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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06292016-222455


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
BROGI, MATTIA
URN
etd-06292016-222455
Titolo
Nuova tecnica di allungamento degli arti: il chiodo PRECICE
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Scaglione, Michelangelo
Parole chiave
  • Allungamento degli arti
  • chiodo endomidollare
  • correzione deformità
Data inizio appello
19/07/2016
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/07/2086
Riassunto
Lo scopo di questa trattazione è quello di presentare le basi scientifiche, la tecnica e l’esperienza della Clinica Ortopedica di Pisa con il chiodo endomidollare PRECICE, e valutare la sua validità come mezzo per l’allungamento degli arti.
L’allungamento degli arti è una tecnica chirurgica che risale all’inizio del XX secolo ed è stata resa popolare dai successi della metodica del medico sovietico Ilizarov, introdotta in Europa a partire dagli anni ’80.
È basata sull’osteodistrazione, ovvero la graduale distrazione del callo tra segmenti ossei chirurgicamente osteotomizzati che determina la neoformazione di tessuto osseo.
Le principali indicazioni all’allungamento sono le dismetrie degli arti e la bassa statura.
Può essere attuata tramite l’impiego di fissatori esterni, con l’utilizzo di chiodi endomidollari, o con tecniche di combinazione dei due.
Le principali complicanze sono infezione dei mezzi di fissazione, contratture muscolari, rigidità articolari, sublussazioni, dolore, lesioni nervose, e consolidamento accelerato o ritardato.
I fissatori esterni utilizzati fin dagli esordi della tecnica variano dai modelli circolari a quelli monoassiali fino ai più recenti esapodalici che sfruttano software informatici per guidare la correzione delle deformità.
Al fine di ridurre l’alto rischio di complicanze dovute alla lunga permanenza del fissatore esterno (infezione dei tramiti, rigidità articolari e contratture per l’infissione dei muscoli), sono state introdotte tecniche che impiegano esclusivamente chiodi endomidollari allungabili.
Esistono essenzialmente due tipologie di chiodi endomidollari.
Uno sfrutta il movimento rotazionale dell’arto per l’allungamento del chiodo ed i principali esempi sono il chiodo Albizzia e l’ISKD. A causa della difficoltà nel controllo del ritmo e della velocità di allungamento, tale tipologia di chiodi risulta tuttavia gravata da un alto tasso di complicanze.
L’altra tipologia invece possiede un meccanismo interno che spinge l’allungamento e che è attivato e controllato tramite dispositivi esterni; tra questi rientrano il chiodo Fitbone ed il PRECICE.
L’ultimo ad aver ricevuto l’approvazione della FDA ed il marchio CE è il chiodo endomidollare PRECICE.
Questo presenta al suo interno un magnete collegato tramite una serie di ingranaggi ad una vite filettata.
Una volta impiantato il chiodo viene allungato tramite la rotazione del magnete indotta da un dispositivo esterno con motore elettrico e magneti rotanti.
Presso la Clinica Ortopedica di Pisa sono stati eseguiti 3 allungamenti di femore con il chiodo endomidollare PRECICE nel biennio 2015-2016.
L’intervento è stato bilaterale in due casi di bassa statura, uno per displasia poliepifisaria e uno per rachitismo ipofosfatemico, e unilaterale in un caso di dismetria per ipoplasia isolata del femore.
Tutti i pazienti hanno raggiunto l’allungamento desiderato senza presentare complicazioni rilevanti.
Dalla nostra esperienza e dall’analisi della letteratura emerge che il chiodo endomidollare PRECICE è un valido mezzo per l’allungamento degli arti con deformità non gravi.
Nonostante al momento i fissatori esterni rappresentino il gold standard, il chiodo PRECICE rispetto a questi ultimi dimostra una diminuzione del dolore, precoce movimentazione, riabilitazione più rapida ed un minore tasso di complicanze dispositivo correlate, quali infezione dei tramiti, contratture muscolari legate all’infissione dei pins e rigidità articolare
Rispetto agli altri dispositivi endomidollari dimostra un’ottima accuratezza e precisione, l’assenza di allungamento incontrollato, minore dolore e la possibilità di invertire il processo di allungamento qualora necessario.
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