Tesi etd-06282017-225845 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
SCHIFONE, CLAUDIA PIA
URN
etd-06282017-225845
Titolo
Studio in vitro dell'effetto del Bortezomib sui progenitori mesangiogenici ed implicazioni nel Mieloma Multiplo
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Petrini, Mario
correlatore Dott. Buda, Gabriele
correlatore Dott. Buda, Gabriele
Parole chiave
- Mieloma Multiplo
- MPCs
- nicchia staminale
- progenitori mesangiogenici
Data inizio appello
18/07/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il Mieloma Multiplo è una neoplasia ematologica caratterizzata dalla proliferazione di un clone plasmacellulare, che si sviluppa e progredisce all’interno del microambiente della nicchia staminale emopoietica. Le plasmacellule maligne proliferano all’interno di questo microambiente e stabiliscono con gli elementi che compongono la nicchia dei rapporti necessari alla sopravvivenza ed alla progressione della neoplasia. Le cellule mielomatose intervengono prevalentemente sull’angiogenesi e l’osteogenesi: nel primo caso determinano l’incremento di tale processo all’interno del midollo, nel secondo bloccano il differenziamento osteoblastico garantendo l’osteoclastogenesi e determinando l’insorgenza di lesioni ossee.
I nostri studi si sono concentrati sull’analisi delle cellule progenitrici mesangiogeniche e sul loro ruolo nell’ambito della malattia mielomatosa.
Le cellule progenitrici mesangiogeniche costituiscono una popolazione cellulare recentemente identificata, grazie all’utilizzo di opportune tecniche di isolamento, nel midollo osseo. Tale popolazione presenta la capacità di differenziare in cellule mesenchimale stromali (MSCs) ed angiogeniche.
Precedenti studi condotti su campioni di sangue midollare, prelevato da soggetti sani sottoposti a chirurgia ortopedica, avevano dimostrato che il differenziamento mesengenico era inibito dal calmidazolo e la via angiogenica era bloccata dal bortezomib (farmaco di prima linea nel trattamento del Mieloma, dotato di proprietà anti-angiogenica).
Gli studi riportati in questa tesi indagano, ulteriormente, il ruolo delle MPCs nel Mieloma Multiplo, dimostrando una maggiore capacità di sprouting delle cellule progenitrici isolate da pazienti affetti da Mieloma.
L’analisi dell’effetto del bortezomib sul destino angiogenico ha confermato la capacità inibitoria del farmaco anche sulle cellule progenitrici patologiche, già dimostrata negli esperimenti sulle MPCs non patologiche.
Infine, è stata condotta un’analisi dello sprouting delle “early MSCs” patologiche al fine di valutare il maggior “commitment” angiogenico ipotizzato a carico delle cellule progenitrici isolate dal midollo osseo di pazienti affetti da malattia mielomatosa.
I dati ottenuti in quest’ultima fase sperimentale sembrano confermare l’ipotesi in esame. Il Mieloma avrebbe, quindi, la capacità di modificare il destino differenziativo delle MPCs inducendole all’angiogenesi.
I nostri studi si sono concentrati sull’analisi delle cellule progenitrici mesangiogeniche e sul loro ruolo nell’ambito della malattia mielomatosa.
Le cellule progenitrici mesangiogeniche costituiscono una popolazione cellulare recentemente identificata, grazie all’utilizzo di opportune tecniche di isolamento, nel midollo osseo. Tale popolazione presenta la capacità di differenziare in cellule mesenchimale stromali (MSCs) ed angiogeniche.
Precedenti studi condotti su campioni di sangue midollare, prelevato da soggetti sani sottoposti a chirurgia ortopedica, avevano dimostrato che il differenziamento mesengenico era inibito dal calmidazolo e la via angiogenica era bloccata dal bortezomib (farmaco di prima linea nel trattamento del Mieloma, dotato di proprietà anti-angiogenica).
Gli studi riportati in questa tesi indagano, ulteriormente, il ruolo delle MPCs nel Mieloma Multiplo, dimostrando una maggiore capacità di sprouting delle cellule progenitrici isolate da pazienti affetti da Mieloma.
L’analisi dell’effetto del bortezomib sul destino angiogenico ha confermato la capacità inibitoria del farmaco anche sulle cellule progenitrici patologiche, già dimostrata negli esperimenti sulle MPCs non patologiche.
Infine, è stata condotta un’analisi dello sprouting delle “early MSCs” patologiche al fine di valutare il maggior “commitment” angiogenico ipotizzato a carico delle cellule progenitrici isolate dal midollo osseo di pazienti affetti da malattia mielomatosa.
I dati ottenuti in quest’ultima fase sperimentale sembrano confermare l’ipotesi in esame. Il Mieloma avrebbe, quindi, la capacità di modificare il destino differenziativo delle MPCs inducendole all’angiogenesi.
File
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