Tesi etd-06292010-142525 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
BERTONCINI, ALESSIO
URN
etd-06292010-142525
Titolo
Studio geologico-tecnico della frana di Campolemisi (Vergemoli, Lu)
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Dott. D'Amato Avanzi, Giacomo Alfredo
Parole chiave
- Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
23/07/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/07/2050
Riassunto
Lo scopo della tesi era quello di studiare e caratterizzare, in modo dettagliato, il vasto complesso di frane che caratterizza l’area dell’abitato di Campolemisi (LU), con particolare riferimento alla cinematica, allo stato di attività, alle cause predisponenti e a quelle determinanti. Tali movimenti franosi sono stati riattivati dalle abbondanti precipitazioni che hanno colpito più volte la Mediavalle del Serchio e la Garfagnana dal novembre 2008.
Nella zona affiorano due formazioni della porzione medio-alta della Falda Toscana: la Scaglia toscana (comprendente una litofacies pelitica e calcareo-pelitica e il membro delle Calcareniti di Montegrossi) e il Macigno. Il rilevamento svolto ha permesso l’aggiornamento della carta geologica e la mappatura, a scala 1:2.000, dei corpi di frana, dei relativi elementi morfologici e cinematici (scarpate, lesioni, contropendenze, deformazioni dei pendii) e delle aree con stato di attività e/o tipo di movimento differente.
L’interpretazione dei dati di superficie e di quelli provenienti da due distinte campagne geognostiche (dicembre 2000 - febbraio 2001 e novembre 2009 - gennaio 2010), comprendenti indagini sismiche a rifrazione in onde P ed S, carotaggi, penetrometrie, letture inclinometriche e piezometriche, prove di laboratorio, ha permesso la realizzazione di un modello geologico-tecnico del sottosuolo, sintetizzato in tre sezioni geologico-tecniche di riferimento.
Sulla base di questo modello è stata svolta una serie di analisi di stabilità in diverse condizioni sismiche e di altezza della falda idrica sotterranea, per individuare le cause e le condizioni critiche di stabilità.
Infine sono state avanzate proposte su come intervenire per mitigare le cause e gli effetti delle frane.
Nella zona affiorano due formazioni della porzione medio-alta della Falda Toscana: la Scaglia toscana (comprendente una litofacies pelitica e calcareo-pelitica e il membro delle Calcareniti di Montegrossi) e il Macigno. Il rilevamento svolto ha permesso l’aggiornamento della carta geologica e la mappatura, a scala 1:2.000, dei corpi di frana, dei relativi elementi morfologici e cinematici (scarpate, lesioni, contropendenze, deformazioni dei pendii) e delle aree con stato di attività e/o tipo di movimento differente.
L’interpretazione dei dati di superficie e di quelli provenienti da due distinte campagne geognostiche (dicembre 2000 - febbraio 2001 e novembre 2009 - gennaio 2010), comprendenti indagini sismiche a rifrazione in onde P ed S, carotaggi, penetrometrie, letture inclinometriche e piezometriche, prove di laboratorio, ha permesso la realizzazione di un modello geologico-tecnico del sottosuolo, sintetizzato in tre sezioni geologico-tecniche di riferimento.
Sulla base di questo modello è stata svolta una serie di analisi di stabilità in diverse condizioni sismiche e di altezza della falda idrica sotterranea, per individuare le cause e le condizioni critiche di stabilità.
Infine sono state avanzate proposte su come intervenire per mitigare le cause e gli effetti delle frane.
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