Tesi etd-06282022-164102 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
TOGNETTI, NICOLO'
URN
etd-06282022-164102
Titolo
Fattori prognostici di miglioramento clinico nella dermatite atopica
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Romanelli, Marco
correlatore Prof.ssa Dini, Valentina
correlatore Prof.ssa Dini, Valentina
Parole chiave
- atopic dermatitis (AD)
- dermatite atopica (DA)
- dermatite psoriasiforme
- dupilumab
- EASI
- IgE
- psoriasiform dermatitis
Data inizio appello
12/07/2022
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
La dermatite atopica (DA) è una patologia cutanea infiammatoria, cronica e recidivante. Essa si manifesta sul piano clinico con la presenza, in misura variabile, di lesioni eczematose associate ad intenso prurito, xerosi e progressiva lichenificazione dell’epidermide. I soggetti afflitti da tale condizione sono in costante aumento. L’origine multifattoriale, in un contesto di predisposizione atopica caratteristica dei pazienti colpiti, unitamente ad espressioni di malattia talvolta notevolmente difformi tra loro, aprono la strada a ricerche mirate ad una miglior comprensione della patologia in questione, nella prospettiva di acquisire nuovi elementi indispensabili all’affinamento del processo diagnostico e terapeutico. In quest’ottica, il presente studio analitico retrospettivo si è proposto l’obiettivo di accertare l’esistenza di potenziali correlazioni prognostiche tra una serie di fattori specifici presi in esame nei pazienti affetti da dermatite atopica giunti all’attenzione medica della AOUP U.O. Dermatologia, assegnati in seguito a due gruppi in base al raggiungimento della remissione clinica dalla patologia (endpoint primario dello studio) in un tempo di osservazione fissato a dodici settimane dall’inizio della terapia con dupilumab, un anticorpo monoclonale approvato nel 2017 dalla Food and Drug Administration (FDA) per il trattamento della DA.
Nel reclutamento e nella valutazione della risposta dei soggetti è stato impiegato un criterio validato di intensità di malattia (score EASI [Eczema Area and Severity Index]) con cut-off fissato a 16. L’analisi svolta suffraga le attestazioni bibliografiche comprovanti l’efficacia attribuita all’utilizzo del farmaco in corso di malattia moderata-severa; nel nostro campione l’84,4% a tre mesi presentava evidente miglioramento. Si è quindi verificato mediante analisi statistica la sussistenza di omogeneità al tempo zero tra i due gruppi di ricerca (media EASI p. value 0,394); è inoltre emerso in modo significativo come nel gruppo non responsivo il 71,4% manifestasse un fenotipo di malattia psoriasiforme (p. value <0,001). Il medesimo gruppo mostrava un valore medio alla prima visita, 2,5 volte più alto in riferimento alle IgE sieriche totali (p. value 0,029). Una tendenza interessante è l’apparente ridotto potenziale di miglioramento rilevato nel sesso maschile (p. value 0,077), mentre richiedono ulteriori approfondimenti le lievi inferenze ravvisate riguardo al promettente ambito delle IgE specifiche. Tali risultati avvalorano l’esigenza di disporre di modelli terapeutici personalizzati, incoraggiando l’impulso alla medicina di precisione.
Atopic dermatitis (AD) is a multifactorial syndrome with an atopy background in most cases. It identifies itself with the presence, in varying severity and extension, of eczema associated with intense itching, xerosis and loss of skin’s barrier function. People afflicted with this condition are constantly increasing. There are also many different subtypes of AD and all this paves the way for research to better classify the pathology in order to customise the treatment for each patient.
In light of this, the present retrospective study aimed to verify the existence of potential prognostic correlations between some of the clinical factors examined in patients suffering from moderate to severe AD who have come to AOUP Department of Dermatology, allocated to two groups based on the achievement of clinical improvement at 12 weeks from the start of therapy with dupilumab, a monoclonal antibody approved in 2017 by the Food and Drug Administration (FDA) for treatment of AD.
The EASI score (Eczema Area and Severity Index) was used to set a cut-off (16 points) in recruitment and improvement’s evaluation. The analysis carried out, validates the effectiveness attributed to the use of the drug during severe disease; in our case study 84.4% at 3 months showed a clear improvement.
Statistics verified the existence of comparable values at baseline between the two research groups (average EASI p. value 0.394); it also highlights that in the group with no improvement, 71.4% show a psoriasiform dermatitis (p. value <0.001). The same group showed an average value at baseline, 2.5 times higher in total serum IgE value (p. value 0.029). What seems to be an interesting trend is the lesser improvement detected in the male sex (p. value 0.077), while slight results regarding the correlation with specific IgE require further studies. Our results confirm the need for applying validated therapies with individualized treatment models developed through multidimensional assessment, to achieve a more precise medical approach.
Nel reclutamento e nella valutazione della risposta dei soggetti è stato impiegato un criterio validato di intensità di malattia (score EASI [Eczema Area and Severity Index]) con cut-off fissato a 16. L’analisi svolta suffraga le attestazioni bibliografiche comprovanti l’efficacia attribuita all’utilizzo del farmaco in corso di malattia moderata-severa; nel nostro campione l’84,4% a tre mesi presentava evidente miglioramento. Si è quindi verificato mediante analisi statistica la sussistenza di omogeneità al tempo zero tra i due gruppi di ricerca (media EASI p. value 0,394); è inoltre emerso in modo significativo come nel gruppo non responsivo il 71,4% manifestasse un fenotipo di malattia psoriasiforme (p. value <0,001). Il medesimo gruppo mostrava un valore medio alla prima visita, 2,5 volte più alto in riferimento alle IgE sieriche totali (p. value 0,029). Una tendenza interessante è l’apparente ridotto potenziale di miglioramento rilevato nel sesso maschile (p. value 0,077), mentre richiedono ulteriori approfondimenti le lievi inferenze ravvisate riguardo al promettente ambito delle IgE specifiche. Tali risultati avvalorano l’esigenza di disporre di modelli terapeutici personalizzati, incoraggiando l’impulso alla medicina di precisione.
Atopic dermatitis (AD) is a multifactorial syndrome with an atopy background in most cases. It identifies itself with the presence, in varying severity and extension, of eczema associated with intense itching, xerosis and loss of skin’s barrier function. People afflicted with this condition are constantly increasing. There are also many different subtypes of AD and all this paves the way for research to better classify the pathology in order to customise the treatment for each patient.
In light of this, the present retrospective study aimed to verify the existence of potential prognostic correlations between some of the clinical factors examined in patients suffering from moderate to severe AD who have come to AOUP Department of Dermatology, allocated to two groups based on the achievement of clinical improvement at 12 weeks from the start of therapy with dupilumab, a monoclonal antibody approved in 2017 by the Food and Drug Administration (FDA) for treatment of AD.
The EASI score (Eczema Area and Severity Index) was used to set a cut-off (16 points) in recruitment and improvement’s evaluation. The analysis carried out, validates the effectiveness attributed to the use of the drug during severe disease; in our case study 84.4% at 3 months showed a clear improvement.
Statistics verified the existence of comparable values at baseline between the two research groups (average EASI p. value 0.394); it also highlights that in the group with no improvement, 71.4% show a psoriasiform dermatitis (p. value <0.001). The same group showed an average value at baseline, 2.5 times higher in total serum IgE value (p. value 0.029). What seems to be an interesting trend is the lesser improvement detected in the male sex (p. value 0.077), while slight results regarding the correlation with specific IgE require further studies. Our results confirm the need for applying validated therapies with individualized treatment models developed through multidimensional assessment, to achieve a more precise medical approach.
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