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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06292007-152847


Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
Siracusa, Gabriele
URN
etd-06292007-152847
Titolo
Ruolo del sistema fitocromo nell'accumulo di flavonoidi nel frutto di mutanti di pomodoro
Dipartimento
AGRARIA
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE AGRARIE
Relatori
Relatore Prof.ssa Ranieri, Annamaria
Parole chiave
  • pomodoro
  • flavonoidi
  • fitocromo
Data inizio appello
16/07/2007
Consultabilità
Completa
Riassunto
Sul frutto di pomodoro è da tempo oggetto di studio, da parte della comunità scientifica, l’influenza dei fattori genetici, fisiologici ed agronomico-ambientali sul contenuto di quei metaboliti secondari ritenuti benefici alla salute umana. Dal punto di vista nutrizionale il pomodoro è da sempre considerato un’importante fonte di carotenoidi e di vitamina C (acido ascorbico), il cui apporto notevole alla dieta mediterranea, deriva soprattutto dalla grande quantità di pomodori che vengono consumati giornalmente sia come prodotto fresco che come derivati. Il più importante carotenoide presente nel frutto di pomodoro: il licopene, è rappresentato in quantità sei volte maggiore rispetto al β-carotene. Al contrario il contenuto di una categoria di composti fenolici quali i flavonoidi, anch’essi considerati importanti fitochimici con proprietà antiossidanti, è generalmente piuttosto basso, circa 5 μg/g di peso fresco, rispetto ai livelli contenuti in molti altri prodotti orticoli (Crozier et al., 1997). Per questo motivo il pomodoro è considerato una buona sorgente di caroteoidi ma una modesta fonte di flavonoidi. È stato stimato che l’ insorgenza delle patologie coronariche possa essere messa in relazione con una dieta non equilibrata e priva di alcuni fitochimici benefici alla salute. Un gran numero di studi epidemiologici che analizzavano le relazioni tra dieta e patologie cancerose hanno messo in evidenza un effetto protettivo nei confronti di questa patologia da parte di alimenti vegetali, quali frutta e ortaggi, inseriti nella dieta giornaliera (Steinmetz e Potter, 1991). Per cui se un’ efficace azione protettiva di questi alimenti vegetali è da ascriversi alla presenza di adeguati livelli di un insieme di composti chimici quali vitamine, carotenoidi, flavonoidi e acidi fenolici, che agirebbero in sinergia l’uno con l’altro potenziando così la loro singola capacità detossificante, appare chiaro come bassi livelli di flavonoidi nei frutti di pomodoro possano limitarne la capacità antiossidante totale. Nell’ambito dei fattori che possono influenzare il contenuto di antiossidanti nel pomodoro, in questa tesi si è considerato l’effetto delle mutazioni geniche a carico del sistema fitocromo. I dati fino ad oggi disponibili in letteratura si riferiscono in particolare al ruolo svolto dai fotorecettori nell’accumulo del licopene. (Alba et al., 2000). L’ obiettivo di questa tesi è stato quindi quello di fornire dei dati relativi al ruolo del sistema fitocromo sull’accumulo di flavonoidi in frutti di pomodoro, essendo a tutt’oggi scarse le informazioni su questa relazione. Nel nostro caso sono stati analizzati tramite cromatografia ad alta prestazione (HPLC) i principali flavonoidi presenti nel frutto di pomodoro quali rutina, naringenina e quercetina che sono stati quantificati sia nella buccia che nella polpa del frutto. Le analisi sono state compiute su otto mutanti fotomorfogenici di pomodoro (phyA, phyB1, phyB2, phyA/phyB1, phyA/phyB2, phyB1/phyB2, phyA/phyB1/phyB2 e hp-1) e relativo wild type Money maker. Alla luce dei dati ottenuti possiamo concludere che il sistema fitocromo partecipa alla regolazione della sintesi dei flavonoidi inducendo diverse cinetiche di accumulo nei differenti comparti del frutto (buccia e polpa).
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