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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06292006-082220


Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
Pellegrini, Francesco
URN
etd-06292006-082220
Titolo
La resistenza agli acaricidi in Tetranychus urticae (Kock): indagini condotte su coltivazioni floricole in ambiente protetto del Pesciatino e della Versilia
Dipartimento
AGRARIA
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE AGRARIE
Relatori
Relatore Prof. Rossi, Elisabetta
Relatore Prof. Brunori, Gianluca
Parole chiave
  • colture protette
  • resistenza agli acaricidi
  • Tetranychus urticae
Data inizio appello
17/07/2006
Consultabilità
Completa
Riassunto

La coltivazione di fiori recisi in serra riveste un ruolo economico di primo piano nelle aree toscane della Versilia e del Pesciatino. In queste colture è richiesto normalmente un forte ricorso a mezzi chimici nel controllo dei parassiti animali (Acari e Insetti, in modo particolare), dato che il loro sviluppo risulta spesso favorito dalla particolare situazione climatica dell’ambiente protetto e che la loro presenza, anche in quantità minime, confligge con gli standard qualitativi elevati, richiesti alla produzione da parte del mercato. Tra i diversi effetti negativi legati a questo uso massiccio di prodotti biocidi, la resistenza sviluppata da parte dei fitofagi a tali sostanze utilizzate nel controllo, è uno degli aspetti che ha maggiori implicazioni sul piano pratico ed economico.
Nel presente lavoro di tesi si è proceduto ad un’analisi del problema della resistenza in popolazioni dell’acaro fitofago Tetranychus urticae, attraverso un approccio multidisciplinare, che, partendo dal un’indagine conoscitiva condotta direttamente presso i floricoltori della zona, al fine di raccogliere elementi sulla percezione del fenomeno da parte dei serricoltori, passasse poi ad una effettiva valutazione dell’entità del problema su popolazioni raccolte direttamente su coltivazioni floricole in ambiente protetto. A tale scopo sono state raccolte, in serre floricole di Pescia e di Viareggio, due popolazioni di T. urticae. A queste, ne è stata aggiunta una terza, proveniente da una serra orticola di Albenga, destinata alla produzione di primizie. Su di esse sono stati saggiati tre prodotti acaricidi tra i più utilizzati nelle zone di provenienza delle popolazioni e la risposta è stata messa a confronto con quella di una popolazione proveniente da un’azienda, dove l’osservanza dei protocolli di produzione biologica impediva l’uso di acaricidi di sintesi.
I risultati dell’indagine hanno evidenziato che gli operatori del settore floricolo hanno coscienza del problema, ma hanno scarsamente chiare le possibili modalità di gestione del fenomeno.
Per quanto riguarda la valutazione del livello di resistenza su popolazioni di T. urticae raccolte in serra, si è osservato che tutte le popolazioni provenienti da ambienti trattati hanno mostrato livelli di resistenza più elevati rispetto alla popolazione che non ha subito interventi chimici.
Dal lavoro condotto, è emersa l’importanza di un attento monitoraggio del fenomeno a livello territoriale e l’utilità di una maggiore informazione presso i sericoltori perché adottino tempestivamente tutte le pratiche che possono evitare o, almeno, dilazionare l’insorgenza del fenomeno.

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