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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06302011-181552


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
BITETTO, FRANCESCO
URN
etd-06302011-181552
Titolo
Disturbi psicotici: importanza della comorbidità con disturbo di panico nel decorso e risposta ai trattamenti
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Ciapparelli, Antonio
Parole chiave
  • panico
  • panic
  • schizofrenia
  • schizophrenia
  • schizoaffettivo
  • schizoaffective
  • bipolare
  • bipolar
  • psicosi
  • psychosis
  • comorbidità
  • comorbidity
  • psichiatria
  • psychiatry
  • antipsicotici
  • antipsychotics
Data inizio appello
19/07/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/07/2051
Riassunto
Dati derivanti dall’ Epidemiological Catchment Area (ECA) study indicano una prevalenza a sei mesi di attacchi di panico in pazienti affetti da schizofrenia, oscillante tra il 28 ed il 63%.
E' stato intrapreso questo studio presso la Clinica Psichiatrica dell’Università di Pisa, con lo scopo di indagare la comorbidità nella diagnosi, nella prognosi e nella scelta del trattamento di varie condizioni in un campione di pazienti psicotici in trattamento farmacologico naturalistico. Nel nostro campione la comorbidità di Asse I, presente in quasi la metà del campione (in circa 1/3 dei casi singola, mentre in 1/6 dei pazienti multipla) si è rivelata un fenomeno importante. Nello specifico il disturbo di panico è stato evidenziato nel 24.5% dei pazienti.
La comorbidità di spettro panico-agorafobico è risultata un fenomeno rilevante e più frequentemente multipla (66.7%).
I pazienti con schizofrenia, rispetto a quelli con disturbo bipolare sono risultati significativamente più gravi a To, con un’età media di insorgenza del disturbo significativamente più precoce, ed una durata del trattamento presso il follow-up significativamente più prolungata.
Per quanto riguarda l’impatto della comorbidità di Asse I dallo studio è emerso che la presenza di almeno un disturbo d’ansia è significativamente associata ad almeno quattro anni di trattamento. Inoltre il numero di diagnosi aggiuntive è risultato importante, con una maggiore gravità a To nei pazienti con almeno due diagnosi rispetto ad una unica, ed una maggiore gravità tra i soggetti con almeno un disturbo d’ansia rispetto a quelli che non presentano comorbidità. La diagnosi di disturbo di panico è risultata associata con un giudizio di gravità di malattia a To significativamente peggiore rispetto a quello di chi non presenta tale comorbidità.
Dallo studio è emerso inoltre che anche la sintomatologia di spettro influisce sull’outcome dei pazienti e che almeno due comorbidità di spettro rispetto ad una sola sono associate in maniera significativa con un esordio più precoce del disturbo e con una maggior gravità di malattia.
Abbiamo evidenziato, dividendo il campione in tre gruppi in base al tipo di trattamento neurolettico (solo tipici, solo atipici, associazione di tipici ed atipici), un miglioramento significativamente maggiore nei pazienti in trattamento con solo atipici rispetto agli altri due.
Il nostro studio infine sembra non confermare i dati della letteratura riguardanti l’induzione o la slatentizzazione di sintomi ansiosi durante trattamento con neurolettici atipici.
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