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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06292021-031858


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
VERATTI, CAROLINA
URN
etd-06292021-031858
Titolo
Valutazione della dispnea nel bambino e nel giovane adulto con particolare riguardo alla componente psichiatrico-funzionale PROTOCOLLO DI RICERCA P.E.T.A.R.D. Pediatric Epidemiology of Territorial Anxiety-Related Respiratory Disorders
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Peroni, Diego
Parole chiave
  • adolescenza
  • dispnea
  • disturbo d'ansia
  • dysfunctional breathing
  • dyspnea
  • pediatria
  • respiro disfunzionale
Data inizio appello
14/07/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/07/2061
Riassunto
Premessa. I disturbi respiratori disfunzionali rappresentano condizioni cliniche sempre più comuni nella pratica clinica in Pediatria. Nei pazienti pediatrici, quando le cause organiche più comuni vengono escluse, diventa preponderante la probabilità di trovarsi di fronte a un quadro funzionale, più frequente di quanto percepito e spesso misdiagnosticato come organico1. Tra le manifestazioni cliniche più frequentemente associate spiccano la sindrome da iperventilazione e la disfunzione delle corde vocali3, insieme a tosse psicogena, dispnea sospirosa e talvolta tic respiratori1. Per la natura di queste manifestazioni è stata dunque postulata ed osservata una possibile associazione con patologie di natura psichiatrica (in particolare i disturbi d’ansia).
La prevalenza del respiro disfunzionale nella popolazione pediatrica generale non è chiara ma sembra che l’incidenza raggiunga il suo picco nell’età adolescenziale e in alcune coorti è stata osservata una prevalenza nel genere femminile3. L’importanza di conoscere la prevalenza di tale disturbo e identificarne i fattori di rischio è imperativa sia per ridurre i costi di gestione delle patologie respiratorie funzionali, sia per garantire un miglior controllo dei pazienti realmente affetti da quadri organici.
Obiettivi dello studio. Lo studio si propone di osservare ed esplorare le caratteristiche di pazienti pediatrici affetti da disturbi del respiro con particolare riguardo allo stato psichiatrico ed all’eventuale presenza di una componente funzionale suscettibile di terapia specifica. Inoltre, lo studio intende valutare la qualità di vita di pazienti con possibile disturbo del respiro disfunzionale e disturbo d’ansia.
Pazienti e metodi. Sono stati arruolati 63 pazienti, 44 femmine con età media pari a 14,9 e 19 maschi con età media pari a 13,5 presentatisi presso il Pronto Soccorso o l’ambulatorio pediatrico dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana per un quadro dispnoico acuto o cronico. Lo studio si compone di una valutazione ambulatoriale e un recall telefonico a 12 mesi e ai pazienti sono stati somministrati schede e questionari, tra cui il questionario di Nijmegen (NQ) che indaga la presenza di disturbo del respiro disfunzionale, il questionario SCARED (SQ) che indaga la presenza di disturbi d’ansia e il questionario KINDL che, invece, valuta la qualità di vita del paziente.
Risultati. I 29 pazienti con uno score totale al questionario di Nijmegen >=23 (cut-off indicativo di respiro disfunzionale) avevano un’età media significativamente più alta (15,6) rispetto ai pazienti con un NQ score <23 (13,6).
Sono stati poi confrontati i punteggi ottenuti al questionario di Nijmegen e al questionario Scared: tra i pazienti che avevano ottenuto un NQ score >=23, la maggior parte aveva ottenuto anche un SQ score >=25 (cut-off indicativo di disturbo d’ansia), mentre tra coloro che avevano ottenuto un NQ score <23, quasi tutti avevano ottenuto un SQ score <25; tra i due gruppi è stata evidenziata una differenza statisticamente significativa.
Inoltre, nel gruppo di pazienti con NQ score >=23 c’erano 25 pazienti su 29 che facevano utilizzo consistente di social networks, mostrando una differenza statisticamente significativa con il gruppo di pazienti con NQ score <23. A distanza di 12 mesi, i pazienti con NQ score >=23 sono stati anche quelli che in numero maggiore hanno dichiarato la persistenza del sintomo respiratorio.
A distanza di 12 mesi è stata poi valutata la QoL (Quality of Life) di questi pazienti attraverso la somministrazione del questionario KINDL e sono stati confrontati i punteggi ottenuti con con i punteggi degli altri questionari. I soggetti con NQ score >=23 hanno mostrato punteggi medi significativamente più bassi (indici di una qualità di vita peggiore) rispetto a coloro che avevano un NQ score <23.
Conclusioni. I risultati dello studio confermano che i disturbi del respiro disfunzionale sono più frequenti nel sesso femminile e durante l’adolescenza, correlando frequentemente con disturbi d’ansia e impattando negativamente sulla qualità di vita di questi pazienti.
È pertanto fondamentale riconoscere precocemente il respiro disfunzionale ed individuarne i fattori di rischio per evitare ritardi diagnostici che sono fonte di disagio per il bambino e la famiglia e per razionalizzare le risorse in termini di percorso diagnostico e ottimizzazione della terapia. Inoltre, è importante anche per quei pazienti che sono realmente affetti da quadri organici, in cui il respiro disfunzionale mina un controllo efficace della sintomatologia riducendo la qualità di vita del paziente ed esponendolo, pertanto, a provvedimenti clinico-terapeutici non necessari.
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