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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06302022-183019


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
GIOVANNETTI, STEFANO
URN
etd-06302022-183019
Titolo
La frattura di Holstein-Lewis:valutazione a lungo termine del trattamento chirurgico
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Capanna, Rodolfo
Parole chiave
  • Holstein-Lewis
  • paralisi del nervo radiale
  • diafisi omerale
  • omero
Data inizio appello
12/07/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/07/2092
Riassunto
Le fratture omerali rappresentono circa il 7-8% di tutte le fratture degli adulti, la loro incidenza aumenta con l’età. Le fratture della diafisi omerale rappresentano circa il 20% delle fratture omerali, hanno una distribuzione bimodale per età, un picco in età giovanile nel sesso maschile e un secondo picco in età senile nel sesso femminile.
Il danno al nervo radiale nelle fratture della diafisi omerale è la lesione nervosa più comune, la natura della stessa paralisi del nervo è variabile e può variare da una contusione transitoria o neuroprassia a incarcerazione del nervo tra frammenti di frattura, lacerazione parziale o persino transizione completa.
La frattura di Holstein-Lewis è una tipologia di frattura della diafisi omerale distale con un’incidenza relativamente rara. In relazione al suo pattern fratturativo e alla contiguità con strutture nervose è descritta una lesione o un intrappolamento del nervo radiale che si verifica quando il frammento distale della frattura si scompone prossimalmente e radialmente.
La diagnosi di paralisi del nervo radiale è in prima istanza clinica, in cui saranno presenti deficit motori nell’estensione del polso e delle dita, diminuzione della presa di forza e disestesie nel territorio di innervazione del nervo radiale.
È possibile classificare la paralisi nervosa in completa o parziale, primaria o secondaria, secondo Seddon o Sunderland.
Il trattamento della frattura di Holstein-Lewis è stato discusso nel tempo, laddove si è cercato di capire se fosse più indicato un trattamento conservativo o uno chirurgico, quest’ultimo approccio appare tuttavia più indicato qualora si evidenziano deficit seppur parziali del nervo radiale nelle ore successive al trauma.
Scopo del nostro studio decennale è valutare quale sia il trattamento chirurgico più idoneo nelle fratture di Holstein-Lewis, confrontando i risultati clinici a lungo termine dei pazienti trattati con placca, chiodo endomidollare e fissatore esterno tra il 2012 e il 2022.
Da questo è emerso che la fissazione con placca si è dimostrata il trattamento di scelta in relazione alla possibilità di esplorazione del nervo radiale, del basso tasso di complicanze e di ottimo outcome a lungo termine.
Il chiodo dovrebbe essere considerato come trattamento di seconda scelta in relazione al numero maggiore di complicanze come la paralisi iatrogena del nervo radiale, e al più basso outcome a lungo termine.
Il fissatore esterno rappresenta una valida alternativa sia in configurazione temporanea che definitiva) soprattutto nei pazienti con fratture esposte e nei politraumatizzati, dove si predilige una strategia di damage control e di mini invasività.


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