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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06292021-230440


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
STURLESE, CLARISSA
URN
etd-06292021-230440
Titolo
Comunicazione agli esercenti la professione sanitaria secondo Art.13 Legge 24/2017 Gelli-Bianco in materia di responsabilita medica. Casistica in AOUP
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Turillazzi, Emanuela
correlatore Dott.ssa Toni, Chiara
Parole chiave
  • articolo 13
  • casistica aoup
  • comunicazione
  • legge Gelli
  • responsabilità medica
Data inizio appello
14/07/2021
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
L’accertamento della responsabilità medica per i reati di lesioni personali e omicidio (colposi, dolosi o preterintenzionali) rappresenta un campo sul quale si sono creati, e scontrati, molteplici e differenti orientamenti per cercare di trovare delle soluzioni ad alcuni dei problemi che questo accertamento implica come l’accertamento del nesso di causalità; il trattamento terapeutico eseguito senza il consenso del paziente; la responsabilità medica d’équipe e le linee guida come parametro di accertamento della responsabilità penale e molti altri. Nasce cosi in questo contesto la necessità di una regolamentazione appositamente rivolta ai professionisti sanitari in grado di valutare la loro responsabilità professionale. Il primo intervento legislativo rivolto a tale scopo è stato prodotto con il D.L. 13 settembre 2012, n.158, poi convertito in legge 8 novembre 2012, n. 189, anche conosciuta come Riforma Balduzzi. Le inadeguatezze e le incertezze di tale riforma hanno portato però alla necessità, dopo pochi anni, di una nuova riforma che venne realizzata con la Legge Gelli-Bianco. La Legge Gelli-Bianco del 8 marzo 2017 n. 24 recante "Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie", viene pubblicata in Gazzetta Ufficiale, serie Generale, n. 64 del 17 marzo 2017, ed entra in vigore il giorno 1° aprile 2017. Tale legge si pone come principali obiettivi quelli di potenziare la tutela degli assistiti, tutelare il personale sanitario che risponde in ragione del “contatto sociale” e limitare la spesa pubblica, con riferimento ai costi correlati alla “medicina difensiva”. A tal scopo essa legifera su: responsabilità penale, civile, amministrativa oltre a sancire l’obbligo di assicurazione e l’istituzione di un Fondo di garanzia per i soggetti danneggiati da responsabilità sanitaria. La suddetta legge rende inoltre obbligatoria l’adozione di un modello organizzativo di gestione del rischio clinico in tutte le strutture sanitarie, sia pubbliche che private. In regione Toscana era già stato istituito nel 2003 il “centro gestione rischio clinico e sicurezza del paziente” con conseguente delineamento delle linee di indirizzo da attuare all’interno delle azienda sanitarie del SSR con lo scopo di valutare e prevenire i rischi presenti all’interno dell’organizzazione sanitaria. Con l’entrata in vigore delle legge Gelli-Bianco vengono introdotti cambiamenti riguardanti la sicurezza delle cure, la responsabilità civile e penale e la gestione assicurativa portando ad una ridefinizione delle funzioni ed attività del centro gestione rischio clinico e sicurezza del paziente.
Verrà qui dedicata una particolare attenzione all’articolo 13 della suddetta legge il quale prevede che le strutture sanitarie e le compagnie di assicurazione comunichino all’esercente la professione sanitaria l’instaurazione di un giudizio promosso nei suoi confronti da parte del paziente danneggiato con lo scopo di favorire l’eventuale partecipazione del sanitario a quei provvedimenti che potrebbero, in caso di dolo o colpa grave, dar corso ad un’azione di rivalsa o di responsabilità amministrativa nei suoi confronti. In questo articolo sono state riscontrate numerose criticità ed ancora oggi a distanza di qualche anno dalla sua entrata in vigore molte di queste non sembrano ancora aver trovato una soluzione. In tale contesto si andrà ad esaminare la casistica relativa all’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana riguardante le più frequenti motivazioni di citazioni in giudizio da parte degli assistiti o loro affetti.
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