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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06292015-161632


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MARANDO, CHIARA
URN
etd-06292015-161632
Titolo
La pericolosità sociale: una nozione dai contenuti sempre più incerti.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Dott. Bresciani, Luca
Parole chiave
  • durata misure di sicurezza
  • neuroscienze
  • OPG
Data inizio appello
20/07/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il concetto di pericolosità sociale nasce essenzialmente con la Scuola Positiva e viene recepito nel nostro ordinamento col codice Rocco, che crea il doppio binario e utilizza tale concetto come presupposto di applicazione delle misure di sicurezza. La pericolosità sociale comporta problemi di valutazione da parte del giudice, perché si rifà ad una nozione probabilistica di rischio di recidiva e il giudice deve effettuare un giudizio prognostico che, però, ha margini di incertezza, tanto che parte della dottrina sostiene da tempo che la nozione debba essere eliminata dal nostro ordinamento o, almeno, ripensata. Per la valutazione della pericolosità nei confronti di soggetti semi-imputabili e non imputabili, il giudice può essere coadiuvato dal perito medico psichiatra. L’esperto non ha a disposizione tecniche che con certezza permettano di stabilire se un soggetto è pericoloso o meno, anche se il giudizio prognostico in questi casi è abbastanza attendibile. Ultimamente si sono sviluppate tecniche innovative come le neuroimaging, che possono essere utili anche per la valutazione della pericolosità. Recenti riforme sono intervenute in materia di misure di sicurezza e di valutazione della pericolosità, apportando modifiche puntuali, più che interventi organici, interventi per certi aspetti necessari, ma che hanno contribuito a complicare il quadro normativo.
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