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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06292009-195757


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
BROGI, MATTEO
URN
etd-06292009-195757
Titolo
Stabilita' dinamica delle zone abitabili extrasolari
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE FISICHE
Relatori
relatore Prof. Paolicchi, Paolo
relatore Prof. Marzari, Francesco
Parole chiave
  • pianeti extrasolari
  • zone abitabili
  • stabilita' dinamica
Data inizio appello
21/07/2009
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente studio stima l'abitabilità dei sistemi planetari extrasolari noti, sulla base delle caratteristiche dinamiche delle loro Zone Abitabili.

Si discutono le principali tecniche osservative e i loro limiti, commentando poi le peculiarità del campione osservativo; si individuano i fattori determinanti per l'abitabilità di un pianeta e si calcolano le zone abitabili dei sistemi noti sulla base di criteri di largo utilizzo da parte della comunità scientifica. Si stima inoltre la sensibilità dei confini ai principali parametri planetari.

Si descrive il codice numerico per le simulazioni dinamiche, ovvero l'integratore simplettico SyMBA, riassumendone le basi fisico/matematiche e l'implementazione tramite il linguaggio FORTRAN.
Si studiano le proprietà dinamiche delle zone abitabili calcolate, indagando l'evoluzione temporale di un pianeta terrestre fittizio posto al loro interno, su un'orbita complanare con gli altri pianeti giganti osservati ed inizialmente
circolare: se la fascia abitabile non contiene risonanze l'analisi è possibile tramite una sola integrazione con condizioni iniziali scelte ad hoc, altrimenti si campiona lo spazio dei parametri e la stabilità è determinata sulla
base dei risultati di molte integrazioni, ciascuna con condizioni iniziali leggermente diverse.

Nei casi meritevoli di approfondimento i tempi di simulazione vengono estesi di un ordine di grandezza; per le risonanze si indagano gli
argomenti critici cercando le librazioni o i casi di circolazione lenta.

Si paragonano i nostri risultati con alcuni lavori presenti in letteratura e
basati su approcci differenti; si mostra infine la variabilità della stima al cadere di alcune ipotesi fondamentali assunte in corso d'opera.
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