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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06282023-151334


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
GUARINO, CHIARA
URN
etd-06282023-151334
Titolo
La messa alla prova processuale tra specialità del rito e vocazione riparativa
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Bonini, Valentina
Parole chiave
  • riforma Cartabia
  • giustizia riparativa
  • sospensione del procedimento con messa alla prova
  • messa alla prova processuale
Data inizio appello
17/07/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
17/07/2093
Riassunto
Il titolo del presente elaborato "La messa alla prova processuale tra specialità del rito e vocazione riparativa" esprime l'obbiettivo che la trattazione si propone: individuare le specialità della messa alla prova processuale -le quali vanno oltre l'essere annoverata tra i riti, appunto, speciali del Libro VI del codice di procedura penale- e verificare la loro riconducibilità ad una possibile vocazione riparativa. Per questi fini, la prima parte dell'elaborato prende le mosse dal rapporto tra messa alla prova processuale e giustizia riparativa: il primo capitolo, dopo un cenno generale alla categoria del probation, si sofferma sulla prima esperienza di messa alla prova processuale conosciuta dal nostro ordinamento, a dire la messa alla prova come delineata nell'ambito della giurisdizione minorile; dopo di che, l'attenzione viene spostata sui principali tentativi che hanno costituito il percorso di recepimento della messa alla prova processuale nell'ambito della giustizia degli adulti, ad opera della l. 28 aprile 2014, n.67. Di qui, il secondo capitolo si occupa di individuare i caratteri principali della disciplina della messa alla prova processuale, sia con riferimento alla parte di disciplina contenuta nel codice penale, sia di quella contenuta nel codice di procedura penale, per poi passare in rassegna il percorso che la giurisprudenza delle Corti superiori ha seguito nel tentativo di ricostruire la natura, al contempo sostanziale e processuale, dell'istituto, mettendone in luce sia le specificità (in primis rispetto agli altri riti speciali) ma anche le problematicità. Successivamente, il capitolo III tenta di individuare un possibile collegamento tra le specificità suddette e la vocazione riparativa; per questo, anzitutto, vengono individuati i caratteri principali della giustizia riparativa (a dire la questione definitoria e i principi cardine del paradigma) attraverso il riferimento alle fonti sovranazionali più rilevanti in materia, e nello specifico alla Raccomandazione CM/Rec(2018)8 del Comitato dei Ministri agli Stati membri sulla giustizia riparativa in materia penale, per poi analizzare i punti di incontro tra questi e la messa alla prova processuale, in relazione a tre aspetti specifici: il consenso prestato alla prova, il programma di prova e l'estinzione del reato come effetto dell'esito positivo della stessa. Il capitolo IV, in chiusura della prima parte dell'elaborato, si focalizza sull'attenzione che il legislatore ha riservato alla vocazione riparativa della messa alla prova processuale, con un cenno alla proposta di legge in materia di riforma del processo e del sistema sanzionatorio penale presentata dalla Commissione Lattanzi, costituita a tale scopo il 16 Marzo 2021.
Nella seconda parte dell'elaborato, infine, si guarda a come le proposte della Commissione siano state effettivamente recepite dal legislatore attraverso la Riforma Cartabia: il riferimento è in particolare alle modifiche che, con la l. delega 27 settembre 2021, n. 134 e con il d.lgs. 10 ottobre 2022, n.150, sono state inserite in tema di messa alla prova (capitolo V) e in tema di giustizia riparativa (cap. VI).
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