi
SCIENZE E METODI PER LA CITTA' E IL TERRITORIO EUROPEI
Relatori
tutor Prof. Pontrandolfi, Piergiuseppe
Parole chiave
  • comunicazione
  • partecipazione
  • strumenti urbanistici comunali
  • urbanistica
Data inizio appello
15/07/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/07/2050
Riassunto
Può una corretta comunicazione di uno strumento di pianificazione urbanistica, qualunque sia la sua dimensione, il suo livello ed il suo contesto, contribuire a dare efficacia al relativo processo di pianificazione?
E può la stessa corretta comunicazione essere il traino di un processo di partecipazione che promuova un approccio bottom-up del sistema di pianificazione? Possono, infine, i processi partecipativi influire sui processi di pianificazione?
È su questi interrogativi che la presente tesi di dottorato in “Scienze e Metodi per la Città ed il Territorio Europei” pone le sue basi.
La presente tesi è organizzata in due parti.
La prima parte, di natura concettuale, si basa su due fondamenti del processo di pianificazione: il processo di comunicazione e quello di partecipazione, nella convinzione che insieme, i due approcci, possano incrementare l’efficacia della pianificazione stessa.
Nella prima parte, dunque, a partire da aspetti concettuali, esperienze e casi di studio, si sottolinea l’importanza delle due tematiche e l’effetto che, contemporaneamente, esse potrebbero avere su tutto il processo di pianificazione, incrementandone l’efficacia.
Nella seconda parte, attraverso il caso di studio, il cui oggetto è il territorio della città di Potenza, si cercherà di capire come una corretta comunicazione ed informazione degli strumenti di pianificazione possa contribuire, insieme a forme di partecipazione, a dare efficacia ai nuovi strumenti urbanistici che l’Amministrazione Comunale ha da poco approvato e si accinge ad attuare.
Nella seconda parte, inoltre, verranno, da un lato, forniti nuovi elementi ed analisi per la lettura, la comprensione e la comunicazione del nuovo strumento di piano di cui la città di Potenza si è appena dotata, dall’altro verrà presentata la sperimentazione di un processo di partecipazione che fonda tradizione ed innovazione nel coinvolgimento diretto della cittadinanza nei processi di pianificazione urbanistica di livello comunale, e che si traduce nella promozione di Laboratori di Urbanistica Partecipata.
Le esperienze di partecipazione promosse nell’ambito delle attività didattiche e di ricerca del Laboratorio di Ingegneria dei Sistemi Urbani e Territoriali (LISUT) potranno da un lato contribuire alla predisposizione del Piano Operativo Comunale da parte dell’AC, come strumento innovativo di governo del territorio, dall’altro consolidarsi con l’istituzione di Laboratori di Urbanistica Partecipata permanenti con la proposta di un Museo della Città.
Il Piano Operativo Comunale, nei suoi cinque anni di validità, affrontando il prioritario tema della qualità della vita, in stretto rapporto con la qualità urbana, e dunque con le urgenti tematiche del consumo di suolo, della qualità del verde e del miglioramento dell’offerta dei servizi, si propone di creare un rapporto diretto, un confronto ed una collaborazione dei soggetti coinvolti nel processo operativo di pianificazione.
Nel tentativo di avvicinare i cittadini alla vita delle istituzioni e, soprattutto, con la volontà di voler applicare le nuove tecnologie e, dunque, l’uso delle ICT, il Piano Operativo da impulso al processo per consentire la valutazione del fabbisogno residenziale di servizi e attrezzature, nonché di quello residenziale e produttivo, la valutazione quantitativa, ma anche qualitativa, sulla base della quale è possibile rilevare la qualità dei servizi e le peculiarità (pregio, degrado, …) del sistema insediativo. Il Piano Operativo, inoltre, valutando la sostenibilità degli interventi, consente di individuare il contesto più idoneo alla realizzazione dei suddetti obiettivi e stabilisce un filo diretto tra la città e i suoi cittadini da un lato e tra questi due elementi e gli strumenti di pianificazione dall’altro.
Il Piano Operativo chiama la comunità a dare un contributo per la sua stessa redazione; tecnici, politici, cittadini, sarebbero tutti portatori di bisogni, sia individuali che collettivi, anche se resta il cittadino il principale riferimento per far emergere bisogni e segnalare i fattori di disagio. L’esperienza diretta e la conoscenza che il cittadino ha dei problemi, è di fondamentale importanza per tracciare le possibili strategie ed azioni, e per porvi rimedio lasciando al Piano Operativo il compito di indirizzare le proprie linee di intervento riguardando le misure da adottare per fare fronte ad alcuni dei principali problemi emersi nel corso dell’analisi dei bisogni della popolazione.
Il Piano Operativo definisce criteri di valutazione delle domande dei privati, attraverso meccanismi di coerenza e trasparenza e, in fase di approvazione, consente l’accoglimento delle proposte dei privati.
Appare chiaro ed evidente come gli aspetti comunicativi e partecipativi giochino un ruolo chiave nella predisposizione dello strumento operativo di piano - predisposizione che è ormai diventata una necessità nella città di Potenza - quale strumento urbanistico meno rigido e più rispondente alle esigenze del territorio, moderno, flessibile e calibrato sulle esigenze attuali.
Altra necessità, venuta alla luce dall’esperienza dei Laboratori di Urbanistica Partecipata, e perfettamente in linea con le esigenze appena descritte, è quella di lasciare che tali Laboratori non rimangano un ricordo per la città di Potenza, ma che costituiscano la struttura della città stessa per la partecipazione, tanto da creare un punto di riferimento su cui i cittadini possano contare per recuperare informazioni e collaborare alle attività di governo del territorio e che trovino sede nel Museo della Città, osservatorio privilegiato per far conoscere l’evoluzione della dimensione urbanistica, economica e sociale della città e favorire le attività e le iniziative di confronto e partecipazione all’interno della città.
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