Tesi etd-06292021-094153 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
ANTONELLI, ILARIA
URN
etd-06292021-094153
Titolo
LA TUTELA DELLA SALUTE DEI MIGRANTI AL TEMPO DELL'EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA DA COVID-19
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Famiglietti, Gianluca
Parole chiave
- covid-19
- cpr
- diritti fondamentali
- immigrazione
- navi quarantena
- salute
Data inizio appello
19/07/2021
Consultabilità
Completa
Riassunto
L'elaborato inizia con una ricostruzione del quadro normativo e giurisprudenziale, nazionale e sovranazionale, in materia di tutela della salute dello straniero, intendendosi con tale termine il cittadino non appartenente all'Unione Europea, come previsto ex art. 1 del d.lgs. 286/1998 (t.u.imm.). La salute per lo straniero non deve essere intesa soltanto come assenza di malattia e diritto alle cure, ma è un concetto più ampio che comprende il diritto alla vita, il rispetto della dignità della persona e che si interseca con l’integrazione dello straniero nel tessuto sociale.
Nel secondo capitolo verrà esaminato l'iter di accoglienza e gestione del migrante giunto sul territorio in modo irregolare. La tutela della salute del migrante ha inizio con la fase di soccorso in mare; i principali trattati in materia sanciscono in capo agli Stati l’obbligo di salvare vite umane in mare. Vedremo quale ruolo svolgono le ONG nelle operazioni di soccorso.
Dopo essere stato soccorso in mare, il migrante viene condotto all’interno degli hotspot, aree preposte per l’espletamento delle operazioni di identificazione e prima assistenza situate in prossimità dei porti. Le principali criticità legate agli hotspot sono in primo luogo, la mancanza di una base legale, la loro istituzione è avvenuta attraverso due atti non normativi; in secondo luogo, l’essere scenario di numerose violazioni di diritti umani.
Il trasferimento nelle strutture di seconda accoglienza avviene soltanto qualora il migrante presenti domanda di asilo o di protezione internazionale. All’interno di queste strutture inizia un percorso di integrazione dello straniero all’interno della società.
Il sistema è stato oggetto di riforma da parte del legislatore, dapprima con il d.l. n. 113/2018 e da ultimo con il d.l. n. 130/2020. L’integrazione comporta anche il diritto di accedere alle cure mediche, specie per quei soggetti ritenuti particolarmente vulnerabili (minori stranieri non accompagnati, donne, richiedenti la protezione internazionale, malati cronici). Vedremo che non sempre lo straniero riesce ad ottenere una tutela piena ed effettiva del diritto alla salute e ciò è in parte legato a motivi burocratici, linguistici e culturali.
Il migrante che non presenti domanda di asilo o protezione internazionale, sarà soggetto alla procedura di espulsione e qualora non sia possibile disporre l’immediato rimpatrio, sarà condotto all’interno dei centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr).
Nel terzo ed ultimo capitolo, seguendo il filone del capitolo precedente, vedremo quale impatto ha avuto la pandemia da Covid-19 nell’iter di gestione del migrante e si analizzeranno le misure messe in atto dal Governo per far fronte all'emergenza sanitaria da Covid-19. In particolare, verranno esaminati i due decreti, rispettivamente il decreto interm. n. 150/2020, con il quale si è provveduto a dichiarare i porti italiani non più classificabili come place of safety; e il decreto n. 1287/2020 del Capo Dipartimento della Protezione civile attraverso il quale si è provveduto ad istituire le navi quarantena. Si passerà infine ad analizzare la situazione all’interno dei centri di accoglienza straordinaria e dei centri di permanenza per il rimpatrio.
Nel secondo capitolo verrà esaminato l'iter di accoglienza e gestione del migrante giunto sul territorio in modo irregolare. La tutela della salute del migrante ha inizio con la fase di soccorso in mare; i principali trattati in materia sanciscono in capo agli Stati l’obbligo di salvare vite umane in mare. Vedremo quale ruolo svolgono le ONG nelle operazioni di soccorso.
Dopo essere stato soccorso in mare, il migrante viene condotto all’interno degli hotspot, aree preposte per l’espletamento delle operazioni di identificazione e prima assistenza situate in prossimità dei porti. Le principali criticità legate agli hotspot sono in primo luogo, la mancanza di una base legale, la loro istituzione è avvenuta attraverso due atti non normativi; in secondo luogo, l’essere scenario di numerose violazioni di diritti umani.
Il trasferimento nelle strutture di seconda accoglienza avviene soltanto qualora il migrante presenti domanda di asilo o di protezione internazionale. All’interno di queste strutture inizia un percorso di integrazione dello straniero all’interno della società.
Il sistema è stato oggetto di riforma da parte del legislatore, dapprima con il d.l. n. 113/2018 e da ultimo con il d.l. n. 130/2020. L’integrazione comporta anche il diritto di accedere alle cure mediche, specie per quei soggetti ritenuti particolarmente vulnerabili (minori stranieri non accompagnati, donne, richiedenti la protezione internazionale, malati cronici). Vedremo che non sempre lo straniero riesce ad ottenere una tutela piena ed effettiva del diritto alla salute e ciò è in parte legato a motivi burocratici, linguistici e culturali.
Il migrante che non presenti domanda di asilo o protezione internazionale, sarà soggetto alla procedura di espulsione e qualora non sia possibile disporre l’immediato rimpatrio, sarà condotto all’interno dei centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr).
Nel terzo ed ultimo capitolo, seguendo il filone del capitolo precedente, vedremo quale impatto ha avuto la pandemia da Covid-19 nell’iter di gestione del migrante e si analizzeranno le misure messe in atto dal Governo per far fronte all'emergenza sanitaria da Covid-19. In particolare, verranno esaminati i due decreti, rispettivamente il decreto interm. n. 150/2020, con il quale si è provveduto a dichiarare i porti italiani non più classificabili come place of safety; e il decreto n. 1287/2020 del Capo Dipartimento della Protezione civile attraverso il quale si è provveduto ad istituire le navi quarantena. Si passerà infine ad analizzare la situazione all’interno dei centri di accoglienza straordinaria e dei centri di permanenza per il rimpatrio.
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