Tesi etd-06282022-182619 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
RICCIUTELLI, IRENE
URN
etd-06282022-182619
Titolo
Confronto sull'andamento delle cefalee essenziali in età evolutiva e dei fattori che ne influenzano il decorso prima, durante e dopo il lockdown.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Peroni, Diego
correlatore Dott.ssa Bonuccelli, Alice
correlatore Dott.ssa Bonuccelli, Alice
Parole chiave
- cefalea
- lockdown
- pediatrica
Data inizio appello
12/07/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/07/2062
Riassunto
La cefalea essenziale è una delle principali cause di dolore in età pediatrica, che può essere anche molto debilitante e avere delle ripercussioni importanti sulla qualità della vita.Le cefalee essenziali vengono classificate secondo i criteri dell’International Classification of Headache Disorders (ICHD- 3 beta).Nell’inquadramento di un bambino con cefalea è importante andare a ricercare i fattori scatenanti, le comorbidità associate, con il fine di impostare la terapia ottimale per ogni paziente. Tra i fattori scatenanti si annoverano stress, uso eccessivo di videoterminali, disturbi del sonno, ecc. Le possibili comorbidità che si associano alla cefalea sono di natura psichiatrica, disturbi del sonno, epilessia. Tra i disturbi psichiatrici quelli che si ritrovano maggiormente nei pazienti con cefalea sono ansia e/o depressione, che risultano in rapporto bidirezionale. Spesso i soggetti con cefalea mostrano un’indole tendente ad ansia e tono dell’umore ridotto, senza presentare dei veri e propri disturbi diagnosticati.Vista l’associazione e l’influenza che questi aspetti hanno sul mal di testa, la pandemia e il lockdown sono risultati eventi che, comportando le stesse condizioni restrittive per tutti, possono essere utilizzati per studiare quanto effettivamente tali fattori impattino sulla cefalea. Sulla popolazione pediatrica sono stati condotti pochi studi relativi a questo aspetto durante il periodo di lockdown.
In questa tesi sono stati analizzati gli aspetti riguardanti cefalea, abitudini di vita e salute mentale dei bambini e ragazzi prima, durante e dopo il lockdown e se esistono delle differenze tra categorie diverse di pazienti (distinti in base a età, sesso e stato della cefalea prima della pandemia). I risultati mostrano come la pandemia e il lockdown non siano stati degli eventi così forti da determinare una risposta unidirezionale nei pazienti, piuttosto hanno indotto i soggetti a mettere in atto reazioni individualizzate. È stata evidenziata una variabilità importante nelle risposte riguardanti l’andamento della cefalea, le sue caratteristiche, aspetti psicologici e stile di vita. Tali cambiamenti sono legati alla personalità, l’indole e lo stato iniziale della cefalea del singolo. I bambini e ragazzi che risentono maggiormente dello stress ambientale quotidiano hanno ottenuto un giovamento sia per quanto riguarda la cefalea che la salute mentale durante il periodo di chiusura. Viceversa, i pazienti che hanno subito un peggioramento durante il lockdown sono probabilmente coloro che hanno vissuto con maggior ansia e stress la situazione pandemica.
Tali considerazioni non valgono per l’attività fisica e le ore d’uso dei videoterminali. Per entrambi le risposte sono state estremamente guidate e influenzate dal lockdown e dalla pandemia, per cui costituiscono un esempio di fattori che sono stati modificati indipendentemente dalle caratteristiche personali.Guardando i valori assoluti o percentuali, nel periodo successivo il lockdown si riscontra un peggioramento/aumento progressivo di alcuni elementi analizzati, anche se non statisticamente significativi dal punto di vista della concordanza. Possiamo ipotizzare che la popolazione esaminata non ha risentito solo degli effetti che ha comportato una condizione estrema come il lockdown, ma che le conseguenze psicologiche e sociali della pandemia continuano a influenzare lo stato d’animo e il mal di testa dei soggetti stessi anche in seguito.In questo studio abbiamo confermato quanto le circostanze e i cambiamenti delle abitudini di vita siano fattori influenzanti la cefalea. Il miglioramento ottenuto durante la chiusura dai soggetti che stavano peggio, ci fa supporre che consigliare modifiche specifiche della quotidianità, limitate nel tempo, a chi soffre di cefalea particolarmente debilitante, insieme alla terapia farmacologica potrebbe essere utile nella gestione terapeutica.
In questa tesi sono stati analizzati gli aspetti riguardanti cefalea, abitudini di vita e salute mentale dei bambini e ragazzi prima, durante e dopo il lockdown e se esistono delle differenze tra categorie diverse di pazienti (distinti in base a età, sesso e stato della cefalea prima della pandemia). I risultati mostrano come la pandemia e il lockdown non siano stati degli eventi così forti da determinare una risposta unidirezionale nei pazienti, piuttosto hanno indotto i soggetti a mettere in atto reazioni individualizzate. È stata evidenziata una variabilità importante nelle risposte riguardanti l’andamento della cefalea, le sue caratteristiche, aspetti psicologici e stile di vita. Tali cambiamenti sono legati alla personalità, l’indole e lo stato iniziale della cefalea del singolo. I bambini e ragazzi che risentono maggiormente dello stress ambientale quotidiano hanno ottenuto un giovamento sia per quanto riguarda la cefalea che la salute mentale durante il periodo di chiusura. Viceversa, i pazienti che hanno subito un peggioramento durante il lockdown sono probabilmente coloro che hanno vissuto con maggior ansia e stress la situazione pandemica.
Tali considerazioni non valgono per l’attività fisica e le ore d’uso dei videoterminali. Per entrambi le risposte sono state estremamente guidate e influenzate dal lockdown e dalla pandemia, per cui costituiscono un esempio di fattori che sono stati modificati indipendentemente dalle caratteristiche personali.Guardando i valori assoluti o percentuali, nel periodo successivo il lockdown si riscontra un peggioramento/aumento progressivo di alcuni elementi analizzati, anche se non statisticamente significativi dal punto di vista della concordanza. Possiamo ipotizzare che la popolazione esaminata non ha risentito solo degli effetti che ha comportato una condizione estrema come il lockdown, ma che le conseguenze psicologiche e sociali della pandemia continuano a influenzare lo stato d’animo e il mal di testa dei soggetti stessi anche in seguito.In questo studio abbiamo confermato quanto le circostanze e i cambiamenti delle abitudini di vita siano fattori influenzanti la cefalea. Il miglioramento ottenuto durante la chiusura dai soggetti che stavano peggio, ci fa supporre che consigliare modifiche specifiche della quotidianità, limitate nel tempo, a chi soffre di cefalea particolarmente debilitante, insieme alla terapia farmacologica potrebbe essere utile nella gestione terapeutica.
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