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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06292019-113758


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
BONARI, FEDERICA
URN
etd-06292019-113758
Titolo
Il ruolo della chirurgia nel trattamento delle metastasi pancreatiche: 20 anni di esperienza
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Morelli, Luca
Parole chiave
  • pancreasectomy
  • pancreatic metastasis
  • Renal Cell Carcinoma
  • Renal Cell Carcinoma metastasis
Data inizio appello
16/07/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
16/07/2089
Riassunto
Introduzione: Le metastasi pancreatiche da tumore primitivo di altra sede sono molto rare, costituendo circa il 2% di tutte le neoplasie pancreatiche. Il tumore che con maggior frequenza metastatizza al pancreas è il carcinoma renale a cellule chiare (circa 80%), seguito da tumore colorettale, mammario, polmonare, melanoma e sarcoma.
La chirurgia pancreatica è una chirurgia complessa ma negli ultimi 15 anni la significativa riduzione del rischio operatorio e della mortalità hanno permesso di applicare questo tipo di chirurgia anche al trattamento delle lesioni metastatiche.
Materiali e Metodi: In questo studio retrospettivo sono stati estrapolati da un database di circa 1000 resezioni pancreatiche, ed analizzati, i dati relativi a pazienti sottoposti a chirurgia pancreatica per lesioni metastatiche tra il gennaio 1998 e il gennaio 2019 presso il Reparto di Chirurgia Generale Universitaria, centro di terzo livello per la chirurgia pancreatica.
Risultati: Sono stati identificati 26 pazienti sottoposti a duodenocefalopancreasectomia, pancreasectomia distale e pancreasectomia totale in 6, 8 e 12 casi rispettivamente. L’analisi anatomo-patologica ha rivelato 21 metastasi da carcinoma renale a cellule chiare (80,77%), 1 adenocarcinoma del colon, 1 sarcoma stromale endometriale, 1 carcinoma embrionale del testicolo e 2 carcinomi del polmone. Nei pazienti con metastasi da carcinoma renale metacrone (19/21 - 90,5%), il tempo intercorso tra l’intervento sul primitivo e la resezione pancreatica è stato in media 108,29 mesi, mentre per i primitivi non renali (3/5 - 60%) 7,45 mesi, con differenza statisticamente significativa (p=0.001). Il 23,1% dei pazienti ha presentato sintomi (disturbi di transito, calo ponderale, ittero, dolore, sanguinamento gastro-intestinale). Nei pazienti con primitivo renale (gruppo A) la media della sopravvivenza globale è 143,58 mesi, mentre nei pazienti con primitivo non renale (gruppo B) 37,80 mesi, con differenza statisticamente significativa (p=0.001). Nei casi di recidiva, il tempo medio intercorso tra l’intervento di resezione pancreatica e l’insorgenza della recidiva è 54,00 mesi nel gruppo A e 2,00 mesi nel gruppo B, con differenza statisticamente significativa (p=0.031).
Discussione: I risultati di questo studio sottolineano la grande diversità tra le neoplasie renali e non, in termini di aggressività biologica e conseguentemente in termini prognostici.
I dati riguardanti la sopravvivenza dei pazienti con metastasi da carcinoma a cellule chiare (oltre 140 mesi) sono estremamente incoraggianti, supportando la scelta chirurgica come l’approccio da preferire per il trattamento di questi pazienti. Il lungo intervallo intercorso tra l’intervento sul primitivo e l’insorgenza della metastasi e la scarsa sintomaticità dei pazienti suggeriscono la necessità di effettuare un lungo follow-up, maggiore dei 10 anni suggeriti dalle attuali linee guida AIOM per il carcinoma renale.
Per quanto concerne i primitivi non renali non è possibile interpretare i risultati con la solita sicurezza a causa del piccolo numero dei pazienti in studio. È possibile tuttavia concludere che anche in questi casi l’intervento chirurgico dovrebbe essere sempre preso in considerazione e rappresentare la prima scelta terapeutica nei pazienti sintomatici.
Questo studio presenta dei limiti, quali la sua natura retrospettiva ed il campione limitato, nonostante la nostra casistica rappresenti la seconda più numerosa riportata in letteratura.
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