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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06302010-143359


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
CERESOLI, DIANA
URN
etd-06302010-143359
Titolo
Impulsivita', differenze di genere e trasportatore della serotonina
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Dell'Osso, Liliana
Parole chiave
  • trasportatore piastrinico della serotonina
  • impulsività
  • serotonina
Data inizio appello
20/07/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/07/2050
Riassunto
Lo scopo di questo studio è stato quello di esplorare alcune caratteristiche dell’impulsività, valutata mediante la scala di Barratt, versione 11 (BIS-11), in un gruppo di volontari sani, e di confrontarle tra i due sessi. Sono state poi analizzate le possibili correlazioni tra la BIS-11 e il trasportatore piastrinico della serotonina (5-HT) (SERT) che è considerato un marker periferico affidabile del sistema serotoninergico. Il SERT è stato misurato con i parametri cinetici (capacità massima di legame Bmax, e costante di dissociazione Kd che è l’inverso della costante di affinità) del binding della 3H-paroxetina, che è il radioligando di scelta per marcare le proteine trasportatrici della 5-HT.
Il primo risultato interessante del nostro studio è stato che i soggetti di sesso femminile presentavano un punteggio totale della BIS-11 maggiore degli uomini. Analogamente anche i punteggi di due domini della BIS-11che si definiscono “impulsività motoria” e “complessità cognitiva”, risultavano significativamente più elevati nelle donne.
Prendendo in esame le correlazioni tra parametri biologici e psicometrici, è emerso che la Bmax correlava in maniera significativa e positiva con il fattore “complessità cognitiva” della BIS-11 nel campione totale. Quando il campione veniva suddiviso in uomini e donne però, tale correlazione risultava presente soltanto nel primo gruppo. La presenza di questa correlazione positiva indica che maggiore era il punteggio della complessità cognitiva più numerose erano le proteine del SERT. Inoltre, sempre gli uomini presentavano un’altra correlazione statisticamente significativa, ma questa volta negativa, tra il fattore “impulsività motoria” e la Kd: questo significa che quando la Kd è bassa e cioè l’affinità del SERT è alta, l’impulsività motoria aumenta, e viceversa.
In conclusione, i risultati del nostro studio suggerirebbero che in generale il sesso femminile mostra un livello maggiore di impulsività rispetto a quello maschile. Per quanto riguarda il possibile ruolo della 5-HT nella modulazione dell’impulsività, le analisi statistiche nel nostro campione indicano che sono presenti delle correlazioni tra SERT e alcune caratteristiche di questa dimensione, solo negli uomini; questo dato interessante sembra indicare che la 5-HT è più coinvolta nella regolazione dell’impulsività maschile che in quella femminile.
Tale dimorfismo della 5-HT legato al sesso potrebbe anche spiegare o predire una diversa risposta di uomini e donne ai farmaci serotoninergici. Studi futuri dovrebbero confermare o meno la nostra osservazione sia in campioni più ampi di individui sani, sia in pazienti con disturbi del controllo degli impulsi.
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