logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06282023-021002


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MAURI, GRETA
URN
etd-06282023-021002
Titolo
STUDIO DEL DROP JUMP IN CONDIZIONI DI AFFATICAMENTO E SOTTO STIMOLO MOTIVAZIONALE
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
SCIENZE E TECNICHE DELLE ATTIVITA' MOTORIE PREVENTIVE E ADATTATE
Relatori
relatore Prof. Gesi, Marco
relatore Prof. Morucci, Gabriele
Parole chiave
  • affaticamento
  • allenamento mentale
  • dialogo interiore
  • drop jump
  • fatica
  • fatigue
  • mental training
  • motivational stimulus
  • pliometria
  • plyometrics
  • psicologia
  • psycology
  • self talk
  • stimolo motivazionale
  • training mentale
Data inizio appello
18/07/2023
Consultabilità
Completa
Riassunto
Riassunto
Tra le numerose tecniche di mental training, il “self talk” (o “dialogo interiore”, con sé stessi) rappresenta una pratica ormai scientificamente provata ed efficace. Ad oggi, tuttavia, in letteratura risulta poco studiato l’effetto del self talk sulla forza esplosiva. Questo studio si pone l'obiettivo di valutare l'effetto della tecnica motivazionale del self talk sulla performance del Drop Vertical Jump (DJ), sia in condizioni di riposo che di affaticamento, in una popolazione di atleti agonisti di pallavolo e pallacanestro. Il DJ è uno degli esercizi pliometrici più popolari, consiste in un salto di caduta da un box, seguito da un salto verticale e permette di valutare la forza reattiva. Il self talk è una tecnica motivazionale che consiste in un dialogo interiore e può essere distinto in due forme: motivazionale, quello da noi utilizzato in questo studio, e istruttivo. Il campione è stato composto da 10 soggetti di sesso maschile, 6 giocatori di pallavolo e 4 di pallacanestro, aventi un medesimo livello di pratica sportiva. I test sono stati eseguiti nel laboratorio di analisi del movimento del Centro di Medicina Riabilitativa Sport And Anatomy dell’Università di Pisa, Il campione è stato diviso in due gruppi e le prove sono state effettuate in tre diverse sessioni. Nella prima sono state valutate per ciascun soggetto il massimo numero di ripetizioni di squat jump e affondi saltati alternati al fine di poter indurre successivamente un livello di affaticamento standardizzato. Nella seconda e nella terza sessione sono stati effettuati i test veri e propri: il primo gruppo ha effettuato al secondo incontro le prove con applicazione del self talk e al terzo incontro le prove senza stimolo motivazionale, il secondo gruppo viceversa. Durante le sessioni dei test, ogni soggetto ha eseguito il DJ in condizioni di riposo e di affaticamento, con o senza l’applicazione del self talk (3 ripetizioni per ciascuna prova). Sono stati quindi calcolati i valori di tempo di contatto al suolo, tempo di volo, forza di reazione al suolo e altezza del salto, da cui è stato ricavato l’RSI (indice di forza reattiva). I dati sono stati poi sottoposti ad analisi statistica, mediante Test ANOVA e Test di Fisher.
Dai risultati emerge significatività statistica per la fatica nei parametri dell’altezza, del tempo di volo e dell’RSI. Non emerge invece alcuna significatività statistica relativamente all’applicazione del self talk. Alcuni limiti dello studio dovrebbero essere menzionati: il training mentale è una pratica ancora poco affermata nello sport in Italia e infatti abbiamo riscontrato inesperienza e scarsa familiarità all’approccio mentale. Il campione, seppur atleticamente preparato, è risultato pertanto inesperto nell’applicazione del self talk e le istruzioni da noi fornite prima dei test hanno rappresentato di fatto l’unica “guida” nell’applicazione di tale pratica. Una certa difficoltà è emersa anche perché la messa in atto della tecnica è risultata non spontanea e non finalizzata alla performance agonistica ma eseguita su richiesta in un ambiente decontestualizzato. Infine il campione esaminato presenta un certo grado di eterogeneità legato a età, tipo di disciplina, realtà sportiva e societaria, esperienza agonistica e livello tecnico.
Come sviluppi futuri di questo studio potrebbe essere interessante approfondire gli effetti dell’applicazione della tecnica del self talk su esercizi di forza esplosiva a seguito di un periodo di training mentale effettuato con uno psicologo esperto e su un campione più omogeneo, ad esempio all’interno di un gruppo squadra. Ugualmente, altrettanto interessante potrebbe essere confrontare gli effetti dell’applicazione della tecnica del self talk di tipo motivazionale rispetto a quello di tipo istruttivo.
Abstract
Among the numerous mental training techniques, the "self talk" (or "inner dialogue") represents a practice that is now scientifically proven and effective. To date, however, the effect of self talk on explosive tasks has been little studied in the literature. This study aims to evaluate the effect of the motivational technique of self talk on the performance of the Drop Vertical Jump, both in conditions of rest and fatigue, in a population of volleyball and basketball athletes. The DJ is one of the most popular plyometric exercises, it consists of a drop jump from a box, followed by a vertical jump and it is used to evaluate reactive strength. Self talk is a motivational technique that consists of an inner dialogue, it can be divided into two forms: motivational, the one we used in this study, and instructive.
Data collection was carried out on a sample of 10 healthy male sports subjects, 6 volleyball players and 4 basketball players with the same physical activity level. The tests were performed in the movement analysis laboratory of the Center for Rehabilitative Medicine "Sport and Anatomy" of the University of Pisa. The subjects were divided into two groups and the tests were carried out in three different sessions. During the first session, the maximal reps of squat jumps and alternating jump lunges were evaluated for each subject in order to be able to induce a standard fatigue condition. During the second and third sessions the drop vertical jump tests were performed: the first group performed the tests with the application of self talk at the second meeting and the tests without self talk at the third meeting, the second group vice versa. Each subject performed the DJ under rest and fatigue conditions, with or without the application of self talk (3 repetitions for each trial). Values for ground contact time, flight time, ground reaction force, jump height and RSI (reactive force index) were calculated. Then the results were statistically analyzed with ANOVA’s Test and Fisher’s Test.
The results show statistical significance for fatigue in the parameters of jump height, time of flight and RSI. On the other hand, no statistical significance emerges regarding the application of self talk. Some limitations of the present study should be mentioned: mental training is not yet usually performed in the sport in Italy and we have found inexperience and lack of familiarity with the mental approach. The subjects, although athletically trained, were inexperienced in the application of the motivational technique of self talk and the instructions provided before the tests represented the only “guide” for the its application. Some difficulties also emerged in the implementation of the motivational technique because it was not spontaneous and focused to the competitive performance, but it was performed on request in a decontextualized environment; finally, the subjects showed some heterogeneities such as age, type of sport discipline, club environment, competitive experience and technical level.
Future investigations could be focused on the effects of the application of self talk on explosive tasks after a period of mental training carried out with an expert psychologist. Also a more homogeneous sample could be evaluated, such as the players of a same team group. Finally, it could be very interesting also to compare different types of self talk, such as the motivational versus the instructional.
File