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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06292007-100002


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
Coppola, Marianna
URN
etd-06292007-100002
Titolo
Radiochemioterapia adiuvante e interferone alfa nei pazienti con carcinoma del pancreas radicalmente operati
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
Relatore Prof. Cionini, Luca
Parole chiave
  • radioterapia adiuvante
  • gemcitabina
  • carcinoma del pancreas
Data inizio appello
17/07/2007
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
17/07/2047
Riassunto
INTRODUZIONE: il carcinoma del pancreas è una delle patologie neoplastiche a prognosi più severa, con una probabilità di sopravvivenza a 5 anni variabile tra il 5 e il 15% anche per le forme iniziali radicalmente operate. Allo scopo di migliorare i risultati della sola chirurgia molti studi sono stati condotti utilizzando trattamenti adiuvanti che comprendessero sia la radioterapia che la chemioterapia. I risultati di questi studi non hanno quasi mai raggiunto la significatività statistica, in genere per lo scarso numero di pazienti, ed ancora oggi non esiste un indirizzo definitivo circa l’utilizzo dei trattamenti adiuvanti. Gli Autori americani utilizzano principalmente trattamenti adiuvanti che prevedono la associazione di radioterapia e chemioterapia, mentre quelli europei (successivamente alla pubblicazione dei dati dello studio ESPAC-1 largamente contestati) sono indirizzati verso l’utilizzo del solo trattamento chemioterapico. Lo studio che ha pubblicato i migliori dati di sopravvivenza in pazienti affetti da adenocarcinoma del pancreas sottoposti a chirurgia radicale è quello del Virginia Mason Medical Center (VMMC). Il trattamento prevedeva radioterapia (5040cGy) associata a 5-FU (175 mg/m2/die i.c.), cisplatino (30 mg/m2 settimanale) e αIFN (3.000.000 UI 3 volte a settimana); la probabilità di sopravvivenza riportata a 2 anni è dell’84%.
PROPOSTA ED OBIETTIVI: l’U.O. di Radioterapia di Pisa, in collaborazione con l’U.O. di Chirurgia generale e dei Trapianti di Pisa e con l’Oncologia Medica di Livorno, ha applicato, ai pazienti sottoposti a resezione radicale per adenocarcinoma del pancreas, uno schema di trattamento adiuvante simile a quello utilizzato nel centro di Seattle, allo scopo di verificarne la fattibilità in termini di tossicità e verificarne i risultati sulla sopravvivenza. MATERIALI E METODI: Dall’ottobre 2006 al Marzo 2007 sono stati arruolati sedici pazienti affetti da adenocarcinoma del pancreas radicalmente operati. Il trattamento adiuvante prevedeva la somministrazione di radioterapia, 5-FU, αIFN e cisplatino secondo lo stesso schema del VMMC; era inoltre prevista la somministrazione di tre cicli di gemcitabina (1000mg/m2 gg 1, 8, 15 ogni 28 giorni) dopo un mese dal termine del trattamento concomitante. A causa dell’alta percentuale di tossicità riportata nei dati del VMMC i primi pazienti inseriti nello studio sono stati trattati in regime di ricovero.
RISULTATI: I tempi tra chirurgia ed inizio del trattamento concomitante sono stati rispettati in 11 pazienti (69%), nei rimanenti casi il ritardo era dovuto al lento recupero post chirurgico o a problemi di lista d’attesa. Il trattamento concomitante è stato completato nella magior parte dei pazienti, la tossicità è stata in genere ematologica (G2-G3) ed un paziente ha interrotto il trattamento di sua volontà. La gemcitabina è stata somministrata ai dosaggi e nei tempi previsti solo in alcuni casi non è stata somministrata per la precoce evoluzione di malattia. I dati sono ancora scarsi per una valutazione accurata; lo studio è ancora in corso.
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